Botta
e risposta, tra l’associazione dei volontari contro il cancro, Agata, e il
sindaco di Pisticci, Viviana Verri. Agata ha inoltrato una lettera aperta alla
Verri affinché assegni all’associazione un locale di proprietà comunale da
adibire a centro di ascolto.
“Perché questo luogo diventasse una realtà abbiamo
chiesto l’aiuto del sindaco con numerose lettere protocollate e pec inviate, a
cui non abbiamo ricevuto risposta. Abbiamo anche chiesto l’assegnazione
temporanea di un locale di proprietà comunale e, a fronte del silenzio, abbiamo
scoperto che, mesi dopo la richiesta, quel locale veniva temporaneamente
assegnato ad un’altra associazione. Questo, nonostante in un anno di Agata
abbiamo posto la sua persona come interlocutore privilegiato. Chiediamo il
perché di tale atteggiamento e se e dove abbiamo sbagliato. Tutti noi soci di
Agata rivolgiamo l’ennesimo accorato appello affinché insieme si possa
individuare un luogo in cui offrire servizi importanti alla nostra comunità”.
Il sindaco, sulla sua pagina Facebook ha risposto precisando che non avere
nulla da “nascondere, né di cui vergognarmi. La richiesta della sede ci è stata
a più riprese presentata e noi abbiamo assunto un impegno che vogliamo onorare:
non è vero che il tema è passato sotto silenzio, più volte ho spiegato a chi
oggi scrive ai giornali quali sono le difficoltà che stiamo affrontando
nell’esaudire questa richiesta: viviamo in un Comune dove per decenni gli
immobili comunali sono stati assegnati esclusivamente per compiacenza politica
e al di fuori di qualunque regolarità amministrativa, spesso ad associazioni
che perseguono finalità meno nobili di Agata. Molte di esse non hanno un
contratto, con utenze a carico del Comune e, quindi, della collettività. Adesso
vogliamo mettere un punto a questa situazione insostenibile. Non abbiamo ancora
assegnato nessun locale, come erroneamente riportato nella lettera aperta. Non
significa che siamo rimasti inerti o sordi alle richieste: semplicemente non
conosciamo altro modo di agire se non quello che le leggi ci indicano”.
Piero Miolla
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