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mercoledì 19 settembre 2018

Politica, dieci domande al segretario provinciale di Matera di Sinistra Italiana



Giuseppe Miolla è il coordinatore provinciale di Matera di Sinistra Italiana: a lui abbiamo posto alcune domande sulla politica lucana e sui problemi lucani. Questa la sua versione. Buona lettura   

 Quali sono i rapporti, di forza e non, con Articolo Uno, l’altra componente di Leu? A volte si ha l’impressione che ci sia una sorta di conflittualità o, meglio, di lotta a chi delle due anime debba prevalere. E’ un’osservazione infondata?

"L’esito del voto elettorale del 4 marzo ha provocato certamente una battuta di arresto al percorso avviato di costruzione del partito di Liberi e Uguali.
I rapporti tra Sinistra Italiana e Articolo Uno MDP hanno subito una flessione dovuta a mio avviso ad una mancata analisi approfondita delle cause che hanno portato all’insuccesso elettorale.
Il popolo di sinistra, e non solo, che pure aveva creduto nel progetto di Liberi e Uguali ha bocciato la mancanza di discontinuità radicale rispetto al passato.
Liberi e Uguali puo’ avere ancora un senso se si pone come obiettivo, non la composizione o il riposizionamento del ceto politico, ma la creazione di una forza politica che proponga un’alternativa a una società che ha fatto aumentare le disuguaglianze in modo insopportabile, ha trasformato il lavoro in precariato e sfruttamento e annuncia ai nostri figli una vita peggiore di quella dei loro padri.
Il cammino è faticoso ma Sinistra Italiana è pronta a fare la sua parte.
Serve discontinuità politica e ricambio della classe dirigente".

In questi giorni, in cui impera la “strategia” in vista delle regionali, Leu è stata spesso accostata al Pd: c’è un ritorno di fiamma oppure sono solo schermaglie o, peggio, mere illazioni?

"E’ necessario precisare che Liberi e Uguali è stata un’alleanza elettorale tra più forze politiche, compresa Possibile, e che Sinistra Italiana ha già espresso la sua contrarietà ad ogni accordo con il Partito Democratico.
Abbiamo detto apertamente a Roberto Speranza di non indugiare e di accelerare nel percorso di costituzione del quarto polo in alternativa al centrodestra, al M5S e al PD.
Le esternazioni di alcuni dirigenti di Articolo Uno non aiutano nella costruzione del progetto e determinano incertezze che a meno di tre mesi dalla presentazione delle liste complicano il percorso unitario a sinistra. Le posizioni sono tutte legittime e vanno rispettate, ma urge un confronto chiaro e schietto. I militanti di Articolo Uno, di Sinistra Italiana, di Possibile, di Potere al Popolo e tutti quei cittadini che si riconoscono nei valori di sinistra ci chiedono la costruzione di una proposta politica alternativa a quella messa in campo dal Partito Regione".

Se Leu dovesse confermare la sua separazione dal Pd, alle regionali correrà da sola dando corpo a quel “quarto polo” di cui tanto si parla (anche a proposito di numerosi civiche) o abbraccerà qualche altro movimento di sinistra?

"Ribadisco che Sinistra Italiana sta già lavorando alla costruzione di un campo largo di soggetti politici e civici che vogliono dar vita ad un’aggregazione di uomini e donne che si propone di mettere in campo una credibile offerta politica, la più partecipata possibile".

  Qual è la ricetta di Miolla per “guarire” la sanità lucana?

