sabato 13 gennaio 2018

Ribaltamento autocisterna Basentana: inusuale risposta di Arpab.


“L’istanza di accesso agli atti? La richiesta può essere rivolta direttamente alla Stazione dei Carabinieri di Salandra”. E’ la risposta che Arpab ha fatto pervenire all’avvocato Giovanna Bellizzi, legale del Comitato Mediterraneo No Scorie, che qualche giorno fa aveva presentato istanza di accesso agli atti in merito al ribaltamento dell’autocisterna che trasportava olio esausto, avvenuto il 6 novembre sulla Basentana, in territorio di Salandra. Proprio al Comune di Salandra, ad Arpab, Regione Basilicata e Anas, Mediterraneo No Scorie aveva notificato l’istanza di accesso ai documenti relativi alle operazioni di bonifica, effettuate successivamente all’incidente che, come è noto, aveva determinato prima la chiusura totale dell’arteria per circa 24 ore, e, alla riapertura, tutta una serie di interrogativi sulla bonifica del tratto di strada e di alcune pertinenze: interrogativi più volte riproposti sulle nostre colonne. La bonifica, questo è risaputo, è stata fatta da Anas in quanto la ditta proprietaria del mezzo ribaltatosi, obbligata per legge a bonificare, si è detta impossibilitata. Tornando alla corrispondenza intercorsa con Arpab, Bellizzi ha dato atto che l’Agenzia Regionale ha scritto: “In riscontro alla richiesta di accesso agli atti in oggetto allegata, si rappresenta che della vicenda è stato interessato il Comando Stazione Carabinieri di Salandra. Pertanto, la richiesta potrà essere rivolta direttamente al suddetto Comando Carabinieri che legge per conoscenza”. Il legale del Comitato Mediterraneo No Scorie, però, non ha nascosto la sua sorpresa, aggiungendo: “Dalla risposta emergono due domande. La prima: dobbiamo dedurre che Arpab ha verosimilmente presentato un esposto? La secondo: perché rinviare la questione ai Carabinieri, quando io ho chiesto accesso agli atti in merito alle operazioni di recupero del materiale e alle eventuali operazioni di bonifica”? Insomma, a distanza di poco più di due mesi dall’accaduto, la vicenda si arricchisce di un nuovo capitolo. Sullo sfondo, il tema non cambia e coinvolge i cittadini, non solo esposti ai pericoli astrattamente derivanti del traffico di mezzi pesanti che trasportano sostanze pericolose, ma anche costretti a vedersi recapitare le spese per la bonifica (fatta da Anas e non dal privato, come per legge) e, da ultimo, anche a interrogarsi sul perché di risposte come quella fornita da Arpab.
Piero Miolla
 

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