PIERO MIOLLA
Si infittisce il
“giallo” dell’olio esausto sversatosi il 6 novembre sulla Basentana, in
territorio di Salandra, a causa del ribaltamento di un’autocisterna. L’Asm ha
chiesto al sindaco di Salandra, Gianfranco Tubito, l’emissione di un’ordinanza
che vieti l’utilizzo dell’acqua per qualsiasi scopo nella zona coinvolta dallo
sversamento. L’incidente, avvenuto in seguito al ribaltamento dell’autocisterna
proveniente dalla provincia di Taranto e diretta a Pignola, probabilmente a
causa della strada resa viscida dalla pioggia, determinò la chiusura
dell’arteria per circa 24 ore per ripulire l’asfalto, rimettere in sesto il
mezzo e bonificarlo della parte residuale dell’olio rimasto nelle cisterne.
L’autocisterna, infatti, trasportava olio esausto da utilizzare per la
bitumazione delle strade: proprio la grande quantità di liquido versatosi sia
sull’asfalto che, soprattutto, sulle pertinenze della superstrada, provocò
ansie e preoccupazioni anche perché, se da un lato l’Anas, proprietario della
strada, sin da subito riferì che la bonifica sarebbe stata a carico della ditta
di autotrasporti proprietaria del mezzo, come per legge, dall’altro, dalla
stessa ditta inizialmente non giunse alcun cenno. Con lo scorrere delle ore e
dei giorni, poi, anche grazie alle nostre segnalazioni, il tema centrale
divenne quello della bonifica, iniziata da qualche giorno. Anas, infatti, ha
comunicato l’inerzia per così dire “definitiva” della ditta proprietaria del
mezzo cappottatosi e, per l’effetto, l’avvio delle operazioni di bonifica,
rese, però, complicate della pioggia caduta in questi ultimi giorni. Poi, come
anticipato, la richiesta dell’Asm a Tubito e l’emissione dell’ordinanza. La
domanda nasce spontanea: se il sindaco ha vietato l’utilizzo dell’acqua, c’è
una contaminazione da olio esausto in zona? Se sì, con quale estensione?
L’olio, anche a causa della pioggia, ha già raggiunto il Basento e la falda? In
tale contesto, l’Arpab ha effettuato prelievi? Se non li ha effettuati, cosa
aspetta?
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