"Un’incredibile serie di scandali ha recentemente richiamato l’attenzione dei Lucani sulla sanità. Episodi di malasanità, incriminazioni a catena, arresti hanno alimentato il convincimento che il servizio sanitario è ostaggio del sistema politico. A fronte di queste notizie i cittadini vedono ospedali in affanno, lunghe liste d’attesa, ticket esosi, servizi sanitari disuniformi e spesso poco efficienti. Alla luce di tutto ciò, dobbiamo modificare questo stato di cose e far sì che la politica non possa più mettere le mani sui servizi sanitari.
A solo titolo esemplificativo e non esaustivo, sarebbe necessario intervenire sulla macchina amministrativa e organizzativa, prevedendo nuovi criteri di nomina dei direttori generali, sanitari e amministrativi, scegliendoli per competenza e merito e non per vicinanza politica.
Inoltre le Aziende sanitarie hanno il compito primario di accogliere e curare i malati e questa loro missione non va sacrificata sull’altare dell’economicismo e dei tagli lineari.
E’ con la buona organizzazione e gestione, con l’aggiornamento e la motivazione del personale, con la qualità e la trasparenza, con il taglio degli sprechi che si può risparmiare in sanità, ma soprattutto con la estromissione della politica che di questi sprechi è causa preminente.
Si potrebbe parlare poi del bisogno dei servizi sanitari di prossimità, della necessità di rivedere i criteri di accreditamento delle strutture private che devono rispondere a determinati standard di qualità ed efficienza in un numero necessario a soddisfare le esigenze sanitarie della popolazione; numero che non sia insufficiente, ma nemmeno troppo elevato giacché è noto che in sanità l’eccesso di offerta condiziona e determina un eccesso di domanda e di spesa.
Bisognerà rivedere il ruolo degli amministratori delle ASL e delle Aziende Ospedaliere che oggi agiscono come i padroni delle Aziende stesse, quando invece devono essere solo il supporto organizzativo e gestionale del personale sanitario, che è l’unico interlocutore dei malati e che, in questa veste, va valorizzato, motivato e rispettato, non emarginato come ora accade, spesso senza essere nemmeno consultato sulle scelte sanitarie (organizzazione dei servizi, scelta del personale, scelta dei farmaci, dei presidi medico-chirurgici, dei reagenti, ecc.) oggi effettuate dalle Amministrazioni aziendali.
Il tema “sanità” dovrà essere affrontato con coloro che giornalmente operano nelle strutture".

   Cosa pensa dello scandalo “Sanitopoli”?

"Ho già avuto modo di esternare il mio pensiero nell’immediatezza dell’accaduto.
Le vicende giudiziarie andranno affrontate nelle aule di giustizia, la questione politica ci dice che oggi la Regione è ostaggio di un presidente, Pittella, che non si dimette e della sua maggioranza che continua a sostenerlo. La questione morale di Berlingueriana memoria, da noi sempre sollevata, è oggi ancora più grave e urgente".

  Come si ferma, dal punto di vista della sinistra, l’ascesa di Salvini e della Lega?

"Il gioco di Salvini è chiaro: lui è convinto dai numeri sui social, dal consenso che ha per strada che più alza la posta della sua provocazione e più aumentano i voti. Bisogna sfidarlo sul merito delle questioni sociali, del lavoro, della crescita economica, della lotta alle disuguaglianze, della questione migratoria, attraverso un’operazione che evidenzi il carattere tutto propagandistico della sua proposta politica e evidenziando la carenza strutturale del suo programma. Quello che sta accadendo in Basilicata tra il senatore Pepe, che ha minacciato di querelare il segretario regionale Cappiello, sta a testimoniare che la corsa al potere prevale sulla proposta politica o nasconde la carenza della stessa. La maggior parte dei leghisti lucani sono opportunisti che hanno cambiato casacca pensando di cavalcare il cavallo vincente e anche questo aspetto dovrà essere portato a conoscenza dei cittadini. Per il resto credo sia opportuno ignorare le provocazioni e lavorare duro per dimostrare la credibilità della proposta politica di una nuova sinistra che deve ritornare ad occuparsi dei problemi dei lavoratori, delle piccole imprese, dei giovani professionisti e delle fasce sociali più deboli della popolazione".

La Basilicata e il lavoro: un connubio che in questo momento sembra essere molto lontano dal concretizzarsi. Quali le sue proposte in merito?

"E’ la questione principale e direi vitale per la nostra Regione. Assistiamo inermi da troppo tempo allo spopolamento del nostro territorio, giovani che dopo enormi sacrifici delle loro famiglie, sono costretti ad emigrare per poter avere una vita dignitosa.
E’ necessaria un’azione politica che metta al centro la creazione di opportunità concrete per facilitare da un lato il ritorno a casa dei nostri “cervelli” e dall’altro l’obiettivo di una vera riqualificazione dei lavoratori che hanno perso un’occupazione per i motivi più svariati.  Il polo industriale della FCA di Melfi necessita di scelte chiare, di un piano industriale che dia certezze sugli investimenti e che guardi alla mobilità del futuro attraverso una discontinuità delle relazioni sindacali e delle condizioni di lavoro, non comprimendo come spesso è avvenuto i diritti dei lavoratori e migliorando le condizioni lavorative. Bisogna essere chiari anche sulla questione petrolio. Le estrazioni petrolifere sono state e sono tuttora un problema, più che un’opportunità per la nostra regione.
Lo dicono i dati e gli effetti che le estrazioni stanno determinando sul territorio lucano, danni alla salute dei cittadini e danni ambientali ingenti e irreparabili. Per quel che mi riguarda, non un barile in più deve essere estratto e non un’autorizzazione di ricerca in più può essere concessa, ma si dovrà mettere in campo un’azione che preveda l’uscita dalle fonti fossili per uno nuovo modello di sviluppo che valorizzi il territorio e la sua vocazione agricola, paesaggistica e turistica. La bonifica dei Sin Valbasento e Tito, l’avvio della Zona economica speciale, la bonifica dei territori interessati dalle estrazioni a spese delle compagnie, da un alto e dall’altro un piano di investimenti pubblico per il risanamento idrogeologico del territorio possono essere certamente occasioni per la creazione di posti di lavoro. L’appuntamento elettorale sarà il terreno per meglio approfondire il tema del lavoro".

