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mercoledì 12 dicembre 2018

Colpaccio esterno del Ferrandina, il presidente Pepe: "Ne avevamo bisogno"

 
Tanto tuonò che piovve. A distanza di due mesi il Ferrandina è tornato a vincere in trasferta maramaldeggiando a Moliterno: 7-3 il risultato finale per gli uomini di Emanuele Finamore su un terreno da sempre tra i più difficili di Basilicata. Doppiette per Fausto Dametti, Mamadou Kebbeh e Antonello Fusco, rete singola di Luca Musillo per una vittoria importantissima, oltre che dal sapore spettacolare. 
“Avevamo davvero bisogno di un successo così – ha commentato il presidente degli aragonesi, Mimmo Pepe -. Dopo un periodo di appannamento, dovuto più che altro ad una serie interminabile di infortuni, adesso siamo reduci da due vittorie consecutive che, indubbiamente, ci stanno facendo respirare in classifica. Personalmente ero assente in Val d’Agri, ma da quello che mi è stato riferito i ragazzi hanno interpretato alla grande il match, riuscendo ad assorbire psicologicamente l’iniziale vantaggio dei locali per poi reagire e passare a condurre. Faccio un plauso al gruppo e al tecnico per la preparazione e lo svolgimento della gara, anche se adesso dobbiamo subito pensare ad un altro incontro molto importante: domenica, infatti, al Michele Lorusso arriva la Murese, cioè una diretta concorrente, e dovremo assolutamente cercare di fare risultato”. 
Insomma, adesso il Ferrandina vede la luce e respira ottimismo, anche grazie a questa sfilza di reti realizzate sul campo di un Moliterno che, neanche un mese fa, era indicato come la vera sorpresa del torneo. In questi giorni, però, tiene banco anche il calciomercato e il Ferrandina, con i colpi Napolitano e Battista e il ritorno di Ciccimara, oltre agli svincoli di alcuni calciatori, è già stato protagonista. Lo sarà ancora? A sentire Pepe, sì ma senza colpi a effetto. “Probabile che ci sia qualche nuovo arrivo, ma, se ci saranno, non si tratterà di acquisti di un certo calibro”. Morale della favola? Forse arriverà qualche altro under alla corte di Finamore. 
Piero Miolla 

sabato 24 novembre 2018

Elezioni in Basilicata, il sen. Pepe (Lega): "Dovevamo votare subito dopo Sanitopoli"


 
“Per me bisognava andare al voto a luglio, subito dopo Sanitopoli: il rinvio a maggio concreta una sospensione della democrazia, altro che illazioni sulle nomine della sanità e sull’ipotetico semaforo verde della Lega per la Franconi all’Aifa”. E’ un fiume in piena il senatore Pasquale Pepe, specie quando gli si prospetta una sorta di accordo Lega-Pd che, partendo dalla data per le elezioni regionali e toccando la nomina del nuovo direttore generale Asm, finirebbe per “sponsorizzare” la nomina della vice presidente della Regione, Flavia Franconi, all’Aifa. Pepe respinge al mittente le accuse di una Lega che chiude un occhio sulla data delle elezioni in cambio di una nomina gradita all’Asm e poi favorisce l’ascesa della Franconi all’Agenzia. “In merito alla data ufficiale per le elezioni regionali, la Lega ha ufficialmente manifestato la sua condanna per il rinvio. Chi sostiene che avremmo chiuso un occhio, quindi, viene contraddetto dai fatti. Se poi vuole conoscere la mia posizione personale in merito, ribadisco che saremmo dovuti andare al voto all’indomani dell’esplosione di Sanitopoli. Votare a maggio significa sospendere la democrazia. E non è neanche vero, come ha scritto la Regione al ministero, che la data del 20 gennaio avrebbe concretato problemi di ordine pubblico: il Viminale ha smentito questa ipotesi”. Il senatore, poi, bolla come “fantasia” l’ipotesi di un decreto. “Il ministero non ha competenza sulla scelta della data, che è solo della Regione. Piuttosto, credo che il ministero possa solo tentare una moral suasion e concordare con via Anzio l’anticipazione. Ma è necessaria una volontà in tal senso della Regione, altrimenti non se ne fa niente”. Il senatore, poi, esclude le ipotesi di un collegamento tra la data delle elezioni e la nomina del direttore generale dell’Asm, Joseph Polimeni. “Lo apprendo in questo momento da lei: io non ne so nulla e credo che sia pura fantasia. Non so neanche chi sia il nuovo direttore generale dell’Asm. A parte questo, mi pare che i fatti smentiscano questa falsità: noi abbiamo pubblicamente manifestato il nostro disappunto per la fissazione della data del 26 maggio. Ma di cosa parliamo?” Il parlamentare leghista, poi, esclude un via libera della Lega alla nomina di Franconi all’Aifa. “Guardi, questo mi sembra per davvero un castello di sabbia – conclude il senatore -. Che crolla non solo per quello che ho già dichiarato e per i fatti concludenti citati, ma anche perché le nomine all’Aifa sono di competenza della Conferenza Stato-Regioni. E poi, onestamente, conoscendo i vertici del mio partito non crederò mai all’ipotesi del do ut des. La Lega è un partito serio, mentre queste operazioni sono dei pasticci degni di un’altra classe politica e di altri partiti, non del mio”. 
Piero Miolla

