domenica 7 gennaio 2018

Piccoli comuni lucani, soccorso in arrivo?


Un soccorso ai piccoli comuni, che in Basilicata sono la stragrande maggioranza, che avrà però effetti concreti non nell’immediato e dovrà comunque superare lo scoglio della disponibilità finanziaria dei comuni. 
E’ il giudizio del presidente dell’Anci Basilicata, Salvatore Adduce, sul pacchetto di norme approvate nella Legge di Bilancio 2018, approvata da qualche giorno in versione definitiva. La quale eleva ai comuni fino a 5mila abitanti la possibilità, in presenza di determinati presupposti, di sbloccare il cosiddetto turn over. In pratica consente a questi piccoli centri di sostituire il 100% del personale andato in pensione. Detta così, sembra una vera e propria rivoluzione, perché, questo è noto a tutti, uno dei principali problemi che attanagliano i municipi italiani e lucani, specie i più piccoli, è proprio la cronica incapacità, diventata ben presto impossibilità, di avere organici adeguati. 
“Certamente la tendenza che possiamo intravedere all’interno di queste norme approvate con la Legge di Bilancio 2018 – ha spiegato Adduce – è positiva, perché va ad invertire quella degli ultimi anni, contraddistinta da una serie di lacci e lacciuoli che impedivano ai municipi, specie ai più piccoli, di poter adeguare le proprie piante organiche. Il blocco quasi totale del turn over aveva infatti portato quasi alla paralisi dei municipi, anche se già dall’anno precedente era stata corretta la percentuale del numero di dipendenti che si potevano sostituire, il 75%, che saliva al 90 per i comuni virtuosi. Va però precisato che queste norme non potranno certo portare effetti positivi nell’immediato: difficile, infatti, che già nei primi mesi del 2018 si potranno avere assunzioni e adeguamenti di piante organiche. Si tratta, a ben vedere, di norme che avranno effetti tra qualche tempo, sempre che ve ne siano i presupposti”. 
La normativa, infatti, prevede che oltre al rispetto delle percentuali indicate, si ottemperi anche ad un discorso di sostenibilità economica. 
“Assolutamente sì – ha confermato Adduce -, perché uno dei problemi tuttora presenti è quello della sostenibilità finanziaria: nel bilancio, in pratica, bisogna non solo rispettare la norma relativa alla percentuale, ma anche avere i soldi per fare le assunzioni. Siccome non sempre ciò è possibile, il problema in tali casi diventa irrisolvibile. E’ evidente che è stata risolta in qualche misura dalle suddette norme il problema delle assunzioni, ciò che potrebbe determinare conseguenze positive in tempi, però, non immediati. In linea generale, però, viene sbloccato il meccanismo per il quale era impossibile sostituire le persone andate in pensione. E’ comunque un dato molto importante, che va a vantaggio sia della Pa che dell’occupazione”. 
La tendenza, dunque, sembra essere stata invertita, anche se gli effetti saranno non immediati e, soprattutto, la volontà del Legislatore di ridare ossigeno ai comuni andrà, per così dire, testata caso per caso con la disponibilità finanziaria di ciascun municipio. Siamo sicuri che non si tratti di “fumo negli occhi”? In buona sostanza, della solita deprecabile illusione elettorale? Bisognerà attendere un po’ di tempo per capirne di più: nel contempo, c’è una legge dello Stato che, astrattamente, inverte una tendenza. 
Piero Miolla
 

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