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Foto Talenti Lucani |
LA NOSTRA TERRA
"La stanno devastando la nostra terra.
La stanno riducendo a brandelli come gli avvoltoi fanno con le carcasse
dei cadaveri, la divorano pezzo dopo pezzo come iene mai sazie, la
violentano fin dentro le viscere come chi vuol prenderti anche l’anima.
Agli antichi legni creati dalle sacre mani della natura hanno preferito
spogli alberi bianchi fatti dalle mani fredde degli uomini; la ruvida
nobiltà delle pietre la sostituiscono con il volgare anonimato del
cemento e sulla tenera bellezza del verde stendono l’invadenza delle
loro lingue grigie.
Dell’acqua pensano di essere gli unici signori,
pretendono di ingabbiare il vento e quando penetrano il suolo lo fanno
con la stessa mancanza di pietà di chi affonda le proprie volgari mani
nell’intimità di un corpo mai violato.
La stanno svendendo la nostra terra.
Come una prostituta a cui non riconosci un’anima ma solo un corpo da
sfruttare: la gettano fra le braccia di anonimi compratori, la concedono
ad avidi speculatori e ai migliori offerenti propongono le sue
bellezze. Di essa si sentono gli esclusivi padroni, la prosciugano come
se si potesse vivere senza sangue e trasformano in profitto ogni suo
respiro.
Il loro unico dio è il denaro e non più il Cielo sulle
nostre teste, qualunque sia il nome che gli diamo. Il nero è il loro
unico colore, chiusi come sono ormai all’azzurro che è su di essi.
L’hanno ferita a morte la nostra terra.
È veleno l’inchiostro che usano per firmare i loro patti, sono armi
letali le loro penne e sudari funebri quei fogli bianchi su cui stanno
scrivendo il baratto finale.
Ma non hanno prosciugato le cisterne
della nostra speranza, né hanno spento il sacro fuoco della nostra
rabbia, come non ci sono riusciti con i Sioux e i Lakota d’America, con
gli Ogoni e i Mursi d’Africa.
E allora in marcia, custodi della Terra, difendiamola: è nostra Madre".
Don Marcello Cozzi