mercoledì 28 febbraio 2018

Pista Mattei: Cestari chiede il conto e lancia accuse pesantissime.


Due milioni e 600mila euro per lasciare la pista Mattei. Li ha chiesti, a titolo di risarcimento danni, la Winfly, ormai ex gestore dell’infrastruttura basentana per 3 anni e mezzo. 
Il caso esplode in piena campagna elettorale, anche se c’erano tutte le basi per farne, appunto, un caso, sin da quando, a dicembre scorso, la Regione Basilicata e il Consorzio Asi (proprietario della struttura) avevano fatto intendere che i tempi per un nuovo bando sarebbero stati lunghi. 
“Pagate e me ne vado: adesso basta, la pazienza è finita”, ha dichiarato, rompendo il silenzio calato sulla pista Mattei, Alfredo Cestari, amministratore della Winfly. “Sono passati 2 mesi dalla scadenza della proroga e del nuovo bando non c’è nessuna traccia. Nulla è ancora avvenuto, nonostante le rassicurazioni del nuovo assessore regionale alle Infrastrutture, Carmine Castelgrande”. 
Stando così le cose, Cestari ha scritto una lettera, indirizzata al presidente della Regione, Marcello Pittella, allo stesso Castelgrande, nonché al sindaco di Pisticci, Viviana Verri, all’amministratore del Consorzio Industriale, Carlo Chiurazzi. Nella missiva ha annunciato la disponibilità al rilascio immediato della struttura, ma ad una condizione: 
“Il pagamento di tutte le fatture sospese, oltre a quelle di guardiania e manutenzione ordinaria della struttura e sfalcio delle aree”. Nel frattempo, da ieri la compagnia aerea salernitana ha iniziato a portare via aerei, attrezzature e suppellettili di sua proprietà, in attesa che Regione e Consorzio saldino il conto. “Si tratta di oltre 2,6 milioni, di cui 1.836.742 solo per il primo triennio e 840mila per il secondo. Soldi - ha spiegato Cestari – che Winfly, in base al contratto di aggiudicazione della gestione, ha pieno diritto di ottenere. Ho fatto presente più volte, verbalmente e per iscritto, che il periodo di proroga di soli 6 mesi era insufficiente per la predisposizione e chiusura di una nuova gara di gestione. Il rischio era di interrompere un pubblico servizio, visti i tempi del precedente bando di gara. Mi spiace ammetterlo, ma sono stato facile profeta. Non è più tempo di attese: paghino a Winfly il risarcimento dei danni per mancato utile, servizi mai avviati a causa della inadempienza del Consorzio e togliamo il disturbo. Non c’è più fiducia nei comportamenti inconcludenti, registrati da quando abbiamo iniziato ad investire su Pisticci, posti in essere da 2 presidenti di Regione, 2 amministratori del Csi, 2 sindaci, 4 assessori alle infrastrutture. Dopo 6 anni nulla è stato prodotto, se non perdite di tempo e impegno, risorse ed energie personali. Intanto le aziende fuggono dalla Valbasento: la trasformazione in aeroporto della pista avrebbe arginato la desertificazione dell’area industriale”. Poi un'accusa pesantissima:
"L’impegno della Regione Basilicata a pagare fino al 2022 i bilanci negativi dell’aeroporto di Pontecagnano sono stati una spesa necessaria ad assicurare il paracadute a Gianni Pittella in Campania”. 
La politica lucana? “Avvilente: sono pronto a non arretrare di un millimetro e a dare voce a quanti non hanno la forza di farlo. Lascio la pista Mattei, ma non la Basilicata. Il mio impegno per la mia terra aumenterà. I politici che fanno aria fritta cambieranno. Alcuni già tra qualche giorno, altri tra qualche mese e cadranno nel dimenticatoio. Saranno ricordati solo per gli sprechi e la grande responsabilità di aver affamato questo territorio”. 
Infine, Cestari ha ribadito che il risarcimento di due milioni e seicentomila euro, chiesto a via Anzi, è dovuto per gli “ostacoli incontrati per avviare il servizio di rivendita carburante e il polo didattico, passando per il mancato allaccio dell’energia elettrica nei primi mesi di gestione e la mancata realizzazione del progetto di investimento “Piano di sviluppo industriale”, fino ad arrivare alla certificazione di autorizzazione al trasporto pubblico passeggeri, resa difficoltosa dall’assenza del rifornimento carburante e al mancato sviluppo dei servizi di vendita al dettaglio, alimenti e bevande, stampa quotidiana e periodica, tabacchi e lotterie”. Tutte cose proposte “in sede di gara da parte di Winfly, a causa della mancanza del certificato di agibilità dei locali dell’aerostazione e dell’hangar”. 
Piero Miolla

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