lunedì 12 novembre 2018

Taranto terza provincia lucana, Tanino Fierro chiede confronto al senatore Pepe



Un garbato confronto democratico, senza scendere in polemica, sulla ipotetica annessione della provincia di Taranto alla Basilicata per analizzare i pro e i contro. Lo ha chiesto il già sindaco di Potenza, Gaetano Fierro, che con il movimento “Grande Lucania” sta da tempo perorando la causa della terza provincia lucana. 
“Ho letto sulla Gazzetta del Mezzogiorno quanto dichiarato dal senatore della Lega, Pasquale Pepe, la sua contrarietà all’approdo di Taranto in Basilicata. Rispetto nel modo più assoluto la posizione di Pepe, ma, essendo io invece pienamente convinto della bontà di quella operazione, chiedo al sindaco di Tolve di accettare un confronto pubblico sul tema”. Non una sfida, però. Su questo, Fierro è stato categorico. 
“Assolutamente no: non voglio sfidare nessuno, ci mancherebbe, così come non voglio polemizzare con chicchessia. La mia è solo una sollecitazione utile a spiegare ai cittadini lucani qual è il senso di questa operazione. Per questo a Pepe voglio dire: vediamoci in un luogo terzo e spieghiamo le reciproche ragioni, democraticamente”. 
A giudizio di Fierro, inoltre, il dibattitto potrebbe essere “utile anche a noi stessi, per confrontarci sulle posizioni diverse che abbiamo. Io credo che la politica debba sapere mantenere questo livello di confronto e debba dare la possibilità a chi ha opinioni e posizioni diverse di poterle confrontare. Spero che Pepe accetti e che, magari, la Gazzetta del Mezzogiorno possa ospitare questo nostro pubblico confronto”. 
Tornando al nocciolo della questione, Fierro, nel ribadire il suo favore alla terza provincia lucana, ha ricordato che “la Basilicata si sta spopolando sempre più e sembra che non interessi a nessuno: la politica, infatti, pare distratta e sembra essere concentrata solo ed esclusivamente sui posizionamenti. Eppure – ha sottolineato Fierro – dal 2000 ad oggi sono andati via ben 33mila residenti, il che significa che nel 2050 avremo solo 350mila residenti, la maggioranza dei quali sarà over 60. E’ una cifra enorme ed è ora che tutti, sia la politica che i cittadini di questa regione, se ne facciano carico parlandone e, soprattutto, cercando soluzioni. Una di queste, a mio sommesso avviso, potrebbe essere l’allargamento dei confini, non solo verso la provincia di Taranto, ma anche nel Cilento”. 
Insomma, per Fierro è una questione di sopravvivenza. “Faccio un appello con il cuore alle forze politiche, culturali di questa regione e ai cittadini: visto che abbiamo tanta povertà, disoccupazione e spopolamento, io credo che tutti si debba fare una disamina seria sulla situazione attuale della Basilicata. Una regione che si sta spegnendo come una candela. Ricordo che solo nel 2017 ben 800 punti commerciali in questa nostra terra sono stati chiusi. E’ arrivato il momento di farci carico di questa situazione”. 
Piero Miolla

sabato 10 novembre 2018

Il senatore Pasquale Pepe: "No all'annessione di Taranto alla Basilicata"


