Foto di Francesco Barone Vitelli |
“Ad un decennio dalla nascita del
Rotunda Maris abbiamo festeggiato con la promozione in Eccellenza: E’ stata una
stagione fantastica”. Pur avendo già assaporato da una settimana l’ebbrezza
della vittoria in campionato, il presidente del Rotunda Maris, Nicola
Santarcangelo, ha sottolineato l’impresa dalla sua squadra, brava a conquistare
una vittoria anche nell’ultima stagionale a Brienza, dove il Maris ha vinto
2-0.
“La nostra annata è stata speciale e ci ha visti trionfare dopo un girone
di ritorno perfetto sotto tutti i punti di vista: lo abbiamo concluso da
imbattuti, con il miglior attacco e la miglior difesa”. Insomma, un tripudio
generale, che si è visto anche a Brienza. “E’ stata una partita molto
combattuta – ha spiegato il massimo dirigente – nel corso della quale la nostra
squadra è riuscita a primeggiare grazie a quella voglia di vincere che non è
mancata neanche dopo aver trionfato in campionato. Non posso che complimentarmi
con i ragazzi, il tecnico Giovanni Rubolino e i suoi collaboratori, il vice
presidente Salvatore Silvestri e il direttore sportivo Enrico Trupo. Grazie a tutti”.
Poi una riflessione: “E pensare che abbiamo raggiunto il massimo campionato calcistico
regionale iniziando dalla terza categoria nel 2007-08”. Verrebbe da assegnare al
Maris un 10 e lode, quindi, proprio nel decimo anniversario dalla fondazione.
Adesso è tempo di riposare. Un riposo meritato, in attesa di tornare a vedersi
tra qualche settimana per programmare la prossima stagione, la prima in
Eccellenza, magari caratterizzandola nello stesso modo di quella appena andata
in archivio: cioè senza lasciare nulla al caso e con una programmazione seria e
puntuale. Sono le sole armi che una piccola realtà può avere per non incorrere
in avventure negative sia sul piano tecnico che economico. Ovviamente andrà risolto il rebus del campo: dato per scontato che a
Rotondella difficilmente si potrà giocare, resta da capire se il Maris
sceglierà nuovamente Nova Siri o emigrerà in qualche centro limitrofo.
Piero Miolla
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