Ho pensato e ripensato se intervenire o meno dopo aver letto il comunicato del sindaco di Pisticci, Viviana Verri, in risposta ad un mio pezzo pubblicato sabato 24 marzo sulla Gazzetta del Mezzogiorno (https://www.facebook.com/viviana.verri.1/posts/10214030026657756).
Non intendo alimentare polemiche, ma credo sia opportuna qualche precisazione nel rispetto di quella stessa chiarezza da me invocata nell'articolo citato.
Come anche gli articoli da me firmati nel corso di questi anni possono confermare, il sottoscritto è stato sempre
presente nel difendere il territorio, ovviamente per quello che ha potuto fare e nel
limite delle sue funzioni.
Nell'ordine, ricordo a chi ha la memoria corta (o fa finta di averla) che chi
scrive è stato:
1)vice presidente del Comitato di Difesa del Tribunale (peraltro creato dal
sottoscritto e dall'Avv. Eligio Iannuzziello) nel periodo in cui la sezione
distaccata di Pisticci stava per essere soppressa;
2)il primo (e l'unico) a parlare di assassinio politico dell'ospedale di
Tinchi da parte della Regione Basilicata, peraltro in tempi non sospetti;
3)l'unico a denunciare che, in merito alla recente querelle del
dimensionamento scolastico, alcuni sindaci hanno giocato a Risiko sulla pelle
dei bambini (e non mi riferivo certo al nostro sindaco, come pure qualcuno ha,
incredibilmente, avuto il coraggio di sostenere).
Dunque, io c'ero eccome!
Ma oggi si usa così: tu segnali un problema? Diventi campanilista, e pure
dell'ultima ora! Ti riscopri un deprecabile cacciatore di scoop (come se un
giornalista debba stare a guardare l'asino che vola invece di darsi da fare),
quando invece la funzione di certe iniziative era, ed è, solo e soltanto quella
di porre all'attenzione di tutti (istituzioni comprese) un malessere che è
quotidiano e sempre più pressante.
Il corrispondente, invece, deve solo abbassare lo sguardo e fare finta di
niente? O, se agisce, deve accettare automaticamente di finire nel tritacarne delle
offese, delle falsità, della demagogia un tanto al chilo?
Sappiatelo tutti, nessuno escluso: io NON CI STO.
SARO' SEMPE IN PRIMA LINEA a segnalare le cose che non vanno e sempre
nell'ottica della verità, senza alchimie politiche o simpatie/antipatie
personali. Io sono scevro da condizionamenti
politici: mi piace scrivere e lo faccio con il maggiore equilibrio possibile
(ma non sono perfetto), senza avere il fine ultimo di colpire Tizio o Caio, la
destra, la sinistra o le stelle, che siano cinque o in altro numero.
Quanto al merito della questione, il sindaco sostiene e assicura che non c’è alcun trasferimento di
alcun ufficio a Marconia. Bene, ne prendiamo atto e, ovviamente, verificheremo in futuro se tutto ciò
corrisponderà a verità. Una precisazione, però, è d’obbligo: a parere del
sottoscritto non è importante che gli uffici restino per forza a Pisticci. La
cosa importante, l’unica per salvare il salvabile, è che qualcuno dica qual è
la visione globale che si ha del territorio, a prescindere dall’ubicazione
degli uffici: avere una vision, infatti, sarebbe del tutto fondamentale per
evitare le divisioni ed esaltare, ciascuna per le sue caratteristiche e le sue
necessità, le varie anime che compongono il nostro territorio.
Concludo ribadendo che quando si interviene in veste istituzionale per
smentire una notizia, sarebbe quantomeno opportuno evitare allusioni e
accuse a chi, sempre per ciò che ha potuto, non ha mai fatto mancare il suo
appoggio alla comunità. Che, mi pare anche superfluo sottolinearlo, per il
sottoscritto va da Pisticci a Marconia, passando per Tinchi, Centro Agricolo,
Casinello e Pisticci scalo.
Le chiacchiere stanno a zero: la nebbia (non solo climaticamente parlando) è una pessima
cosa, ma, a quanto pare, qui si lavora sempre e comunque per non farla diradare.
Piero Miolla
giornalista pubblicista senza tessere di partito
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