“Taranto terza provincia lucana? Sono fermamente contrario, anche se rispetto le istanze e il lavoro fatto dai promotori”. Dopo aver chiarito sul suo profilo Facebook il proprio pensiero in merito, il senatore della Lega-Salvini Premier, Pasquale Pepe ha ribadito la contrarietà all’ipotesi che la provincia di Taranto venga annessa alla Basilicata. 
“Innanzitutto – ha chiarito il sindaco di Tolve, da qualche giorno nuovo componente della Commissione Parlamentare Antimafia – bisogna capire chi annette chi, ma al di là di questi profili a me preme sottolineare che non condivido l’ipotesi dello sbarco di Taranto e della sua provincia in Basilicata perché, dal mio punto di vista, noi lucani abbiamo invece bisogno di rilanciare la nostra regione e di lasciarne intatti i confini”. 
E’ un no ideologico, fondato su un vago senso di patriottismo? “No, non si tratta affatto di un rifiuto ideologico – si è affrettato a precisare Pepe – ma una contrarietà motivata. Ritengo, infatti, che la Basilicata debba guardarsi al suo interno e pensare a come risalire la china. Secondo me la nostra regione ha tutte le carte in regola per farlo”. 
In che modo? “Soprattutto puntando sull’autonomia, anche tenendo conto della presenza nel Governo di un ministro come la Stefani, e pensando a sfruttare di più e meglio le risorse naturali delle quali è ricca. Questa autonomia può essere esercitata attraverso due canali prioritari che si chiamano lavoro e infrastrutture”. 
Morale della favola? Per Pepe “qualunque ipotesi di annessione metterebbe a rischio l’identità della Basilicata e la sua stessa esistenza: sono persuaso del fatto che tutto ciò noi non possiamo permettercelo. Oltretutto, credo non sia prioritario”. Per il parlamentare lucano, in buona sostanza, la priorità è “rilanciare la Basilicata così com’è, anche rispettando tutte queste istanze che giungono dall’esterno, ma sempre tenendo ferma la necessità di preservare i nostri confini regionali. Per essere più chiari, voglio ribadire che la mia è una posizione che si fonda sia su un dato culturale, che di opportunità”. 
Nel caso Pepe dovesse inviare un messaggio ai promotori del distacco di Taranto dalla Puglia, di quale tenore sarebbe? “Rispetto per l’azione messa in campo e per i motivi che sottendono a tale iniziativa. Dopo di che – ha però aggiunto il senatore - io penso che siffatta iniziativa non aiuti la Basilicata e non so, tra l’altro, se possa portare giovamento anche alla stessa provincia di Taranto. In ogni caso, confermo di essere nettamente contrario per ragioni che possiamo riassumere in motivi di natura culturale, storica, perché va difesa la Basilicata, e anche per motivi di opportunità. Il tutto, sempre e comunque ribadendo il profondo rispetto per questa iniziativa e per chi l’ha pensata e posta in essere”. 
La posizione di contrarietà manifestata da Pepe, va ricordato, non è certo l’unica: nel recente passato, infatti, anche il sindaco di Pisticci, Viviana Verri, e l’ex primo cittadino di Policoro, Rocco Leone, hanno manifestato opinioni simili a quelle di Pepe.
Piero Miolla

martedì 6 novembre 2018

Il senatore lucano, Pasquale Pepe, nuovo membro della Commissione Antimafia



Pasquale Pepe, sindaco di Tolve e senatore eletto con la Lega-Salvini Premier, è stato nominato membro della Commissione Parlamentare Antimafia: anche un lucano, dunque, sarà presente a Palazzo San Macuto, sede della bicamerale, dove Pepe lavorerà tra gli altri con l’ex ministro della Giustizia, Andrea Orlando, Maurizio Lupi ed Elio Lannutti.
Due le liste dei componenti che comporranno la Commissione: una resa nota dal presidente del Senato, Casellati, l’altra dal presidente della Camera, Roberto Fico. Istituita per la prima volta nel 1962, la Commissione si costituisce all’inizio di ogni legislatura.
Pepe, che oltre alla Commissione, per il Decreto Salvini, si occuperà del Titolo II che riguarda la lotta alla criminalità mafiosa, proprio a proposito dei fenomeni che riguardano le consorterie mafiose il 24 ottobre in Senato aveva dichiarato che “sulla mafia non bisogna tergiversare. La mafia fa schifo perché priva la gente della dignità, della libertà e della speranza. E un Popolo che non ha dignità, libertà e speranza non sorride, è destinato a morire”.
“Voglio esprime la più profonda gratitudine a Matteo Salvini e al gruppo Lega del Senato – sono state queste le prime parole di Pepe da membro della Commissione - per il notevole gesto di fiducia che mi hanno accordato. Non deluderò, con uno occhio particolare alla Basilicata. Chiederò che la Commissione, dopo il suo insediamento, faccia tappa anche nella nostra regione, a testimonianza che questo Stato ci è vicino”.
Appreso della nomina di Pepe, l’Ugl di Matera ha espresso “le più sentite congratulazioni al senatore lucano della Lega, chiamato a far parte della Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere. Per il delicato incarico, in nome di tutta l’Unione territoriale del lavoro, il segretario provinciale Ugl Matera, Pino Giordano tiene a porgere gli auguri di buon lavoro al senatore per la nuova responsabilità che lo attende.
Sono certo – ha aggiunto il segretario – che Pepe saprà tutelare gli interessi dei lucani onesti nel difficile percorso di sviluppo di una regione che continua a fare i conti, fra i tanti ostacoli, con l’illegalità diffusa, soprattutto proveniente da altre regioni, che soffoca idee e progetti di crescita. La nomina riconosce la sua competenza nel settore criminale e mafioso, la sua professione di avvocato e l’esperienza di attuale sindaco di Tolve.
Come Ugl chiediamo a Pepe di accelerare l’iter di sorveglianza su Matera e il Metapontino in particolare, con un occhio vigile su Scanzano Ionico, alla luce degli episodi ripetuti di criminalità che stanno turbando la sicurezza: i cittadini segnalano l’inquietudine sentendosi al centro di un assedio che dura da troppi anni con danni al patrimonio delle famiglie e delle aziende. Serve potenziare i livelli di sicurezza per assicurare un ordine pubblico atteso dalle famiglie, contrastando e prevenendo i fenomeni criminali registratisi in questi anni. Oltre che l'attuazione dell'impegno assunto anche dal vicepresidente del Consiglio e ministro dell'interno, Matteo Salvini pochi mesi fa’, di istituire un presidio permanente di sicurezza anche con l'apertura di una caserma dei Carabinieri, giacché nel comune di Scanzano, dopo il trasferimento del Commissariato di Polizia di Stato a Policoro, non è rimasto alcun presidio delle forze dell'ordine. All’amico Pepe, a lui, rivolgiamo un caloroso augurio di buon lavoro orgogliosi di avere finalmente una classe politica pulita, onesta e sincera con la popolazione che sta rappresentando questa terra e noi dell’Ugl Matera – ha concluso Giordano -, non possiamo far altro che ribadire il nostro sincero orgoglio per il suo prestigioso incarico”.

lunedì 13 agosto 2018

Doppio incontro della Lega nel Metapontino.



Nella giornata di domenica si è tenuto a Policoro un incontro tra cittadini ed i vertici della Lega Salvini Premier Basilicata. Erano presenti il segretario regionale, Antonio Cappiello, la coordinatrice regionale donne Antonella Grilli, il segretario provinciale di Matera, Domenico Bianco, il responsabile alla sicurezza, Antonio Fazzino, ed il senatore Pasquale Pepe, oltre ad un nutrito numero di attivisti.
Oggetto dell’incontro la discussione sulle necessità di aprire un confronto serio in merito alle politiche di sviluppo territoriale, sulla sicurezza e sulle emergenze che interessano Policoro ed il Metapontino. L’incontro, piuttosto piacevole e con molti partecipanti, ha consentito una vicinanza partecipativa con i presenti ed è stato un'occasione per parlare del necessario intervento statale su infrastrutture (scali ferroviari, collegamenti stradali, rilancio delle aree artigianali e commerciali, ecc.), sulla sicurezza, sul depotenziamento dell’ospedale di Policoro (presidio di assoluto rilievo) e sull’apertura, sempre a Policoro, di uno Sprar in eclatante controtendenza rispetto all’attuale linee di indirizzo di politica nazionale.
I presenti all’unanimità hanno rimarcato la loro vicinanza al territorio ed alle esigenze espresse e l’impegno a condurre battaglie politiche per il rispetto della legalità e dello sviluppo. Subito dopo, si sono recati a Scanzano jonico dove hanno incontrato un commerciante locale vittima di furti e vessato in più occasioni da ingiustizie anche giudiziarie. Infine, hanno incontrato il sindaco della cittadina jonica di Scanzano, Raffaello Ripoli, col quale hanno interloquito e assunto l’impegno importante di portare sul territorio un presidio dei carabinieri e di monitorare la questione ambientale relativa alla spiaggia di terzo cavone e dei finanziamenti all'uopo destinati per la realizzazione di barriere sommerse a protezione del litorale e della retrostante pineta ed aree agricole.
Il segretario regionale Cappiello ha sottolineato come le istanze dei cittadini provengano da una fallimentare gestione politica della sinistra che da sempre mortifica i territori e per la quale è necessario una “rivoluzione” del consenso elettorale di cui la Lega Salvini Premier Basilicata si farà carico e maggiore rappresentante alle prossime elezioni regionali.
Il senatore Pepe ha sottolineato il grande impegno della Lega in materia di sicurezza dei territori e di lotta alla criminalità oltre che l'importante lavoro sui clandestini e sui migranti.
Il segretario provinciale Bianco si è dichiarato soddisfatto degli obiettivi raggiunti e della crescita del partito sul territorio rimarcando come alla base di ogni scelta politica deve esserci il cambiamento e l'ascolto delle esigenze del territorio e delle persone che quotidianamente faticano per restare Lucani nella loro terra.

lunedì 11 giugno 2018

Sit-in Tecnoparco, Pepe (Lega): "Anche in Basilicata il contratto di governo Lega-M5S"



“Mi piacerebbe riproporre anche per le elezioni regionali in Basilicata un asse tra Lega e M5S: è una mia opinione, ma so che è condivisa anche dal mio partito”. L’annuncio è arrivato ieri a Pisticci, nel corso del sit-in dinanzi a Tecnoparco, dal senatore lucano della Lega, Pasquale Pepe, che ha rilanciato. “La legge elettorale regionale ci consente di fare, a monte delle elezioni, un contratto come quello nazionale che ci possa far impegnare con chiarezza e trasparenza di fronte ai cittadini lucani”. Pepe ha parlato di coraggio. “Adesso serve coraggio: noi ce lo mettiamo e spero che anche l’altra parte voglia metterlo. Al M5S in ogni caso rinnovo il mio assoluto e totale rispetto per le battaglie condotte negli anni. Spingerò perché l’asse si saldi anche qui, ma, ripeto, serve tanto coraggio”. Lo stesso che, probabilmente, serve anche sul fronte ambientale: il contratto cosa potrà assicurare? “Dobbiamo puntare sull’efficienza perché se guardiamo solo alla difesa dell’ambiente parliamo sempre di retroguardia. La difesa dell’ambiente deve essere un prerequisito, un qualcosa a prescindere perché fa parte della coscienza di chi ricopre incarichi istituzionali”. Sulla sua partecipazione al sit-in, Pepe ha dichiarato: “Quando un’istituzione chiama, l’altra deve rispondere: condivido l’oggetto del sit-in pacifico e civile, ma, allo stesso tempo, forte. Il territorio chiede di fermarsi prima di dare corso alla nuova Aia: dobbiamo riflettere se non sia meglio far tornare Tecnoparco alla sua mission originaria, anziché farla continuare a smaltire reflui”. 
Piero Miolla

giovedì 7 giugno 2018

Questione migranti a Venosa: il senatore Pasquale Pepe (Lega) solidale con i cittadini.

