Se non è una bufala è comunque un
atto imprudente che potrebbe riservare brutte sorprese. La notizia della
“proposta indecente” che il Pd avrebbe fatto all’attuale sindaco di Potenza,
Dario De Luca, al quale i “democrat” avrebbero offerto un posto in Giunta per
“introdurlo” ad una candidatura alle prossime regionali, non ha riscosso grandi
consensi.
Se il presidente della Provincia di Potenza, Nicola Valluzzi, l’ha
bollata senza troppi giri di parole come pura e semplice “bufala, priva di
qualsiasi fondamento”, limitandosi a precisare di “non avere altro da
aggiungere sull’argomento”, il sindaco di Viggiano, Amedeo Cicala, è invece
andato oltre. “Preliminarmente – ha spiegato Cicala – mi pare che ci sia
un’incompatibilità tra il ruolo di sindaco e quello di assessore, ma forse
ricordo male. Credo, però, che lo statuto della Regione Basilicata sancisca
inequivocabilmente siffatta incompatibilità e, quindi, stando a questo dato
statutario la proposta di cui si parla sarebbe irricevibile”.
Il rimedio, però,
è dietro l’angolo: basterebbe “staccare la spina” all’Amministrazione del
capoluogo ed il gioco sarebbe fatto. In tal modo verrebbe liberato De Luca, a
quel punto pronto per ricevere l’incarico in Giunta regionale. “Io credo che
questo tipo di manovre, al di là del fatto che De Luca è un sindaco eletto in
quota centrodestra, non facciano che compromettere ancora di più l’immagine di
certa politica. I cittadini sono stanchi di queste manovre da palazzo e
certamente non apprezzerebbero. Non bisogna dimenticare, infatti, che sono gli
elettori a determinare un’elezione, non certo un sindaco. Pertanto, che senso
ha coinvolgere i primi cittadini a quattro mesi dalle elezioni?”. Insomma, per
Cicala la “proposta indecente” è da bocciare. Così come l’iniziativa di un certo
numero di suoi colleghi che hanno perorato la causa della ricandidatura di
Pittella. Cicala, infatti, non era tra questi.
Piero Miolla
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