Lei vive a Matera, che sarà capitale europea della cultura tra qualche mese: da 1 a 10, qual è il suo giudizio su quanto fatto fino ad ora dalla politica locale e regionale?

"Matera e i Materani mi hanno accolto calorosamente ed il mio impegno per la città è pari a quello che dedico per il mio paese natale, Pisticci, e per l’intero territorio lucano. L’appuntamento di Matera 2019 doveva (uso l’imperfetto volontariamente) essere l’occasione di riscatto per tutta la popolazione ma è diventato il terreno di scontro della peggiore classe politica che la Basilicata abbia conosciuto. De Pretis sarebbe sbiancato di fronte all’operazione di trasformismo messa in campo dal sindaco della città e dalle forze politiche di maggioranza e minoranza che nel corso della legislatura si sono scambiati i ruoli. Il risultato: una città paralizzata che brilla di luce propria e che resiste all’opera di oscurantismo messa in atto da politici senza scrupoli che usano la cosa pubblica per scopi personali o delle loro clientele e che calpestano la collettività".


Lei è stato tra coloro che più degli altri ha fatto emergere la vicenda del cemento armato a Marina di Pisticci: a suo giudizio come si coniuga il turismo e l’imprenditoria con il rispetto dell’ambiente?

"La vicenda, al di là degli ultimissimi sviluppi, evidenzia come la mancanza di programmazione, di visione del futuro, di conoscenza delle specificità di un territorio, sono elementi che lasciano all’iniziativa privata la possibilità di impattare negativamente sullo sviluppo sostenibile. Credo anche che gli stessi imprenditori siano vittime dell’inerzia della politica e che non avrebbero nessuna difficoltà a coniugare lo sviluppo turistico con la tutela ambientale. L’adozione del piano dei lidi non è più rinviabile e la sua progettazione e realizzazione dovrà obbligatoriamente tenere insieme la tutela della zona SIC (sito di interesse comunitario) con la volontà di investimenti strutturali degli imprenditori.  Si può fare impresa nel rispetto dell’ambiente puntando sull’aspetto naturalistico del territorio e su una offerta turistica nuova e sostenibile".

Giuseppe Miolla sarà candidato alle prossime elezioni regionali?

"Sono il segretario provinciale di Matera di Sinistra Italiana e le decisioni devono passare dagli organismi di partito. Le sfide non mi fanno paura e nel caso in cui mi sarà chiesto di candidarmi mi farò trovare pronto".

lunedì 16 aprile 2018

Per Lista dei Cittadini e Si la Giunta Verri deve rispondere di danno erariale.


