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mercoledì 12 dicembre 2018

Avrebbe ceduto ad altri un chilo di eroina: ai domiciliari 38enne di Montalbano Jonico



Un 38enne di Montalbano Jonico è agli arresti domiciliari per droga: è accusato di aver ceduto oltre 1 chilo di eroina. L’ordinanza è stata disposta dal Gip del Tribunale di Reggio Emilia
La Squadra Mobile di Matera ed il Commissariato di Policoro, alle prime luci dell’alba, hanno arrestato un 38enne nato a Policoro e domiciliato a Montalbano Jonico, per aver ceduto ad altri soggetti, in Reggio Emilia, oltre un chilogrammo di sostanze stupefacenti del tipo eroina.
L’arresto si inserisce nella vasta operazione condotta dalla Squadra Mobile di Reggio Emilia che ha dato esecuzione a 27 misure cautelari (19 in carcere, 4 ai domiciliari e 4 dell’obbligo di dimora e presentazione della P.G.) emesse dal gip presso il Tribunale di Reggio Emilia a carico di altrettanti soggetti gravemente indiziati di traffico di sostanza stupefacente tipo cocaina ed eroina.
Le indagini, avviate nel novembre 2015, coordinate dalla Procura della Repubblica di Reggio Emilia, hanno permesso di accertare un’intensa attività di spaccio da parte di soggetti magrebini all’interno dell’area delle Ex Reggiane.
Nel corso delle indagini sono state documentate centinaia di cessioni, quotidiane, a decine e decine di assuntori e si è proceduto a trarre in arresto 34 persone ed al sequestro di rilevanti quantitativi di stupefacente (9 chili di eroina, 2 chili di cocaina, 1 chilo e mezzo di hashish, 1 chilo di marijuana e 119 piantine della stessa sostanza).
All’arrestato è stata notificata l’ordinanza di applicazione della misura coercitiva degli arresti domiciliari.

lunedì 7 maggio 2018

Dopo gli arresti per droga in Basilicata focus sulle comunità terapeutiche.



Sono 6 le comunità terapeutiche che operano nei confini regionali con funzioni riabilitative, pedagogiche e terapeutiche nel settore delle dipendenze. Ad esse si aggiunge un centro di accoglienza. Nel dettaglio, a Genzano di Lucania c’è la comunità Emmanuel, con 20 posti autorizzati: opera come centro pedagogico-riabilitativo. A Irsina, invece, opera la comunità “Fratello Sole”, che, a differenza di tutte le altre, ospita persone con problemi di comorbilità psichiatrica, con 33 posti autorizzati. Matera, invece, contribuisce attraverso la comunità “Casa dei Giovani”, con 25 posti e un indirizzo terapeutico-riabilitativo. Sempre a Matera c’è la il centro di accoglienza della “Casa dei Giovani”, struttura definita a “bassa soglia”. A Potenza, invece, c’è “Insieme Potenza”, struttura che 40 posti autorizzati, di cui 30 residenziali e 10 semi-residenziali. Inoltre, ha al proprio interno una sezione femminile: l’indirizzo di siffatta struttura è terapeutico-riabilitativo. A Salandra è attiva la comunità “Emmanuel”, indirizzo pedagogico-riabilitativa che con i suoi 20 posti dà ricovero a persone dipendenti da droga e alcool. Sempre in provincia di Matera, infine, c’è la “Exodus” di Tursi, comunità terapeutica residenziale con 20 posti. 
Nel 2016 (ultimi dati disponibili) i tossicodipendenti presenti nelle 6 comunità lucane sono stati 188, di cui 69 provenienti da altre regioni e 119 dai Serd della Basilicata. Proprio la sinergia tra comunità e Serd risulta fondamentale ed indispensabile per creare un sistema territoriale realmente in grado di fornire risposte realmente efficaci alla cittadinanza in stato di bisogno. Il luogo naturale ed idoneo per creare, mantenere a promuovere tale collaborazione è sicuramente il “Dipartimento Dipendenze” che deve riuscire a concertare in pari dignità e pari responsabilizzazione rispetto ai processi di cura e riabilitazione, le varie unità operative in esso presenti. I Serd e le comunità debbono, quindi, assicurare la continuità assistenziale ed un intervento realmente integrato e coordinato. Attività che parte sin dalle unità mobili di strada, continua nei Serd e nelle comunità terapeutiche, nelle unità di reinserimento, nei reparti ospedalieri, laddove ve ne sia bisogno, con un unico obiettivo che vede al centro di tutti gli interventi la persona tossicodipendente, o che faccia uso occasionale di stupefacenti e/o abuso alcolico. 
La droga più utilizzata da coloro che si rivolgono ai Serd è l’eroina, che, nel 2016, era consumata dall’83,4 per cento degli utenti. Essa viene assunta in diverse forme: inalata, iniettata o fumata, ed ha una maggiore incidenza tra le donne. Rilevanza, seppur minore, hanno anche la cocaina (6,6 per cento), i cannabinoidi (5,9) ed il metadone da “strada” acquistato illegalmente (1,8). Inoltre la maggior parte degli utenti è costituita da poli-assuntori di sostanze psicoattive, cioè da persone che dichiarano di far uso di diverse sostanze stupefacenti. Le sostanze secondarie maggiormente utilizzate sono i cannabinoidi (39,7 per cento), la cocaina (37,5) e l’alcool (10,9). La sostanza psicoattiva che gli utenti tossicodipendenti dei Serd indicano come sostanza di iniziazione, cioè come prima sostanza d’abuso illegale, è nell’81 per cento dei casi rappresentata dai cannabinoidi e nel 13 dall’eroina. Quest’ultima è prevalente tra le donne: una possibile spiegazione potrebbe essere ricondotta al fatto che tra i maschi in età adolescenziale sono più diffusi i comportamenti gregari e, quindi, l’uso di cannabinoidi, che assolvono soprattutto a una funzione di socializzazione. L’età media di primo approccio alle sostanze stupefacenti è di 14 anni per cannabinoidi e alcool, mentre è più ritardata nel tempo per eroina (19 anni) e cocaina (21). Infine, il livello d’istruzione degli utenti tossicodipendenti è complessivamente medio-basso: il 42 per cento è in possesso del solo diploma di scuola media inferiore.