A quasi 3 anni dalla nostra prima
segnalazione sulle condizioni di pericolo del monumento in onore di San Rocco,
posto all’inizio della uscita dalla galleria che porta il suo nome. Tutto il
basamento anteriore della struttura infatti, è interessato da tempo da diverse crepe
e cedimenti che provocano infiltrazioni di acqua piovana e, inevitabilmente,
concorrono a minare la stabilità dell’intera opera. Ancora tante le
segnalazioni di cittadini che hanno a cuore la salute del monumento realizzato
in onore del protettore della nostra città e che non merita un disinteresse
generale circa un intervento risolutore della problematica.
E’ importante quindi, da parte
degli organi competenti (non sappiamo se Provincia o Comune), enti privati, non
escluso anche qualche privato cittadino di buona volontà, intervenire al più
presto con idonee opere atte a scongiurare danni alla moderna struttura posta a
valle della uscita dall’omonimo tunnel, da sempre meta ininterrotta di sosta da
parte dei fedeli per una devota preghiera o per la posa di un mazzo di fiori al
miracoloso santo di Montpellier. Ad occhio, si tratterebbe di un intervento del
costo di poco conto che comunque salverebbe un’opera che ha resistito alle
intemperie dei due inverni scorsi e che auspichiamo non affronti il prossimo in
queste condizioni.
La struttura, ricordiamo, fu
realizzata nell’aprile del 2002, in occasione della inaugurazione e apertura al
traffico della galleria stradale che collega la nostra città alla valle del
Basento e Cavone, che ha inizio dalla località “Cammarelle” alla periferia nord
dell’abitato pisticcese e che, dopo un percorso di circa 1200 metri, sbocca ad
un paio di chilometri di distanza dal bivio di Pozzitello. In particolare, il
monumento, della altezza di circa 3 metri, è costruito in mattoni a vista che
comprende una nicchia in vetro, in cui è allocata una statua del santo, il
tutto realizzato su basamento in cemento assai prossimo alle crepe e ai cedimenti
segnalati che, in mancanza di interventi urgenti, potrebbero significare il
crollo del monumento.
Michele Selvaggi
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