sabato 5 maggio 2018

Ambiente: torna in auge il caso Salandrella?


Foto di Punto e Basta risalente al 2017
Fanghi petroliferi, barite ed additivi o, semplicemente, argilla rossa? A circa un anno di distanza dall’allarme lanciato dall’associazione “Cova Contro” e dal suo rappresentante legale, Giorgio Santoriello, nella zona in cui scorre il torrente Salandrella, tra San Mauro Forte e Salandra, è tornato d’attualità il problema relativo al riaffiorare di melma e liquami di colore rossastro. Del caso, come si ricorderà, se ne occupò anche Striscia la Notizia, la popolare trasmissione in onda su canale 5, il cui inviato Alessio Giannone, al secolo Pinuccio, documentò con immagini quanto stava accadendo. Anche in questo caso sono state le immagini amatoriali girate da un cittadino di San Mauro Forte a rilanciare il tema. Quelle chiazze rossastre cosa sono? Per Santoriello non ci sarebbero molti dubbi. “Dalle immagini e dalle analisi svolte oltre un anno fa – ha scritto sul sito http://analizebasilicata.altervista.org - sembra avvalorarsi la teoria che melma e liquami ripresi siano fanghi petroliferi, barite ed additivi, ma, nonostante l’evidente gravità della situazione e le indagini partite dalla nostra denuncia/analisi, ad oggi dalla procura di Matera non abbiamo ricevuto alcun feedback sulle analisi di Arpab. I Comuni ci hanno escluso dal tavolo convocato dal sindaco di Pisticci, Viviana Verri, sullo stato del fiume Cavone (di cui il Salandrella è affluente, ndr), ed altri, come Salandra, pur scrivendoci, di fatto la loro lettera è rimasta morta”. Santoriello ha anche aggiunto che, in merito, “non esiste alcuna ordinanza di divieto di utilizzo di quelle acque, alcun monitoraggio ambientale in corso, specifico per quel sito, e, ad oggi, ancora non sappiamo di cosa effettivamente si tratti e come le varie istituzioni si siano attivate per contrastare e studiare il fenomeno”. Tutte considerazioni che hanno portato il rappresentante legale di “Cova Contro” a dichiarare, senza mezzi termini, che “la Basilicata si conferma terra di nessuno, a disposizione per pochi capaci di tutto”. Dichiarazioni forti, quelle di Santoriello, che certamente contribuiranno ad alimentare le polemiche, ma, probabilmente, sulla questione un punto di certezza andrebbe scritto. Se il problema paventato da “Cova Contro” non ha motivo di esistere, perché le autorità preposte non mostrano i risultati di eventuali analisi effettuate? Se tali analisi non sono state fatte, perché non si provvede? Sono domande alle quali, in pura teoria, rispondere non è poi così difficile.

LA REPLICA DEL SINDACO, GIANFRANCO TUBITO
“Chiederemo i risultati ufficiali dei campionamenti che, mi consta, sono stati effettuati sulle acque del torrente Salandrella”. Così il sindaco di Salandra, Gianfranco Tubito, ha commentato le immagini delle chiazze rossastre postate su Facebook e la nuova sollecitazione del rappresentante legale di “Cova Contro”, Giorgio Santoriello. Ma non è tutto, perché il primo cittadino del centro della collina Materana ha anche aggiunto: “Mi attiverò per farne fare di nuovi, e mi riferisco ai campionamenti. Questi sono gli impegni che mi sento di assumere in rappresentanza del Comune di Salandra. Aggiungo che, in ogni caso e senza voler sminuire nulla, è evidente che se la segnalazione fosse stata ritenuta fondata, come sindaco e come cittadino mi sarei già dato da fare per tutelare la mia comunità. Ciò non toglie che, per tranquillizzare la popolazione, assumerò le iniziative citate”. 
Piero Miolla

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