PIERO MIOLLA
Nel
2016 è aumentata la raccolta differenziata nella nostra regione, ora al 39,2
per cento (138,9 tonnellate pro capite). Nonostante l’aumento, siamo ancora
lontani dai valori di alcune regioni settentrionali. Il sistema di
differenziazione che è stato avviato di recente in diversi comuni lucani,
dunque, sta certamente dando i suoi frutti, anche se a piccoli passi. E’ ovvio che
bisogna migliorare, e anche di molto. Ma quali sono stati i dati di
differenziazione per frazione merceologica nel 2016? Come anticipato, la
frazione organica con le sue 27.034 tonnellate (34,1 per cento), rappresenta di
gran lunga quella più differenziata. Anche carta e cartone, però, con le 20.737
tonnellate (26,2) mostrano una buona performance, seguiti da vetro (9.979
tonnellate, pari al 12,6), plastica (6.776,8 pari all’8,6), metallo (2.610,
pari al 3,3), legno (2.540 tonnellate, pari al 3,2 per cento), tessili (2.375,
pari al 3 per cento), RAEE (1.601, equivalente al 2 per cento), ingombranti
misti a recupero (729,5, pari allo 0,9), selettiva (77,5, pari allo 0,1).
Capitolo a parte merita la categoria “altro rifiuto differenziato”, che con
4.247 tonnellate sarebbe la quarta categoria di rifiuto differenziato, con una
percentuale pari al 5,4 per cento. In totale fanno 79.236 tonnellate di rifiuto
differenziato: a tanto, dunque, ammonta nel complesso il rifiuto differenziato,
nel 2016, in Basilicata. Di queste, 52.082 tonnellate sono state smaltite in
provincia di Potenza, con un indice di differenziata che nel 2016 si è
attestato al 42,5 per cento, e 27.154 tonnellate in quella di Matera, fermatasi
ad una percentuale di differenziata del 34,3 per cento. Numeri e cifre che non
dicono tutto, ma certamente ci fanno capire che, se continuiamo così, siamo
sulla buona strada: la differenziata è in ritardo in Basilicata, ma gli sforzi
compiuti iniziano a dare i loro frutti. Un esempio? Potenza, che di recente è
stata premiata da Legambiente quale migliore startup nel campo della raccolta
differenziata: il capoluogo di regione, che ha da poco avviato la
differenziata, già oggi evita di portare in discarica quantità rilevanti di
rifiuti e guarda con un certo ottimismo al raggiungimento di quel 65 per cento
di smaltimento previsto dal decreto legislativo numero 152/2006 e dalla legge
27 dicembre 2006, numero 296. Che, però, chiedevano di raggiungerlo entro il 31
dicembre 2012. Per la serie non è mai troppo tardi, la Basilicata corre con il
consueto affanno verso percentuali più nobili di differenziata.
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