 
“Sono solidale con i cittadini costituitisi in comitato a Venosa”. E’ stata immediata la condivisione del problema manifestato dal neonato comitato sorto nella città oraziana da parte del senatore della Lega-Noi con Salvini, Pasquale Pepe. Il quale ha rivelato: “Ho sentito varie volte in queste ore sulla questione il consigliere comunale della città, Massimo Zullino, che è anche vice coordinatore regionale della Lega, il quale ha portato personalmente la solidarietà a queste persone”. 
Al di là delle formalità di rito, per il sindaco di Tolve la questione va inquadrata così: “Non si tratta tanto di un discorso di accoglienza, quanto anche in quel caso di una questione di opportunità logistica. Andare ad allocare dei migranti in condomini abitati da famiglie, infatti, creerebbe una situazione di difficoltà. E solo chi non vuol vederla questa difficoltà, non capisce che verrebbe a crearsi un contesto problematico per queste persone. Lo dico al di là di ogni finto buonismo e cercando di essere più realista del re”, ha precisato l’unico parlamentare lucano del partito di Matteo Salvini.  
Senatore, lo sa che potrebbe essere tacciato di razzismo o populismo? “Non è assolutamente una questione di razzismo – ha ribattuto Pepe -. Semplicemente io dico: mettiamoci nei panni di persone che hanno fatto sacrifici per tutta la vita e, magari, hanno anche contratto un mutuo per acquistare casa in quei condomini. Questa gente ora potrebbe ritrovarsi a convivere in condizioni che solo chi è in malafede potrebbe continuare a definire normali. A me, invece, sembra che la decisione della Prefettura sia ingiusta e inopportuna verso queste persone”.  
La Lega ha una controproposta nel caso di specie? “Guardi, a me pare che la dobbiamo finire con questa somministrazione step by step di migranti. Inoltre, dobbiamo assolutamente interrompere la spirale secondo cui il problema dello spopolamento si combatte con l’incremento delle flotte di migranti. Io ritengo che, su Venosa, debba prendere un attimo in mano il pallino il sindaco e verificare la situazione, perché immagino che ci siano degli atti che attestino l’eventuale agibilità o meno. E’ giusto, cioè, che chi ha la responsabilità formale in questi casi assuma fino in fondo il proprio ruolo e dica la sua. Se ci dovesse essere un piano B è giusto che sindaco e Amministrazione lo rendano noto ai cittadini. In ogni caso, resto convinto del fatto che collocare dei migranti in condomini regolarmente abitati da famiglie del posto sia un vero e proprio scempio. Sotto ogni punto di vista”, ha concluso senza troppi giri di parole il senatore lucano.
Piero Miolla 

sabato 28 aprile 2018

Politica, Casino (Fi) e Pepe (Lega): no a soluzioni sovversive per il nuovo Governo.



