lunedì 26 febbraio 2018

Taranto terza provincia lucana: c'è chi è contrario.


<<Taranto terza provincia di Basilicata? Non trovo alcuna ragione plausibile per compiere questa operazione, se non quella di facilitare dal punto di vista burocratico il trasporto del greggio nella raffineria di Taranto>>. La querelle sull’allargamento della nostra regione si espande anche alla campagna elettorale, e non poteva essere altrimenti. Le parole di Silvana Arbia, candidata al Senato per la lista Sms (Stato Moderno Solidale), sono chiare: Dottoressa questa iniziativa è ben vista anche a Potenza. <<Non ho alcun dubbio che i potentini siano favorevoli, visto che i politici stanno lavorando alla macroregione, alla quale ci opporremo con tutte le nostre forze. Non trovo alcuna ragione plausibile per questa ipotesi. Credo invece che la Basilicata meriti quello sviluppo che non ha mai avuto: è una regione come la altre, meglio delle altre, che ha tante risorse, tra cui l’acqua. E’ l’ora di smetterla con queste fantasie folli, che servono a tutelare gli interessi di pochi e a distruggere l’identità di questa regione. La Basilicata è ricca di cultura, di storia, di tradizioni: bisogna fare in modo che abbia il suo tempo nella storia d’Italia, visto che non l’ha mai avuto>>. 
Anche l’ex viceministro agli Interni, Filippo Bubbico, candidato al Senato per Liberi e Uguali, non ha nascosto la sua contrarietà. <<Si può discutere di tutto, ma va fatto in maniera ordinata e al di fuori delle pulsioni elettoralistiche. Non vorrei che dietro questa ipotesi si nasconda l’intento di annullare l’identità della Basilicata: chi vuole allargarne i confini, infatti, mette in discussone gli attuali assetti e farlo vorrebbe dire spalancare le porte all’ipotesi di una macro regione che andrebbe discussa, ma in modo consapevole>>. 
Nicola Benedetto, candidato al Senato per Noi con l’Italia, è contrario. <<Vogliamo perdere anche la nostra identità, adesso? Non sono assolutamente d’accordo anche perché per la Regione Basilicata sta per arrivare un nuovo periodo, con il rovesciamento dopo 30 anni ed una svolta epocale, che consentiranno di far respirare i cittadini, di far godere loro delle risorse che la nostra terra ha, ed anche di mantenere la nostra identità>>. 
Piero Miolla

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