Un soccorso ai piccoli comuni,
che in Basilicata sono la stragrande maggioranza, che avrà però effetti
concreti non nell’immediato e dovrà comunque superare lo scoglio della
disponibilità finanziaria dei comuni.
E’ il giudizio del presidente dell’Anci
Basilicata, Salvatore Adduce, sul pacchetto di norme approvate nella Legge di
Bilancio 2018, approvata da qualche giorno in versione definitiva. La quale
eleva ai comuni fino a 5mila abitanti la possibilità, in presenza di
determinati presupposti, di sbloccare il cosiddetto turn over. In pratica
consente a questi piccoli centri di sostituire il 100% del personale andato in
pensione. Detta così, sembra una vera e propria rivoluzione, perché, questo è
noto a tutti, uno dei principali problemi che attanagliano i municipi italiani
e lucani, specie i più piccoli, è proprio la cronica incapacità, diventata ben
presto impossibilità, di avere organici adeguati.
“Certamente la tendenza che
possiamo intravedere all’interno di queste norme approvate con la Legge di
Bilancio 2018 – ha spiegato Adduce – è positiva, perché va ad invertire quella
degli ultimi anni, contraddistinta da una serie di lacci e lacciuoli che
impedivano ai municipi, specie ai più piccoli, di poter adeguare le proprie
piante organiche. Il blocco quasi totale del turn over aveva infatti portato
quasi alla paralisi dei municipi, anche se già dall’anno precedente era stata
corretta la percentuale del numero di dipendenti che si potevano sostituire, il
75%, che saliva al 90 per i comuni virtuosi. Va però precisato che queste norme
non potranno certo portare effetti positivi nell’immediato: difficile, infatti,
che già nei primi mesi del 2018 si potranno avere assunzioni e adeguamenti di
piante organiche. Si tratta, a ben vedere, di norme che avranno effetti tra
qualche tempo, sempre che ve ne siano i presupposti”.
La normativa, infatti,
prevede che oltre al rispetto delle percentuali indicate, si ottemperi anche ad
un discorso di sostenibilità economica.
“Assolutamente sì – ha confermato
Adduce -, perché uno dei problemi tuttora presenti è quello della sostenibilità
finanziaria: nel bilancio, in pratica, bisogna non solo rispettare la norma
relativa alla percentuale, ma anche avere i soldi per fare le assunzioni.
Siccome non sempre ciò è possibile, il problema in tali casi diventa
irrisolvibile. E’ evidente che è stata risolta in qualche misura dalle suddette
norme il problema delle assunzioni, ciò che potrebbe determinare conseguenze
positive in tempi, però, non immediati. In linea generale, però, viene
sbloccato il meccanismo per il quale era impossibile sostituire le persone
andate in pensione. E’ comunque un dato molto importante, che va a vantaggio
sia della Pa che dell’occupazione”.
La tendenza, dunque, sembra essere stata
invertita, anche se gli effetti saranno non immediati e, soprattutto, la
volontà del Legislatore di ridare ossigeno ai comuni andrà, per così dire,
testata caso per caso con la disponibilità finanziaria di ciascun municipio.
Siamo sicuri che non si tratti di “fumo negli occhi”? In buona sostanza, della
solita deprecabile illusione elettorale? Bisognerà attendere un po’ di tempo
per capirne di più: nel contempo, c’è una legge dello Stato che, astrattamente,
inverte una tendenza.
Piero Miolla
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