Sinistra Italiana e Lista dei Cittadini denunciano l’illegittimità della deliberazione n. 195 del 12 ottobre 2017 con la quale la Giunta Comunale di Pisticci affidava ad un legale esterno la difesa dell’ente dinanzi al Tribunale Amministrativo della Basilicata, con un impegno di spesa di € 15.000,00, in quanto non conforme ai principi di legge sotto diversi profili.
In primis come più volte ribadito dalla magistratura contabile NON possono nominarsi avvocati esterni se esistono avvocati interni abilitati allo svolgimento dell’incarico.
Il Comune di Pisticci è dotato di un ufficio legale composto da due avvocati e pertanto l’incarico conferito al legale esterno risulta essere illegittimo e le motivazioni addotte del tutto inconferenti.
Per quanto concerne le consulenze legali e l’affidamento di incarichi ad avvocati del libero foro se l’ente ha un proprio ufficio interno dell’Avvocatura​, non è consentito demandare l’attività consulenziale o quella defensionale e procuratoria all’esterno​; in presenza di un Ufficio Legale interno è consentito rivolgersi a legali esterni soltanto in eccezionali​, motivate e documentate ipotesi ovvero: a) controversia giudiziale che veda l’insorgenza di un conflitto di interessi​, a fronte del quale sussistono evidenti ragioni di incompatibilità​, è ammesso ricorrere al patrocinio esterno; b) imprevista e imprevedibile impossibilità dell’Ufficio Legale interno di far fronte ad un nuovo incarico aggiuntivo rispetto al carico di lavoro in essere: tuttavia tale impossibilità deve essere preventivamente attestata dall’Ufficio Legale e successivamente verificata dall’organo apicale dell’Ente grazie a un dettagliato e rigoroso accertamento del reale carico di lavoro, del numero di legali interni all’ente, della particolare complessità della controversia (cfr. Cons. Stato, sez. VI, ordinanza n. 5653/2009; Corte conti, sez. II, n. 136 del 22 aprile 2002); ­ conseguentemente, ogni conferimento di incarico non supportato dai requisiti di legittimità innanzi riportati nonché da una preventiva e concreta verifica da parte dell’amministrazione della carenza, sia sotto l’aspetto qualitativo che quantitativo, delle risorse umane disponibili al suo interno finisce con il sottrarre illegittimamente una funzione legale tipica all’ufficio legale, in violazione dei principi di buona amministrazione e di sana e corretta gestione che devono ispirare l’azione amministrativa (Tar Sicilia, Catania, sez. IV, n. 726 del 3 maggio 2008), con l’ulteriore conseguenza che un ingiustificato esborso di denaro pubblico costituisce fonte di responsabilità amministrativa e contabile.
Nel caso denunciato non risultano rispettati i requisiti richiesti dalla legge.
La delibera di giunta è illegittima anche sotto un ulteriore profilo.
A nulla valgono i richiami normativi e giurisprudenziali effettuati nella delibera in quanto superati dalla nuova disciplina legislativa.
Difatti la ricostruzione della disciplina applicabile agli incarichi aventi a oggetto un singolo patrocinio legale dev’essere, tuttavia, rivista, alla luce dell’entrata in vigore, il 19 aprile 2016, del d.lgs. 18 aprile 2016, n.50. A decorrere da tale data anche il singolo incarico di patrocinio legale appare dover essere inquadrato come appalto di servizi.
Tale interpretazione pare preferibile anche tenuto conto di come l’art. 17 richiamato recepisca direttive dell’Unione europea che, com’è noto, accoglie una nozione di appalto più ampia di quella rinvenibile dal nostro codice civile. In ogni caso, nel rispetto di quanto previsto dall’art. 4 del citato decreto legislativo, l’affidamento dello stesso deve avvenire nel rispetto dei principi di economicità, efficacia, trasparenza, imparzialità, parità di trattamento, proporzionalità e pubblicità. L’applicazione anche al singolo patrocinio della disciplina dei principi summenzionati, conferma l’orientamento consolidato di questa Corte in merito all’impossibilità di considerare la scelta dell’avvocato esterno all’ente come connotata da carattere fiduciario. (Deliberazione n.35/2018/VSGO Corte dei Conti Emilia)
Anche dopo l’emanazione del nuovo codice dei contratti pubblici, l’ente deve preliminarmente operare una ricognizione interna finalizzata ad accertare l’impossibilità, da parte del personale, a svolgere l’incarico.
Sulle richiamate novità normative l'Anac, con delibera n. 1158/2016 ha evidenziato che nell'affidamento di un patrocinio legale le amministrazioni possono attuare i principi di cui all’art. 4 del codice dei contratti pubblici applicando sistemi di qualificazione, ovvero la redazione di un elenco di operatori qualificati, mediante una procedura trasparente e aperta, oggetto di adeguata pubblicità, dal quale selezionare, su una base non discriminatoria, gli operatori che saranno invitati a presentare offerte.
Richiamato l’excursus normativo, dal punto di vista strettamente politico Sinistra Italiana e Lista dei Cittadini evidenziano che il Comune sperpera i soldi dei cittadini a dispetto delle difficoltà finanziarie in cui versa con lo spettro del dissesto dietro l’angolo.
Ancora una volta la Giunta a Cinque Stelle viene meno al suo stesso programma elettorale e adotta atti palesemente contrari ai principi di trasparenza, efficienza ed economicità propri dell’azione amministrativa.
Sinistra Italiana e la Lista dei Cittadini preannunciano che presenteranno un esposto alla Corte dei Conti affinche’ venga avviato un procedimento per l’accertamento della illegittimità della delibera e del conseguente danno erariale. 
Giuseppe Miolla                                                                                                          Rocco Caramuscio
Coordinatore provinciale Sinistra Italiana                                                                   Lista dei Cittadini

