<<Il voto del 4 marzo ha
sancito definitivamente la morte della sinistra e dell’intero mondo socialista
e progressista italiano>>. Non ha usato mezzi termini, Michele Fasanella, del corrdinamento regionale dei giovani di Liberi e Uguali, nel commentare l’esito di un
voto che, di sicuro, passerà alla storia. Perché, come lo stesso leader dei
giovani “rossi” ha precisato, quel voto, <<allo stesso tempo ci dice che
è finita un’era, l’era delle filiere politiche ed elettorali, l’era degli amici
imprenditori ed avvocati che garantivano pacchetti di voti sicuri. Con un
pizzico di amarezza posso dire che la batosta della sinistra era prevedibile,
ma non si è voluto fare nulla per evitare il disastro>>.
Anche Leu,
evidentemente, non è stata risparmiata. “La nostra lista – ha sottolineato
Fasanella - nasce come partito del lavoro per ricostruire quella sinistra di governo
necessaria per il cambiamento del Paese. Il nostro voto di opinione è stato
letteralmente divorato dal Movimento 5 Stelle e dalla Lega di Salvini, che
hanno registrato un ulteriore incremento di voti tra i ceti sociali meno
abbienti, da sempre militanti e sostenitori della sinistra>>.
Ciò posto,
cosa fare adesso? <<Leu deve continuare il suo percorso e deve diventare
un partito, una comunità coesa in cui i temi vengono prima delle ambizioni di
qualche dirigente. Va ripensato l’intero campo, certo, ma non possiamo pensare
di tornare indietro. Sono felice che mentre tutti cercano inciuci vari, Leu ha
presentato proposte di legge su sanità, lavoro e diritti sociali. Ripartiamo da
questo>>.
In questo tsunami a livello nazionale, <<i lucani poi
hanno dato un segnale ancora più netto ed equivocabile: via tutti coloro i
quali hanno contribuito, anche indirettamente, al Governo regionale. Il popolo
è stanco della politica dei finanziamenti agli amici, della “questua” per gli
uffici regionali in cui i diritti diventano favori da chiedere in ginocchio, delle
nomine dirette al San Carlo di Potenza e al Crob di Rionero, della fuga dei
suoi giovani che vanno via per non tornare più>>.
Fasanella ha
preannunciato che Leu <<darà vita ad una coalizione civica, progressista
e ambientalista per difendere la Basilicata e rilanciarla. Non so se in questa
coalizione ci starà anche il Pd, ma serve discontinuità con il passato. Se
qualcuno pensa alla grande coalizione, da Benedetto a Speranza, con Pittella presidente,
credo si sia fatto male i conti>>, ha avvisato il coordinatore dei
giovani di Leu, introducendo il tema delle regionali.
<<Vogliamo
discutere di lavoro, ambiente, infrastrutture, turismo, spopolamento e
disoccupazione giovanile, vera angoscia dei nostri giorni. Bisogna ripensare la
questione petrolio e far sì che la regione abbia più autonomia per quanto
riguarda fonti naturali ed energetiche. Mi auguro poi che il mai scorie a
Scanzano Jonico non diventi un né per terra, né per mare bis, visti i
cambiamenti d’opinione davanti al Governo nazionale. Noi crediamo nella
Basilicata e vogliamo difenderla con i lucani: parliamo di idee e proposte che
ognuno vorrà mettere in campo, ma facciamolo con i tanti giovani professionisti
pronti a dare il loro contributo>>.
Piero Miolla
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