mercoledì 7 febbraio 2018

Ribaltamento autocisterna Basentana: nuovi, clamorosi sviluppi.


C’è contaminazione da idrocarburi pesanti in alcuni punti, ma la documentazione è carente. 
Nuova puntata del “giallo” sul ribaltamento dell’autocisterna sulla Basentana, avvenuto il 6 novembre, quando l’incidente produsse lo sversamento di olio esausto. 
Dopo l’istanza di accesso agli atti prodotta da Mediterraneo No Scorie, anche la Regione Basilicata ha risposto. I documenti inviati, ha spiegato il legale di Mediterraneo No Scorie, Giovanna Bellizzi, “purtroppo attestano e confermano il superamento dei limiti di legge della concentrazione soglia di contaminazione per gli idrocarburi pesanti, superiori, e di molto, ai limiti di legge”. 
Ma non è tutto, perché, “con lettera del 23 gennaio la Regione, preso atto dei monitoraggi eseguiti, ne ha contestato la regolarità. Il dipartimento Ambiente, Ufficio Prevenzione e controllo ambientale, ha comunicato alle istituzioni territorialmente competenti che la documentazione inviata è carente di relazione esplicativa degli interventi di messa in sicurezza d’emergenza eseguiti e delle attività di indagine successive agli stessi, nonché di planimetria dell’area impattata dallo sversamento e dei punti del campionamento”. 
Il tutto, “anche al fine di individuare l’esatta destinazione delle aree. La precisazione – è sempre Bellizzi a parlare - non è di poco conto e apre uno scenario preoccupante, anche perché, se il terreno analizzato dovesse provenire da appezzamenti adibiti a colture, potrebbe essere piuttosto rischioso, considerato che la maggior parte degli inquinanti del suolo entra nella catena alimentare ed arriva all’uomo attraverso verdure o foraggi per animali, poi macellati e mangiati dall’uomo”. 
Proprio per questo, “è estremamente importante conoscere con precisione la destinazione del terreno analizzato per escludere che si tratti di terreno agricolo, soprattutto in virtù degli effetti sulla salute dell’uomo degli idrocarburi pesanti. La questione merita maggiore cura e attenzione: non è accettabile dover scoprire che chi ha eseguito i monitoraggi non ha indicato alle istituzioni l’area analizzata e i punti di campionamento. Acclarato che non vi è indicazione dei punti di campionamento, come potrà il Comune di Salandra specificare la destinazione d’uso di quei terreni? Per questo, sollecito una pronta integrazione dell’attività di monitoraggio, con nuove analisi eseguite così come la legge impone poiché la documentazione prodotta, allo stato attuale, è del tutto carente”.
Dopo l’incidente del 6 novembre, Mediterraneo no scorie aveva chiesto ad Arpab, Comune di Salandra e Regione Basilicata di poter prendere visione dei documenti relativi al monitoraggio dei terreni e delle falde acquifere disposte sul luogo interessato dallo sversamento di olio esausto. Il ribaltamento del mezzo pesante, infatti, fece riversare gran parte del carico dell’autocisterna sia sulla strada che nei terreni confinanti. 
“A tale legittima richiesta di trasparenza in materia ambientale – ha ricordato Giovanna Bellizzi – l’Arpab rispondeva sollecitando la necessità di rivolgersi ai Carabinieri della Stazione di Salandra per avere tutte le informazioni utili: risposta che ha sollevato più di una perplessità”. Successivamente, aveva risposto anche il Comune di Salandra e la Regione Basilicata, che aveva individuato in Anas un soggetto controinteressato, concedendo un termine all’azienda che gestisce le strade italiane per contro-dedurre  
Piero Miolla  

1 commento: