Se i contratti vanno rispettati
la sezione distaccata di Pisticci del tribunale di Matera può tornare in vita?
Da queste parti, per la verità, nessuno si illude, ma a pagina 22 dell’ormai
famoso contratto sottoscritto da Lega e Movimento 5 Stelle, c’è scritto
qualcosa che potrebbe per davvero far tornare la situazione a prima del 2012. Quando la scellerata riforma della giustizia cancellò 30 tribunali in tutta
Italia e 220 sezioni distaccate, tra le quali, appunto, quella di Pisticci.
“Giustizia
rapida ed efficiente, area magistratura e tribunali”. Questo contempla il
contratto citato, che impegna il Governo “giallo-verde” a ripristinare i
tribunali cancellati dalla riforma del 2012. Resta da capire se si tratta solo
di parole (in questo caso, però, scritte) oppure se la maggioranza ha davvero
la volontà di tornare alla geografia giudiziaria di qualche anno fa. Nel caso
la suddetta volontà sia effettiva, inoltre, bisognerà comprendere se il
ripristino sarà parziale, cioè limitato solo ai 30 tribunali soppressi, o se
anche le 220 sezioni distaccate potranno tornare in vita. Diciamolo
chiaramente: sembra abbastanza difficile che si torni indietro, a prima, cioè,
di quella assurda decisione
bypartisan, che, assunta durante il governo Berlusconi con l’approvazione della
legge delega, venne poi resa concreta dal cosiddetto “Governo tecnico” guidato
da Mario Monti ed entrò in vigore con Enrico Letta, probabilmente ancora
del tutto “sereno” prima dello sfratto intimatogli da Matteo Renzi. Già, il
Governo Monti.
Quello della legge Fornero, dei tagli e dell’aumento delle
tasse. Quello, nel caso di specie, della soppressione di tribunali e sezioni
distaccate che, per quanto riguarda questa seconda fattispecie, non risparmiò
nessun avamposto della giustizia. La riforma, infatti, mise proprio in
discussione l’istituto della sezione distaccata, ritenendolo bocciato alla
prova dei fatti. Una decisione miope che non tenne conto del concetto di
giustizia di prossimità. Un concetto tanto decantato, quanto, di fatto, in quel
caso ignorato. Senza sé e senza ma. Senza neanche verificare, sede per sede,
quali e quanti problemi siffatta decisione avrebbe potuto comportare per i
cittadini, sia sotto forma di maggiori esborsi che di disagi di vario tipo. Per
la serie: quando lo Stato si disinteressa dei bisogni del popolo e fa di tutto
per cancellare le periferie.
Che adesso si torni a parlare di marcia indietro e
di ipotetica riapertura dei tribunali soppressi dimostra che quella riforma,
che il ministro della Giustizia di allora, Paola Severino, definì epocale, tale
non è stata. E che essa, la riforma, non ha sicuramente portato i risparmi
paventati. Insomma, solo una grandissima bufala messa a segno dalla classe
politica italiana. Sempre pronta a dare tutto ai potenti, ma sempre meno propensa
a “sentire” i bisogni della gente comune. Specie di quella di periferia.
A
Pisticci, per la verità, la notizia non ha riscosso grandissime reazioni: segno
che la comunità è rassegnata anche su questo fronte e che la politica locale,
se anche si muove per ottenere risultati, non è capace di coinvolgere i
cittadini e scaldare i loro cuori. Eppure, con un Governo dello stesso
“colore”, provare ad ottenere risultati dovrebbe essere il minimo.
Piero Miolla
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