Il senatore Ricado Merlo |
“Crediamo che in un ipotetico governo non potrà non
esserci il Movimento 5 Stelle, che ha vinto le elezioni”. Il senatore Ricardo
Merlo, presidente e fondatore del Maie (Movimento Associativo italiani all’estero),
la componente del gruppo Misto che ricomprende sia gli eletti all’estero che
alcuni ex pentastellati (tra i quali il deputato lucano, Salvatore Caiata), ha
sgombrato il campo da equivoci. “Il nostro gruppo non potrà mai appoggiare un
governo del centrodestra senza i grillini: sarebbe contrario a ciò che gli
elettori hanno determinato. Francamene, non credo sia neanche ipotizzabile che
il centrodestra si presenti in Parlamento senza una maggioranza. Pertanto,
l’ipotesi non sta praticamente in piedi”. Eppure, Silvio Berlusconi qualche
giorno fa aveva suggerito a Matteo Salvini di provare a cercare, direttamente
in Parlamento, i voti mancanti per avere la maggioranza anche tra coloro che si
riconoscono nel Maie. In quanto astrattamente disponibili a sostenere una
maggioranza di centrodestra. “A parte che anche con i nostri voti il
centrodestra non avrebbe comunque la maggioranza – ha precisato Merlo, elettoa Buenos Aires -,
ribadisco che la nostra linea è chiara: il governo che noi potremmo votare
dovrebbe comunque avere, tra i protagonisti, il Movimento 5 Stelle e la Lega. Sono
questi vincitori delle elezioni”. Quindi, nessun sostegno a un ipotetico
esecutivo M5S-Pd? “Su questo, in realtà, non c’è una posizione definita:
bisogna capire bene quali scenari potrebbero verificarsi. Peraltro, nell’ultima
legislatura il gruppo Maie ha sempre votato contro il Pd, che ha posto in
essere una politica disastrosa per gli italiani all’estero. Il Pd, infatti, ha
distrutto la rete consolare italiana all’estero. Credo che per noi sarebbe più
difficile votare, tenuto anche conto che, come Maie, siamo parte di una
componente, quella del gruppo Misto. In ogni caso, discuteremo con gli altri
colleghi e vedremo se si riuscirà a elaborare un voto comune. Altrimenti, siamo
comunque liberi di votare in modo diverso”.
Piero Miolla
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