L’unità perduta da ritrovare,
certo. Ma anche la consapevolezza che il centro di gravità permanente, cantato
finanche da Battiato qualche anno fa, nella nostra regione in politica è spesso
decisivo. E anche se, al momento, l’agognata unità non c’è, con il rischio che
il centro diventi sempre più frazionato in una miriade di sigle, è pressoché
certo che, spesso, quel centro, in politica, è decisivo. Visto l’approssimarsi
delle elezioni regionali, la domanda nasce spontanea: cosa farà il centro in
Basilicata? Ma soprattutto, da chi è rappresentato nella nostra regione e nel
suo agone politico, questo fatidico centro? Da molte anime, alcune di
centrodestra, altre di centrosinistra.
“Non è importante sapere, in questo
momento, se ci schiereremo da un lato o dall’altro – ha spiegato il consigliere
Aurelio Pace – perché credo sia prioritario lavorare per cercare l’unità del
centro. Prima si torna tutti insieme, ovviamente condividendo programmi e
scelte strategiche, poi si parla della collocazione. Questa è la mia posizione.
Personalmente continuerò a sostenere in Consiglio quei provvedimenti che
riterrò buoni, cercando di condizionare positivamente l’operato di questo
governo regionale e di questa coalizione. Il tema delle coalizioni,
francamente, è ancora molto lontano. Certamente, senza condizioni preconcette
pur non avendo il Pd rispettato tutti i patti, ci metteremo intorno a un tavolo
per cercare di capire se è possibile costruire un’alleanza o un progetto
politico. Le diplomazie sono al lavoro”, ha concluso Pace lasciando intendere
che, probabilmente, la collocazione sarà quella del centrosinistra. Ma anche
facendo trasparire il desiderio di uno scenario, quello dell’unità del centro,
che, se è un auspicio di tanti, al momento non solo consente allo stesso Pace
(e non solo) di non scoprire le sue carte, ma è anche di fatto sconosciuto in
Basilicata. L’unità del centro, infatti, è in pratica assente sin dai tempi
della Democrazia Cristiana.
In questo ambito ampio ma ricco di risorse, c’è
anche chi, come Francesco Mollica, non pare avere dubbi. “Stiamo lavorando per
creare un progetto centrista che si collochi nell’alveo del centrosinistra, su
questo non ci sono grandi dubbi – ha rivelato l’ex presidente del Consiglio
regionale -. Personalmente sto lavorando con Centro Democratico Più Europa e
Civici per l’Europa, la neonata formazione che fa riferimento a Tanino Fierro,
per una lista unitaria che stia nel centrosinistra alle prossime elezioni
regionali”.
Del pari certo dell’appartenenza, ma nel lato opposto dell’agone
politico, è anche il consigliere regionale, Michele Napoli. Passato di recente
da Forza Italia a Noi con l’Italia, Napoli è stato chiarissimo. “Stiamo
sicuramente nel centrodestra, anche se molto dipenderà da quello che accadrà di
qui a poco a livello nazionale. La mia presenza, così come credo quella di
Paolo Castelluccio e Nicola Benedetto nel centrodestra, però, mi sembra fuori
discussione. Vogliamo creare con tutta la coalizione un’alternativa al
centrosinistra in Regione”. Insomma, le grandi manovre sono appena iniziate e,
pur con le certezze segnalate, in tanti ancora mostrano prudenza. Probabilmente
perché si attende di capire cosa accadrà a livello nazionale, ma anche per
studiare meglio la situazione lucana. Che, al momento, è ancora tutta da decifrare,
anche se, visto quanto accaduto il 4 marzo, il Movimento 5 Stelle e il
centrodestra intravedono un rovesciamento dei rapporti di forza che ingolosisce
non poco.
Piero Miolla
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