<<Cosa ne facciamo dei
soldi se la nostra terra si spopola?>> La domanda arriva dal sindaco di
Potenza, Dario De Luca, il quale alla domanda se l’aumento delle royalties o la
corresponsione di un fondo come ristoro per le conseguenze di quanto accaduto
negli ultimi tempi al centro oli di Viggiano possano, in qualche modo,
compensare il “sacrificio” che la Basilicata sta offrendo da anni, ha risposto
in questo modo. Chiedendosi, cioè, a cosa servono questi soldi se poi i lucani
fuggono o, nella migliore delle ipotesi, invecchiano?
<<Prendiamo atto
che ci sono stati dei danni anche gravi all’ambiente – ha aggiunto il primo
cittadino -: quindi, qualcosa non ha funzionato nei comportamenti sia dei
privati, cioè delle società che operano nel settore, che del pubblico, cioè di
doveva controllare>>. Per De Luca è <<intollerabile che si facciano
azioni che vanno a distruggere il bene più prezioso che noi abbiamo, cioè
l’ambiente. Ritengo altrettanto intollerabile che la ricaduta occupazionale del
settore, in Basilicata, sia pressoché nulla. Pertanto, mi interessa poco che si
aumentino le royalties: io imporrei a queste società, che sono in grado di
generare posti di lavoro veri, con produzione, industrie ed enti di ricerca, di
creare lavoro perché quello di cui noi abbiamo bisogno è il lavoro, soprattutto
per le giovani generazioni>>.
Il tema ambiente, però, non è da meno.
<<C’è anche bisogno - ha infatti aggiunto De Luca - di una maggiore
tutela dell’ambiente. Direi una tutela estrema, visto che quello che è stato
fatto in passato non deve continuare in futuro. Tale tutela cristallizzarsi in
un atteggiamento di responsabilità da parte dei privati, e di severità delle
istituzioni pubbliche. Attraverso questo binomio si può e si deve tutelare
l’ambiente, garantendo posti di lavoro ai giovani della Basilicata, non a
decine, ma a migliaia, perché noi abbiamo bisogno di lavoro e le società che
operano nel settore degli idrocarburi possono generare posti di lavoro in
maniere seria. Non siamo il deserto del Sahara: oltre al petrolio, anzi, più
del petrolio, abbiamo l’acqua, i boschi e una serie di beni ambientali e
culturali ed è davvero intollerabile che ci sia questo spopolamento delle
giovani generazioni perché, davanti a tutte queste risorse, alcune delle quali
mal sfruttate o addirittura dissipate, io credo sia necessario il massimo
rigore sia nel verificare cosa e come viene fatto, ma anche nel trattare con
queste compagnie perché loro hanno la possibilità di portare qui da noi
lavoro>>.
Piero Miolla
Foto astronik.it
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