L’ennesima pantomima. L’ennesima
dimostrazione di un partito alla “canna del gas” che cerca in tutti i modi gli
ultimi rigurgiti di vita. Non sono stati teneri i commenti di alcuni dei
consiglieri regionali di minoranza dopo l’elezione a presidente della massima
assemblea regionale dell’ex sindaco di Potenza, Vito Santarsiero.
“Dalla
richiesta di azzeramento della Giunta per i pessimi risultati elettorali del Pd
dovuti a responsabilità politiche e amministrative, alle lodi sperticate per il
duro lavoro fatto in questi anni, è un attimo: solo il tempo di sedersi su una
poltrona, quella della presidenza”, ha commentato il capogruppo di Fdi-An,
Gianni Rosa. “Il neo presidente, probabilmente, non si era seduto prima di
rimangiarsi le accuse che neanche un mese fa aveva mosso ai vertici regionali
del suo partito. Ma se Parigi val bene una messa, figuriamoci se la presidenza
del Consiglio non vale un passo indietro. Ciò che è emerso dal teatrino del
Consiglio regionale, ancora una volta umiliato dai continui rinvii per colpa
della maggioranza, è che anche la figura della presidenza del Consiglio ne esce
sminuita: non più garante dell’unità dell’assemblea, ma dell’unità del
centrosinistra. Un mezzo, la poltrona da presidente, per sedare conflitti
interni”.
Per Michele Napoli “vi sono momenti nella vita politica ed
istituzionale che segnano un nuovo tempo di passaggio, e questo voto non era di
ordinaria amministrazione per una questione politica che nasce dalla necessità
di riflettere sull’esito del 4 marzo. Quale migliore opportunità per
interrogarci sul perché di detto esito? Non farlo è stato, a mio avviso, un
errore mortale. Il mio invito, rivolto al Pd e alla maggioranza, era di
scegliere la strada nuova, dell’apertura in favore delle opposizioni”, mentre è
avvenuto l’esatto contrario. “Così si offre il fianco ad una politica con il
cuore del pusillanime”. Gianni Perrino, del M5S, ritiene che “con l’elezione di
Santarsiero si chiuda l’ennesima pantomima della pseudo rivoluzione di
Pittella: alle tante pessime pagine di questa legislatura, si aggiunge questa:
alla maggioranza ci sono voluti quasi 4 giorni, 5 rinvii della seduta
consiliare ed altrettanti presunti rimpasti di giunta, per trovare una quadra
sul nome di Santarsiero. Una pagina deprimente”. Nicola Benedetto ha parlato di
“Pd moribondo che cerca l’ultimo anelito di vita. Non ho nulla contra la
persona Santarsiero, che è politico di esperienza: la mia critica è a come ci
si è arrivati e al fatto che il Pd abbia a tutti i costi voluto eleggere un suo
rappresentante”.
Piero Miolla
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