Una legge elettorale complicata
Se ancora qualcuno ha dubbi sul "rosatellum", la
vicenda che in queste ore sta interessando Antonio Cappiello, con buona
probabilità contribuisce ad eliminarli. Il segretario regionale di Noi con
Salvini, candidato capolista nel collegio plurinominale della Camera, sta
infatti preparando un ricorso alla Corte di Appello di Potenza per chiedere il
ri-conteggio dei voti. Il perché lo ha spiegato lo stesso Cappiello.
<<Tutto verte sui resti: la mia percentuale è molto bassa, dello 0,47 per
cento, e in linea teorica potrei farcela visto che, a quanto pare, Forza Italia
dovrebbe perdere 2 seggi su scala nazionale che andrebbero alla Lega. Questo
per un discorso di rapporto voti-seggi. Da Milano mi hanno consigliato di fare
ricorso in quanto, proprio per effetto del mio basso coefficiente legato ai
resti, il seggio della Lega potrebbe scattare in Basilicata (dove la Lega ha
preso il 7% al Senato e il 6 e qualcosa alla Camera, ndr)”. Come se non bastasse
il complicato quadro nazionale legato alla fattibilità di un Governo, adesso si
aggrava anche la questione relativa alla ripartizione dei seggi.
<<Colpa
di questa legge elettorale assurda – ha commentato Cappiello – che non solo
esalta l’ingovernabilità, ma sta anche facendo impazzire il ministero che ha
numerosissime difficoltà nel calcolo dei seggi>>.
Qualora il ricorso di
Cappiello fosse accolto, il segretario lucano della Lega entrerebbe in
Parlamento al posto di Michele Casino, eletto in Forza Italia? <<Questa è
una ipotesi. L’altra, davvero assurda, è che io sarei eletto in Sicilia, dove,
però, non ero candidato. Ciò sarebbe possibile tenendo conto che il M5S in
Sicilia ha esaurito la lista e, quindi, non può più eleggere altri suoi
candidati”. E gli autori del rosatellum passano per essere i politici
competenti. Come diceva Totò, “ma mi faccia il piacere”.
Piero Miolla
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