venerdì 10 novembre 2017

Scuola: petizione per nuovo polo agrario-alberghiero a Marconia


PIERO MIOLLA
Pisticci. Una petizione al sottosegretario all’Istruzione, Vito De Filippo, al presidente della Provincia di Matera, Francesco De Giacomo e al sindaco di Pisticci, Viviana Verri, per corroborare la creazione di un polo agrario-alberghiero e turistico–tecnico-professionale, con presidenza e uffici a Marconia. Lanciata qualche giorno fa, avrebbe già raccolto circa mille firme, anche in centri vicini. “Marconia e il Metapontino chiedono la restituzione di una specifica identità: l’istruzione agraria”, si legge nel preambolo della petizione, che poi prosegue: “L’Amministrazione Provinciale di Matera ha dato inizio alle conferenze di servizio per decidere le sorti delle istituzioni scolastiche provinciali. A Marconia il personale, i genitori e gli alunni dell’intera area Metapontina, chiedono che venga restituita all’istruzione agraria l’identità perduta, ricostruendo il polo formativo ad indirizzo agrario in provincia di Matera, ubicando uffici amministrativi e dirigenza a Marconia. L’Itas, istituito nel 1959, diretto dal primo preside Giuseppe Cerabona, a cui è intitolato, ha formato migliaia di giovani del Metapontino, consentendogli di conseguire il titolo di perito agrario. In occasione dell’ultimo dimensionamento della rete scolastica, a settembre 2015 è stato accorpato al liceo classico di Pisticci, creando una mega istituzione con indirizzi e programmi di studio diversi l’uno dall’altro: classico, meccanico, alberghiero e agrario. Sono sotto gli occhi di tutti le ripercussioni negative di questa scelta”. Pertanto, in ossequio alle suddette motivazioni, con la petizione è stato chiesta “la ricostituzione di un unico polo formativo ad indirizzo agrario o, in alternativa, l’istituzione di uno tecnico-professionale ad indirizzo agrario-turistico-alimentare, accorpando in un’unica sede le classi di agrario e alberghiero con gli uffici amministrativi e la dirigenza a Marconia dove i due istituti, di fatto, sono già ubicati in locali idonei sia alla didattica che agli uffici. Istituti che, da soli, superano il tetto di 600 alunni. Perché devono essere amministrati dalla sede di Pisticci, con meno classi e indirizzi totalmente diversi?” Sullo sfondo ancora una volta la peculiarità del territorio di Pisticci, diviso in due centri amministrativamente uniti, ma spesso divisi su tante cose. Il timore è che le diverse esigenze in ambito scolastico delle due comunità possano, paradossalmente, far perdere l’unica presidenza che Pisticci ha al momento.

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