lunedì 25 giugno 2018

Rifiuti speciali: in Basilicata aumenta la produzione.


Nel 2016, la produzione regionale di rifiuti speciali pericolosi in Basilicata è quasi raddoppiata rispetto all’anno precedente, attestandosi sulle 93mila tonnellate. Nel complesso i rifiuti speciali (pericolosi e non) sono diminuiti, attestandosi a 1,2 milioni di tonnellate, lo 0,9% del totale nazionale. 
Il dato è contenuto nel Rapporto Rifiuti Speciali 2018 dell’Ispra, secondo il quale il 40% dei rifiuti speciali prodotti in regione deriva da attività di demolizione e costruzione. Del rimanente 60% la maggior parte è prodotta da attività di trattamento di rifiuti e delle acque reflue e da attività di estrazione di minerali. Quest’ultima tipologia è poi la componente principale della produzione di rifiuti speciali pericolosi. Nel 2016 la gestione dei rifiuti speciali nella regione Basilicata ha interessato circa 1,4 milioni di tonnellate, di cui 1,3 milioni non pericolosi e circa 90 mila pericolosi. Al recupero di materia sono sottoposte 694mila tonnellate di rifiuti speciali che rappresentano il 51% del totale gestito. In particolare, il recupero di sostanze inorganiche ha concorso per il 31% al recupero totale di materia. Residuale è stato l’utilizzo dei rifiuti come fonte di energia nei due impianti regionali a ciò preposti, ubicati a Potenza e Matera, pari a poco più di 12 mila tonnellate (0,9% del totale gestito). 
Alle operazioni di smaltimento sono state, invece, avviate complessivamente circa 539mila tonnellate di rifiuti speciali (39% del totale gestito): poco più di 82mila tonnellate (6% del totale gestito) sono smaltite in discarica, 430mila (31,4% del totale gestito) sono state sottoposte ad altre operazioni di smaltimento quali trattamento chimico-fisico, trattamento biologico, mentre circa 26mila (1,9% del totale gestito) sono state avviate a incenerimento nell’unico impianto di Melfi. Sono 5 le discariche adibite allo smaltimento di rifiuti speciali, di cui 3 per rifiuti inerti (Francavilla, Lavello e Moliterno) e 2 per rifiuti non pericolosi (Ferrandina e Guardia Perticara); in esse si è registrato un incremento dei rifiuti smaltiti del 73,4% rispetto al 2015 (+35mila tonnellate). 
C’è poi da aggiungere che circa 18.500 tonnellate di rifiuti pericolosi (quasi tutti provenienti da operazioni di costruzione e demolizione, compreso il terreno escavato proveniente da siti contaminati) sono stati smaltiti in discariche destinate esclusivamente a rifiuti non pericolosi, cosa consentita ai sensi di quanto previsto dall’articolo 7 del decreto legislativo 36/03, solo per i rifiuti pericolosi stabili e non reattivi che soddisfano i criteri di ammissibilità previsti dal D.M. 27 settembre 20103 (art. 6, comma 4 - tabella 5). Inoltre due di queste discariche sono state utilizzate anche per smaltire 11 tonnellate di rifiuti contenenti amianto: Ferrandina e Guardia Perticara. 
Non vi sono rifiuti speciali sottoposti a ricondizionamento preliminare. Mille e 700 tonnellate di rifiuti speciali sono stati esportati dalla Basilicata in paesi esteri per il recupero o lo smaltimento e solo 48 tonnellate sono state importate dall’estero, entrambi costituiti interamente da non pericolo. Il dato nazionale, invece, parla di una produzione nazionale dei rifiuti speciali che si è attestata a quasi 135,1 milioni di tonnellate. 
La produzione dei rifiuti speciali non pericolosi è risultata pari a circa 67,6 milioni di tonnellate, a cui vanno aggiunti quasi 3,9 milioni di tonnellate relativi alle stime effettuate per il settore manifatturiero e per quello sanitario. Il quantitativo di rifiuti speciali pericolosi prodotto, nel 2016, è risultato pari a 9,6 milioni di tonnellate. 

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