C’è contaminazione da idrocarburi
pesanti in alcuni punti, ma la documentazione è carente.
Nuova puntata del
“giallo” sul ribaltamento dell’autocisterna sulla Basentana, avvenuto il 6
novembre, quando l’incidente produsse lo sversamento di olio esausto.
Dopo
l’istanza di accesso agli atti prodotta da Mediterraneo No Scorie, anche la
Regione Basilicata ha risposto. I documenti inviati, ha spiegato il legale di
Mediterraneo No Scorie, Giovanna Bellizzi, “purtroppo attestano e confermano il
superamento dei limiti di legge della concentrazione soglia di contaminazione
per gli idrocarburi pesanti, superiori, e di molto, ai limiti di legge”.
Ma non
è tutto, perché, “con lettera del 23 gennaio la Regione, preso atto dei
monitoraggi eseguiti, ne ha contestato la regolarità. Il dipartimento Ambiente,
Ufficio Prevenzione e controllo ambientale, ha comunicato alle istituzioni
territorialmente competenti che la documentazione inviata è carente di
relazione esplicativa degli interventi di messa in sicurezza d’emergenza
eseguiti e delle attività di indagine successive agli stessi, nonché di
planimetria dell’area impattata dallo sversamento e dei punti del
campionamento”.
Il tutto, “anche al fine di individuare l’esatta destinazione
delle aree. La precisazione – è sempre Bellizzi a parlare - non è di poco conto
e apre uno scenario preoccupante, anche perché, se il terreno analizzato
dovesse provenire da appezzamenti adibiti a colture, potrebbe essere piuttosto
rischioso, considerato che la maggior parte degli inquinanti del suolo entra
nella catena alimentare ed arriva all’uomo attraverso verdure o foraggi per
animali, poi macellati e mangiati dall’uomo”.
Proprio per questo, “è
estremamente importante conoscere con precisione la destinazione del terreno analizzato
per escludere che si tratti di terreno agricolo, soprattutto in virtù degli
effetti sulla salute dell’uomo degli idrocarburi pesanti. La questione merita
maggiore cura e attenzione: non è accettabile dover scoprire che chi ha
eseguito i monitoraggi non ha indicato alle istituzioni l’area analizzata e i
punti di campionamento. Acclarato che non vi è indicazione dei punti di
campionamento, come potrà il Comune di Salandra specificare la destinazione
d’uso di quei terreni? Per questo, sollecito una pronta integrazione
dell’attività di monitoraggio, con nuove analisi eseguite così come la legge
impone poiché la documentazione prodotta, allo stato attuale, è del tutto
carente”.
Dopo
l’incidente del 6 novembre, Mediterraneo no scorie aveva chiesto ad Arpab,
Comune di Salandra e Regione Basilicata di poter prendere visione dei documenti
relativi al monitoraggio dei terreni e delle falde acquifere disposte sul luogo
interessato dallo sversamento di olio esausto. Il ribaltamento del mezzo
pesante, infatti, fece riversare gran parte del carico dell’autocisterna sia
sulla strada che nei terreni confinanti.
“A tale legittima richiesta di
trasparenza in materia ambientale – ha ricordato Giovanna Bellizzi – l’Arpab
rispondeva sollecitando la necessità di rivolgersi ai Carabinieri della
Stazione di Salandra per avere tutte le informazioni utili: risposta che ha
sollevato più di una perplessità”. Successivamente, aveva risposto anche il Comune
di Salandra e la Regione Basilicata, che aveva individuato in Anas un soggetto
controinteressato, concedendo un termine all’azienda che gestisce le strade
italiane per contro-dedurre
Piero Miolla
Povera Basilicata e poveri noi!
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