Due milioni e 600mila euro per
lasciare la pista Mattei. Li ha chiesti, a titolo di risarcimento danni, la
Winfly, ormai ex gestore dell’infrastruttura basentana per 3 anni e mezzo.
Il
caso esplode in piena campagna elettorale, anche se c’erano tutte le basi per
farne, appunto, un caso, sin da quando, a dicembre scorso, la Regione
Basilicata e il Consorzio Asi (proprietario della struttura) avevano fatto
intendere che i tempi per un nuovo bando sarebbero stati lunghi.
“Pagate e me
ne vado: adesso basta, la pazienza è finita”, ha dichiarato, rompendo il
silenzio calato sulla pista Mattei, Alfredo Cestari, amministratore della
Winfly. “Sono passati 2 mesi dalla scadenza della proroga e del nuovo bando non
c’è nessuna traccia. Nulla è ancora avvenuto, nonostante le rassicurazioni del
nuovo assessore regionale alle Infrastrutture, Carmine Castelgrande”.
Stando
così le cose, Cestari ha scritto una lettera, indirizzata al presidente della
Regione, Marcello Pittella, allo stesso Castelgrande, nonché al sindaco di
Pisticci, Viviana Verri, all’amministratore del Consorzio Industriale, Carlo
Chiurazzi. Nella missiva ha annunciato la disponibilità al rilascio immediato
della struttura, ma ad una condizione:
“Il pagamento di tutte le fatture
sospese, oltre a quelle di guardiania e manutenzione ordinaria della struttura
e sfalcio delle aree”. Nel frattempo, da ieri la compagnia aerea salernitana ha
iniziato a portare via aerei, attrezzature e suppellettili di sua proprietà, in
attesa che Regione e Consorzio saldino il conto. “Si tratta di oltre 2,6
milioni, di cui 1.836.742 solo per il primo triennio e 840mila per il secondo.
Soldi - ha spiegato Cestari – che Winfly, in base al contratto di
aggiudicazione della gestione, ha pieno diritto di ottenere. Ho fatto presente
più volte, verbalmente e per iscritto, che il periodo di proroga di soli 6 mesi
era insufficiente per la predisposizione e chiusura di una nuova gara di
gestione. Il rischio era di interrompere un pubblico servizio, visti i tempi
del precedente bando di gara. Mi spiace ammetterlo, ma sono stato facile
profeta. Non è più tempo di attese: paghino a Winfly il risarcimento dei danni
per mancato utile, servizi mai avviati a causa della inadempienza del Consorzio
e togliamo il disturbo. Non c’è più fiducia nei comportamenti inconcludenti, registrati
da quando abbiamo iniziato ad investire su Pisticci, posti in essere da 2
presidenti di Regione, 2 amministratori del Csi, 2 sindaci, 4 assessori alle
infrastrutture. Dopo 6 anni nulla è stato prodotto, se non perdite di tempo e
impegno, risorse ed energie personali. Intanto le aziende fuggono dalla
Valbasento: la trasformazione in aeroporto della pista avrebbe arginato la
desertificazione dell’area industriale”. Poi un'accusa pesantissima:
"L’impegno
della Regione Basilicata a pagare fino al 2022 i bilanci negativi
dell’aeroporto di Pontecagnano sono stati una spesa necessaria ad assicurare il
paracadute a Gianni Pittella in Campania”.
La politica lucana? “Avvilente: sono pronto a non
arretrare di un millimetro e a dare voce a quanti non hanno la forza di farlo.
Lascio la pista Mattei, ma non la Basilicata. Il mio impegno per la mia terra
aumenterà. I politici che fanno aria fritta cambieranno. Alcuni già tra qualche
giorno, altri tra qualche mese e cadranno nel dimenticatoio. Saranno ricordati
solo per gli sprechi e la grande responsabilità di aver affamato questo
territorio”.
Infine, Cestari ha ribadito che il risarcimento di due milioni e
seicentomila euro, chiesto a via Anzi, è dovuto per gli “ostacoli incontrati
per avviare il servizio di rivendita carburante e il polo didattico, passando
per il mancato allaccio dell’energia elettrica nei primi mesi di gestione e la
mancata realizzazione del progetto di investimento “Piano di sviluppo
industriale”, fino ad arrivare alla certificazione di autorizzazione al
trasporto pubblico passeggeri, resa difficoltosa dall’assenza del rifornimento
carburante e al mancato sviluppo dei servizi di vendita al dettaglio, alimenti
e bevande, stampa quotidiana e periodica, tabacchi e lotterie”. Tutte cose
proposte “in sede di gara da parte di Winfly, a causa della mancanza del
certificato di agibilità dei locali dell’aerostazione e dell’hangar”.
Piero Miolla
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