martedì 6 marzo 2018

La crisi della sinistra vista da un giovane che ama la sua terra

Dietro al fallimento della sinistra vi è la sua presunta superiorità intelettuale che l'ha resa non popolare, lontana dagli ultimi. 
Ad aver ucciso la sinistra è stato l'abuso del termine populismo, quando questo termine era riferito semplicemente a chi in realtà andava al cuore delle persone. E la sinistra che predica l'uguaglianza criticava gente solo perchè ha fatto lo steward. 
Ha perso la sinistra radical chic, che disprezza, quella lontana dagli operai e dal popolo. Io ho sentito la lettera di Di Maio alla generazione nostra e sognavo che fosse letta da uno di sinistra invece voi ci avete ridotto cosí, a cittadini normali, che, non trovando spazio e speranza nella vecchia politica, sono diventati politici . 
E la colpa è dei politici che hanno costretto i cittadini in prima persona a scendere in campo. Questo è il mio pensiero, confutabile e sicuramente sbagliato. Imparate a imparare dagli altri. 
Ah, il maggior flusso elettorale è stato da sinistra al M5S.
William Grieco 


mercoledì 7 febbraio 2018

Ha ancora senso essere comunisti oggi? Scoprite la risposta...

<<Denunciare lo scempio ed organizzare la lotta per il rovesciamento dei governi del capitalismo>>. E’ questa la mission di Florenzo Doino, medico cinquantanovenne, sposato, due figlie, candidato al Senato per Sinistra Rivoluzionaria, sia nel collegio uninominale che in quello plurinominale. 
Doino, dal 1995 al 1997 consigliere comunale a Napoli per Rifondazione Comunista, dal 1999 al 2004 consigliere provinciale di Potenza, poi approdato, nel 2007, al Partito Comunista dei Lavoratori. ritiene che <<oggi le classi dirigenti che si trovano alla testa di un edificio fallito non sanno come perpetuare le condizioni politiche e sociali del sistema capitalistico che è nelle loro mani. Il caso italiano non è che la metafora più grottesca di questa situazione generale. Ecco la principale ragione delle nostre candidature: denunciare questo scempio ed organizzare la lotta per il rovesciamento dei governi del capitalismo>>.  
Ha ancora senso essere comunisti, oggi? <<Decisamente sì. Ancora di più rispetto al passato, perché si tratta di mettere in discussione l’organizzazione capitalista della società che è chiaramente fallita e che, da una parte, quotidianamente ci mostra il bilancio di morte, sete, fame e precarietà a livello mondiale; dall’altra un manipolo di ricchi sempre più ricchi a spese del lavoro del proletariato mondiale>>. 
In buona sostanza, è questo il giudizio del candidato Doino, <<ci troviamo di fronte al fallimento più clamoroso della grande propaganda che a reti unificate fu fatta trenta anni fa, quando crollò il muro di Berlino. Allora, tutti ci spiegarono che ormai il capitalismo era padrone del mondo e che per l’umanità si apriva un futuro di benessere e abbondanza, di avanzamento sociale. Una fortuna, secondo la propaganda borghese, che le cose fossero così, perché il capitalismo era liberato dai condizionamenti del comunismo e del socialismo dell’Est europeo>>. 
E invece? <<I fatti odierni, come lo scandalo dell’ingiustizia mondiale, sono l’inesorabile prova di questo fallimento. Sono passati trenta anni e ci troviamo di fronte alla più grande catastrofe sociale degli ultimi ottanta anni, quella del capitalismo. Una catastrofe prodotta dall’anarchia del profitto, dalla dittatura del profitto nel mondo della produzione e della finanza>>. 
Cosa ha prodotto, secondo lei, questa catastrofe? <<Una dittatura che ha cercato di imporsi e di plasmare a sua immagine e somiglianza le relazioni umane, e che, così facendo, ha progressivamente desertificato e distrutto posizioni sociali, conquiste, che la generazione del dopoguerra avevano strappato con durissime lotte>>. 
Piero Miolla