martedì 20 febbraio 2018

Epsiodi di violenza a Metaponto e immigrazione. La posizione della proprietà dell'Hotel Le Muse di Metaponto


“L’accoglimento di migranti è un atto nobile ed umano indiscusso, ma non può e non deve tradursi in lesioni dei diritti di operatori economici ed abitanti del posto”. Così Antonio Leonardo Gallotta, amministratore unico della “Mediterranea 92”, società proprietaria dell’Hotel Le Muse di Metaponto, danneggiato da un immigrato nigeriano nei giorni scorsi. 
Gallotta ha richiamato l’attenzione delle autorità “sulla poco opportuna trasformazione dell’albergo in centro di accoglienza, senza l’autorizzazione della proprietà e contro la volontà di questa, che ha affittato l’hotel alla cooperativa Polis per svolgere esclusivamente attività turistico-ricettiva. In Italia la proprietà privata è tutelata costituzionalmente e non si comprende come, in assenza di autorizzazione della concedente, sia stato possibile aprire un centro di accoglienza in una struttura alberghiera avente destinazione e funzione diversa. Nella fattispecie si è in presenza di danneggiamenti e disagi conseguenti al mancato rispetto di regole che tutti devono osservare, compresi gli immigrati. Lo straniero era in possesso di regolare permesso di soggiorno e sarebbe stato espulso dalla struttura alberghiera per comportamento aggressivo. Orbene, non si comprende come dopo tale espulsione per comportamenti violenti non siano intervenute le autorità, se interessate dai responsabili del centro, e perché le stesse non abbiano provveduto all’immediato espatrio nel Paese di origine. Evidentemente, oltre all’anomala trasformazione dell’albergo in centro di accoglienza per stranieri, esiste anche un problema di gestione della struttura. Né può essere ignorato il fatto che lo Stato e la Pa dispongano di beni immobili abbandonati che potrebbero essere utilizzati per l’accoglienza. E’ veramente incomprensibile che l’amministrazione pubblica, pur disponendo di immobili abbandonati, autorizzi l’apertura di centri accoglienza in quelli di proprietà privata contro la volontà del titolare del diritto dominicale, sottraendoli alla loro naturale funzione economica e commerciale con gravi danni e notevoli disagi per i residenti indigeni”. 
Precisato ciò, Gallotta, nella sua qualità di amministratore della Mediterranea, ha richiamato le “competenti autorità a rivedere l’autorizzazione concessa in assenza dei necessari presupposti, tra cui l’autorizzazione della proprietà, preannunciando di aver dato incarico all’avvocato Leonardo Pinto “di assumere tutte le iniziative del caso per la tutela dei propri interessi. Pinto, a sua volta, ha dichiarato: “La trasformazione dell’Hotel Le Muse, affittato per lo svolgimento di attività alberghiera e di ristorazione, in centro di accoglienza di immigrati, senza l’autorizzazione della proprietaria, costituisce di per sé un’evidente anomalia sotto il profilo giuridico. Saranno effettuate le necessarie verifiche e promosse le opportune azioni per la tutela degli interessi della concedente”. 
Frattanto, dopo i due episodi dei giorni scorsi (oltre al nigeriano, infatti, anche un sudanese è stato protagonista di fati di cronaca in quanto sorpreso con armi ed arrestato), il prefetto di Matera, Antonia Bellomo, ha convocato il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, con unico punto all’ordine del giorno proprio la questione degli immigrati presenti a Metaponto: l’importante riunione si è svolta il 15 febbraio.
Piero Miolla 

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