lunedì 19 marzo 2018

Pista Mattei: scintille Cestari-Chiurazzi.


La toppa è peggiore del buco. E’ il parere di Alfredo Cestari, patron della Winfly, società che ha gestito la pista Mattei, in merito all’affermazione attribuita all’amministratore unico del Consorzio Asi, Carlo Chiurazzi, secondo cui la proroga per la gestione dell’aviosuperficie non sarebbe ammessa dal Codice degli Appalti. 
“In questa terra martoriata non c’è mai limite al peggio – ha dichiarato Cestari- e non so se Chiurazzi sia solo incompetente o se mente, sapendo di mentire. E’ singolare che sostenga non sia applicabile solo per Winfly, nonostante la Regione Basilicata, in ossequio al nuovo Codice, in molti altri settori ne abbia fatto largo impiego, fino a nuovo bando per evitare l’interruzione del pubblico servizio. Lezioni di rispetto delle norme, Winfly non è disposta a riceverne da Chiurazzi, che, alla guida del Consorzio è arrivato per nomina politica e ai lucani dovrebbe spiegare se per il direttore del Csi vigono regole diverse che per le imprese, dal momento che il rinnovo dell’incarico di Di Chio va avanti di proroga in proroga, senza nessun concorso pubblico”. 
Per Cestari, dunque, quella del Codice degli Appalti “è una vile bugia: Winfly nel 2014 si è aggiudicata una gara pubblica che prevedeva un contratto triennale, rinnovabile ulteriori 3 anni. Non avvalersi di questa opzione avrebbe avuto senso solo se alla scadenza del triennio fosse stato già pronto il nuovo bando. Invece no. Nonostante dal 2015 Winfly sollecitasse il bando che avrebbe consentito la trasformazione della pista in aeroporto, si è preferito optare per una proroga di soli 6 mesi. Chiurazzi ha l’ardire di dichiarare che non c’è nessun ritardo nella pubblicazione del bando. Ma è serio? Da quando ha cessato i voli Winfly sono passati altri 3 mesi inutilmente e per l’amministratore del Consorzio va tutto bene? Quanti soldi dei cittadini lucani devono essere ancora così malamente sperperati? Ci sono attrezzature aeronautiche del valore di 2 milioni di euro che, acquistate nel 2012 dal Csi, giacciono in magazzino senza essere mai state montate, nonostante richieste e sollecitazioni. Tali materiali con molta probabilità ormai sono obsoleti o superati tecnologicamente. Inoltre la garanzia prevista su tale strumentazione ormai è scaduta”. 
Infine, l’affondo: “il ligio Chiurazzi spieghi se il deserto industriale prodotto valga una spesa di oltre un milione di euro in 3 anni per la sua indennità e quella dei dirigenti del Consorzio che amministra”.
Piero Miolla
 

Nessun commento:

Posta un commento