domenica 1 luglio 2018

Torna il tribunale a Pisticci?



Se i contratti vanno rispettati la sezione distaccata di Pisticci del tribunale di Matera può tornare in vita? Da queste parti, per la verità, nessuno si illude, ma a pagina 22 dell’ormai famoso contratto sottoscritto da Lega e Movimento 5 Stelle, c’è scritto qualcosa che potrebbe per davvero far tornare la situazione a prima del 2012. Quando la scellerata riforma della giustizia cancellò 30 tribunali in tutta Italia e 220 sezioni distaccate, tra le quali, appunto, quella di Pisticci. 
“Giustizia rapida ed efficiente, area magistratura e tribunali”. Questo contempla il contratto citato, che impegna il Governo “giallo-verde” a ripristinare i tribunali cancellati dalla riforma del 2012. Resta da capire se si tratta solo di parole (in questo caso, però, scritte) oppure se la maggioranza ha davvero la volontà di tornare alla geografia giudiziaria di qualche anno fa. Nel caso la suddetta volontà sia effettiva, inoltre, bisognerà comprendere se il ripristino sarà parziale, cioè limitato solo ai 30 tribunali soppressi, o se anche le 220 sezioni distaccate potranno tornare in vita. Diciamolo chiaramente: sembra abbastanza difficile che si torni indietro, a prima, cioè, di quella assurda decisione bypartisan, che, assunta durante il governo Berlusconi con l’approvazione della legge delega, venne poi resa concreta dal cosiddetto “Governo tecnico” guidato da Mario Monti ed entrò in vigore con Enrico Letta, probabilmente ancora del tutto “sereno” prima dello sfratto intimatogli da Matteo Renzi. Già, il Governo Monti. 
Quello della legge Fornero, dei tagli e dell’aumento delle tasse. Quello, nel caso di specie, della soppressione di tribunali e sezioni distaccate che, per quanto riguarda questa seconda fattispecie, non risparmiò nessun avamposto della giustizia. La riforma, infatti, mise proprio in discussione l’istituto della sezione distaccata, ritenendolo bocciato alla prova dei fatti. Una decisione miope che non tenne conto del concetto di giustizia di prossimità. Un concetto tanto decantato, quanto, di fatto, in quel caso ignorato. Senza sé e senza ma. Senza neanche verificare, sede per sede, quali e quanti problemi siffatta decisione avrebbe potuto comportare per i cittadini, sia sotto forma di maggiori esborsi che di disagi di vario tipo. Per la serie: quando lo Stato si disinteressa dei bisogni del popolo e fa di tutto per cancellare le periferie. 
Che adesso si torni a parlare di marcia indietro e di ipotetica riapertura dei tribunali soppressi dimostra che quella riforma, che il ministro della Giustizia di allora, Paola Severino, definì epocale, tale non è stata. E che essa, la riforma, non ha sicuramente portato i risparmi paventati. Insomma, solo una grandissima bufala messa a segno dalla classe politica italiana. Sempre pronta a dare tutto ai potenti, ma sempre meno propensa a “sentire” i bisogni della gente comune. Specie di quella di periferia. 
A Pisticci, per la verità, la notizia non ha riscosso grandissime reazioni: segno che la comunità è rassegnata anche su questo fronte e che la politica locale, se anche si muove per ottenere risultati, non è capace di coinvolgere i cittadini e scaldare i loro cuori. Eppure, con un Governo dello stesso “colore”, provare ad ottenere risultati dovrebbe essere il minimo.
Piero Miolla

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