Scarsa
condivisione e ipotesi di accorpamento impraticabili. Dopo giorni di dibattito,
proteste, ripensamenti e illazioni, Anna Di Trani, dirigente scolastico del
Flacco di Marconia, l’istituto oggetto di “attenzioni”, ha deciso di parlare.
Per fornire la sua versione. C’è stata scarsa condivisione del piano di
dimensionamento? “Sì, la Provincia ha fatto una proposta non condivisa o,
quantomeno, da parte mia non formalizzata. Inizialmente il sindaco Verri ha
dichiarato che bisognava spostare via Monreale. La proposta ha portato a un’insurrezione
di docenti e genitori: ho chiesto formalmente un tavolo tecnico comunale per
discutere la questione ma c’è stato solo un incontro, voluto da alcuni genitori.
E’ bene sapere che in questo tipo di incontri non è possibile fare valutazioni
tecniche specifiche”. Successivamente “collegio dei docenti e consiglio
d’istituto hanno deliberato che si mantenesse lo status quo: ho inviato la
delibera alla Provincia, ribadendo l’impossibilità di spostare Monreale anche al
Consiglio comunale aperto, perché questa scuola ha sempre ceduto plessi
all’altro comprensivo e, soprattutto, è impossibile allocare la presidenza alla
Flacco. Inoltre, si avrebbe un depauperamento di alcune strutture: Monreale,
infatti, ha ambienti più nuovi, ampi per fare riunioni, formazione ed altro”. In
merito all’incontro del 28 dicembre a Matera, “non siamo stati preventivamente messi
al corrente dei contenuti del piano e delle proposte, nei confronti dei quali ho
ribadito il mio disappunto. Quando il sindaco Verri ha proposto di spostare le
sezioni D ed E della Flacco a Pisticci, ho chiesto un incontro per discuterla, ma
non mi è stato concesso. Sono stata accusata di aver venduto la media e di
essere bugiarda, ma la proposta di accorpare le due classi non è partita da me.
La scuola non si tocca: non si può tutelare solo una parte del territorio e gli
alunni non sono pacchi postali”.
Piero Miolla
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