No a soluzioni sovversive, perché bisogna dare la priorità a chi ha vinto le elezioni passando comunque dal buon senso e dalla ragione. Si all’esclusione dei veti e degli accordi che andrebbero a contraddire il responso delle urne. E’ questa, in sintesi, la posizione dei deputati lucani del centrodestra in merito alle infinite trattative romane per far quadrare il cerchio all’indomani del 4 marzo. Tanto il senatore della Lega, Pasquale Pepe, quanto l’onorevole di Forza Italia, Michele Casino, hanno infatti sottolineato che, solo attraverso i citati passaggi, si potrà risolvere la situazione senza intaccare la volontà popolare. 
“Visto che con questa legge elettorale nessuno ha i numeri per governare – ha dichiarato l’azzurro Casino - dovrebbero prevalere il buon senso e la ragione. Premesso che nessuno può porre veti di alcun genere, io credo che forse sarebbe il caso di condividere una serie di punti, tra cui la riforma elettorale, e poi, dopo aver portato a termine le riforme contenute in quei punti, tornare nuovamente alle urne. Penso che il Paese abbia assoluto bisogno di un esecutivo, perché in queste condizioni non si va da nessuna parte”. Ma non è tutto, perché l’ex assessore del Comune di Matera, ha aggiunto: “Trovo assolutamente inaccettabili le posizioni del Movimento 5 Stelle, anche perché Silvio Berlusconi non ha mai chiesto di fare il presidente del Consiglio e neanche il ministro. Pertanto, quando il M5S dice che non farà mai un governo con Forza Italia, di fatto, pone veti anche a chi, come il sottoscritto, ha ottenuto circa quarantamila voti. Questo lo trovo inaccettabile: è una forma che fa trasparire scarsa democrazia”. Casino ha poi concluso sottolineando: “Sono e sarò sempre per la ragione e il dialogo, ma senza veti. La democrazia, infatti, deve essere garantita a tutti”. 
Da par suo Pepe, in merito all’ipotesi paventata proprio dall’ex cavaliere, quella di andare in Parlamento come centrodestra (senza i grillini) a cercare i voti mancanti, ha ricordato. “La via maestra è quella di fare un governo con chi ha vinto, cioè centrodestra e M5S: l’hanno indicata gli elettori. Ovviamente, qualora dovesse continuare questa assurda fase di stallo, la via da percorrere potrebbe diventare quella tracciata da Berlusconi. Su questo, Salvini è stato chiaro. Ma si tratta di un’ipotesi da ultima spiaggia”. Su un accordo Pd-M5S, il sindaco di Tolve è stato chiarissimo: “Sarebbe una soluzione sovversiva, un gioco di Palazzo in merito al quale gli italiani si sono espressi chiaramente il 4 marzo, altrimenti non avremmo vinto noi e i grillini: dal punto di vista elettorale sarebbe una soluzione innaturale”. Altrimenti, non resta che tornare a votare. “Effettivamente questa è la terza strada da percorrere qualora non si riesca a dare un senso a questa attesa. Non bisogna, però, giocare con gli italiani: se si torna alle urne con la stessa legge, infatti, lo schema e le difficoltà saranno le stesse”. 
Piero Miolla

sabato 21 aprile 2018

Rinuncia all'indennità aggiuntiva: la posizione di Margiotta (Pd) e Pepe (Lega).

