PIERO MIOLLA
Pisticci.
Una petizione al sottosegretario all’Istruzione, Vito De Filippo, al presidente
della Provincia di Matera, Francesco De Giacomo e al sindaco di Pisticci,
Viviana Verri, per corroborare la creazione di un polo agrario-alberghiero e turistico–tecnico-professionale,
con presidenza e uffici a Marconia. Lanciata qualche giorno fa, avrebbe già
raccolto circa mille firme, anche in centri vicini. “Marconia e il Metapontino
chiedono la restituzione di una specifica identità: l’istruzione agraria”, si
legge nel preambolo della petizione, che poi prosegue: “L’Amministrazione
Provinciale di Matera ha dato inizio alle conferenze di servizio per decidere
le sorti delle istituzioni scolastiche provinciali. A Marconia il personale, i
genitori e gli alunni dell’intera area Metapontina, chiedono che venga
restituita all’istruzione agraria l’identità perduta, ricostruendo il polo
formativo ad indirizzo agrario in provincia di Matera, ubicando uffici
amministrativi e dirigenza a Marconia. L’Itas, istituito nel 1959, diretto dal
primo preside Giuseppe Cerabona, a cui è intitolato, ha formato migliaia di
giovani del Metapontino, consentendogli di conseguire il titolo di perito
agrario. In occasione dell’ultimo dimensionamento della rete scolastica, a
settembre 2015 è stato accorpato al liceo classico di Pisticci, creando una
mega istituzione con indirizzi e programmi di studio diversi l’uno dall’altro:
classico, meccanico, alberghiero e agrario. Sono sotto gli occhi di tutti le
ripercussioni negative di questa scelta”. Pertanto, in ossequio alle suddette
motivazioni, con la petizione è stato chiesta “la ricostituzione di un unico
polo formativo ad indirizzo agrario o, in alternativa, l’istituzione di uno
tecnico-professionale ad indirizzo agrario-turistico-alimentare, accorpando in
un’unica sede le classi di agrario e alberghiero con gli uffici amministrativi
e la dirigenza a Marconia dove i due istituti, di fatto, sono già ubicati in
locali idonei sia alla didattica che agli uffici. Istituti che, da soli, superano
il tetto di 600 alunni. Perché devono essere amministrati dalla sede di
Pisticci, con meno classi e indirizzi totalmente diversi?” Sullo sfondo ancora
una volta la peculiarità del territorio di Pisticci, diviso in due centri
amministrativamente uniti, ma spesso divisi su tante cose. Il timore è che le
diverse esigenze in ambito scolastico delle due comunità possano,
paradossalmente, far perdere l’unica presidenza che Pisticci ha al momento.
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