La toppa è peggiore del buco. E’
il parere di Alfredo Cestari, patron della Winfly, società che ha gestito la
pista Mattei, in merito all’affermazione attribuita all’amministratore unico
del Consorzio Asi, Carlo Chiurazzi, secondo cui la proroga per la gestione
dell’aviosuperficie non sarebbe ammessa dal Codice degli Appalti.
“In questa
terra martoriata non c’è mai limite al peggio – ha dichiarato Cestari- e non so
se Chiurazzi sia solo incompetente o se mente, sapendo di mentire. E’ singolare
che sostenga non sia applicabile solo per Winfly, nonostante la Regione
Basilicata, in ossequio al nuovo Codice, in molti altri settori ne abbia fatto
largo impiego, fino a nuovo bando per evitare l’interruzione del pubblico
servizio. Lezioni di rispetto delle norme, Winfly non è disposta a riceverne da
Chiurazzi, che, alla guida del Consorzio è arrivato per nomina politica e ai
lucani dovrebbe spiegare se per il direttore del Csi vigono regole diverse che
per le imprese, dal momento che il rinnovo dell’incarico di Di Chio va avanti
di proroga in proroga, senza nessun concorso pubblico”.
Per Cestari, dunque,
quella del Codice degli Appalti “è una vile bugia: Winfly nel 2014 si è
aggiudicata una gara pubblica che prevedeva un contratto triennale, rinnovabile
ulteriori 3 anni. Non avvalersi di questa opzione avrebbe avuto senso solo se
alla scadenza del triennio fosse stato già pronto il nuovo bando. Invece no.
Nonostante dal 2015 Winfly sollecitasse il bando che avrebbe consentito la
trasformazione della pista in aeroporto, si è preferito optare per una proroga
di soli 6 mesi. Chiurazzi ha l’ardire di dichiarare che non c’è nessun ritardo
nella pubblicazione del bando. Ma è serio? Da quando ha cessato i voli Winfly
sono passati altri 3 mesi inutilmente e per l’amministratore del Consorzio va
tutto bene? Quanti soldi dei cittadini lucani devono essere ancora così
malamente sperperati? Ci sono attrezzature aeronautiche del valore di 2 milioni
di euro che, acquistate nel 2012 dal Csi, giacciono in magazzino senza essere
mai state montate, nonostante richieste e sollecitazioni. Tali materiali con
molta probabilità ormai sono obsoleti o superati tecnologicamente. Inoltre la
garanzia prevista su tale strumentazione ormai è scaduta”.
Infine, l’affondo:
“il ligio Chiurazzi spieghi se il deserto industriale prodotto valga una spesa
di oltre un milione di euro in 3 anni per la sua indennità e quella dei
dirigenti del Consorzio che amministra”.
Piero Miolla
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