mercoledì 15 novembre 2017

Omicidio Lauria: il sindaco di Salandra tra compiacimento e turbamento.


PIERO MIOLLA
Gratitudine e sospiro di sollievo per la risoluzione del “giallo” relativo all’omicidio di Vincenzo Lauria, il pastore di 34 anni freddato a marzo a Salandra, ma anche turbamento perché le persone arrestate sono conosciute come pacate. Questi i sentimenti manifestati dal sindaco di Salandra, Gianfranco Tubito, all’indomani dell’arresto dei due pensionati accusati di aver ideato ed eseguito il delitto avvenuto a marzo. Sentimenti e sensazioni del primo cittadino che, in realtà, accomunano gran parte dei salandresi. “Innanzitutto faccio i complimenti e le congratulazioni per l’operato all’Arma dei carabinieri – ha dichiarato Tubito -, anche per aver evidenziato la collaborazione dei nostri concittadini. Voglio ricordare che la comunità, già largamente scossa dall’omicidio, aveva poi attraversato una lunga fase di turbamento dovuta alla possibilità che i presunti mandanti ed esecutori fossero di fuori Salandra, o che, magari intorno a quanto accaduto a marzo e alle difficoltà successive nelle indagini, ci fossero minacce di vario tipo. Paradossalmente ed allo stesso tempo, però, i cittadini erano anche turbati non poco dall’ipotesi che mandante ed esecutore fossero locali. In buona sostanza, sapere o ipotizzare che i protagonisti di questo fatto di sangue fossero, faccio per dire, vicini alla nostra porta di casa, turbava non poco tutti”. Inutile nasconderlo, sono stati mesi difficili per questa cittadina laboriosa adagiata sulla collina Materana: un morto ammazzato, le indagini che sembrano non portare a nulla di concreto e, appunto, sia l’ipotesi che dietro la morte del pastore potesse esserci una mano “esterna”, ma anche che gli autori fossero concittadini. Ipotesi che non potevano non rendere questo centro, triste e preoccupato. La svolta dell’altra notte, quando i carabinieri della Compagnia di Tricarico, coadiuvati dai colleghi della Stazione di Salandra, su ordine del gip del Tribunale di Matera, Angela Rosa Nettis, hanno tratto in arresto i due pensionati di 65 e 70 anni, ha in qualche modo contribuito a rasserenare gli animi, da un lato, per renderli, invece, sorpresi, dall’altro. “Conoscendo gli arrestati – ha concluso il sindaco – è ovvio che la nostra sorpresa è aumentata perché considerate persone molto miti: sono esterrefatto perché pensare che persone così miti siano arrivate, almeno secondo l’accusa, a commettere siffatto reato, mi sconvolge”, ha concluso il primo cittadino.

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