Dopo l'annuncio della rinuncia all'indennità aggiuntiva da parte dei parlamentari del M5S che ricoprono ruoli negli uffici di presidenza delle Camere, abbiamo ascoltato cosa ne pensano le altre parti politiche. 
<<La rinuncia alla indennità aggiuntiva non è certo una novità e il mio partito l’ha già messa in atto>>. Per il senatore del Pd, Salvatore Margiotta, la decisione del M5S di rinunciare al cosiddetto doppio stipendio non rappresenta una primizia. “So per certo – ha aggiunto Margiotta - che già nella precedente legislatura, senza sbandierarlo tanto come fanno i grillini, alcuni colleghi del Pd hanno adottato la stessa scelta. Dico di più: quando sono stato segnalato dal mio partito per essere segretario d’aula, a fine marzo, avevo già deciso di rinunciare a questo incremento di indennità. Poi, come è noto, il centrodestra e i grillini hanno deciso di riservare a sé tutti e 8 i posti e, quindi, io non sono stato eletto”. Margiotta ha comunque ricordato che “quando si ricoprono questi incarichi sicuramente c’è un surplus di lavoro, anche se non è nulla che non possa essere ricondotto e assorbito all’interno degli emolumenti già corrisposti”. Per il senatore lucano, però, sarebbe ben altra cosa “rinunciare ad altri benefit, quali quelli legati alla possibilità che hanno coloro che ricoprono siffatte cariche, di avvalersi di staff importanti: a questi, infatti, non rinuncia nessuno ed è anche giusto perché c’è bisogno di persone competenti e qualificate. Ma va ricordato che pesa economicamente molto più fare contratti a personale esterno per coloro che hanno incarichi apicali”. Infine, sull’ipotesi di eliminare per legge le indennità aggiuntive, Margiotta si è mostrato d’accordo. “Sarei d’accordo. Peraltro c’è già un precedente: chi prima diventava sottosegretario percepiva una doppia indennità, mentre da anni non è più così. Questa decisione è stata assunta dal Pd, ma non mi pare che sia stata data a questa decisione la pubblicità che meritava”. 
<<Tagliare del tutto l’indennità aggiuntiva forse, no. Però limitarla di molto verso il basso sicuramente sì. Su questo sono assolutamente d’accordo>>. A parlare è il neo senatore della Lega-Noi con Salvini, Pasquale Pepe, che ha commentato volentieri la decisione assunta dai parlamentari pentastellati che ricoprono incarichi nelle Camere. Il sindaco di Tolve, in realtà, è andato oltre. <<Fermo restando che sono favorevole, lo ripeto, non al taglio tour court dell’indennità aggiuntiva ma alla sua forte limitazione verso il minimo, io credo che sia arrivato il tempo di normare tutto questo. Voglio dire che lasciare alla soggettività questa decisione non deve essere un fatto definitivo, ma, anzi, bisognerebbe disporre per legge la forte riduzione di siffatte indennità>>. Non tagliarle del tutto, dunque, ma limitarle. Pepe ha spiegato anche perché la pensa così. <<Credo che se un parlamentare lavora, questo suo svolgere un ruolo gli vada comunque riconosciuto. Quindi, è giusto riconoscergli un minimo di indennità, senza ovviamente eliminarla del tutto, ma anche senza mantenere gli attuali standard>>. In merito poi alla necessità di disporre per legge questi tagli, Pepe ha confermato che <<sarebbe auspicabile: credo che sia la strada giusta anche per non lasciare questa decisione alla sola volontà del singolo parlamentare>>. Decisioni che potrebbero creare disparità di trattamento, almeno secondo il primo parlamentare della storia che la Lega ha eletto in Basilicata. La tendenza, dunque, sembra essere quella al risparmio, anche se è chiaro a tutti che non saranno certamente i tagli alle indennità aggiuntive a limitare il debito pubblico e a salvare l’Italia da un tracollo economico che, sebbene più lontano in questa fase storica, rimane pur sempre un incubo.  
Piero Miolla 
 

martedì 17 aprile 2018

Sequestro Itrec Rotondella: interrogazione di un parlamentare lucano.

Un’interrogazione a risposta scritta al ministro dell’Ambiente sulla questione dell’Itrec di Rotondella. Dopo il sequestro disposto nei giorni scorsi dalla Procura della Repubblica di Potenza di tre vasche di accumulo delle acque di falda e della condotta di scarico a mare dell’impianto dell’Enea di Rotondella, il senatore della Lega, Pasquale Pepe, ha presentato un’interrogazione diretta al ministro Galletti, per conoscere nel dettaglio i fatti e le condotte che hanno portato ad emettere l’ordinanza di sequestro preventivo e se siano state predisposte iniziative per effettuare tutte le verifiche sull'impianto ovvero quali saranno le misure che si intende intraprendere, considerando la situazione di rischio per la salute pubblica e per l'ambiente, nonché la particolare vocazione agricola e turistica del territorio interessato.
“Credo – ha dichiarato il sindaco di Tolve - che l’unico modo per mettere in campo un’azione politica incisiva e concludente sia quello di conoscere a fondo i fatti, altrimenti si rischia di parlarsi addosso. Per questo ho depositato un'interrogazione a risposta scritta al ministro dell’Ambiente per sapere tutto quello che c’è da sapere sui gravissimi fatti che riguardano l’inquinamento del nostro mar Jonio. La magistratura fa il suo lavoro, ma la politica non sia da meno e smetta di stare alla finestra. Agirò nello spirito di massima condivisione, a cominciare dalle istituzioni locali e da quelle associazioni che, da sempre, hanno seguito questa delicatissima vicenda. La salute dei cittadini e la tutela dell’ambiente restino diritti irrinunciabili; agricoltura e turismo tornino al primo posto”.

Piero Miolla