La celebrazione del 4 novembre
nel ricordo e l’omaggio ai caduti di guerra. Anche quest’anno Pisticci ha
voluto onorare in modo solenne la ricorrenza nazionale che, per l’occasione, in
modo particolare ricorda il centesimo anniversario della vittoria della “Grande
Guerra”. La manifestazione, organizzata dall’Amministrazione comunale guidata dal
sindaco Viviana Verri, si è svolta davanti al sacrario dei caduti, da poco
rimesso a nuovo.
Come da programma, un corteo è
partito da Piazza Umberto I alla presenza del sindaco, del suo vice Mara Grazia
Ricchiuti, di rappresentanti dell’Associazione Reduci e del Centro Anziani, con
il neo presidente Antonio Avantaggiato, del nuovo comandante della Compagnia
dei Carabinieri, capitano Massimo Cipolla, dell’ispettore capo Antonio Grieco
del Commissariato della Polizia di Stato, del comandante dei Vigili Urbani, Damiano
Fortunato, del colonnello medico dell’Esercito Francesco Vena, dei due generali
in pensione Eduardo Minaia e Berardino Quinto, oltre a rappresentanti di altri
enti e associazioni e all’ex sindaco Domenico Giannace.
Dopo aver attraversato corso
Margherita e via Pagano, il corteo si è diretto al monumento dei Caduti, dove è
stata deposta una corona di fiori da parte del primo cittadino. Nel suo
appassionato intervento, il sindaco Verri ha auspicato di “non assistere mai
più a guerre e lacrime da parte delle famiglie dei soldati che servono la patria.
Quella del 4 novembre è la giornata del ricordo, ma anche e soprattutto una
data che ci deve far riflettere sugli errori del passato e far capire che la
storia che l’ha accompagnato, sia di insegnamento per le generazioni presenti e
future”.
Il presidente del Circolo Anziani,
Avantaggiato, ha ricordato i “giovani soldati pisticcesi che si immolarono sui
campi di battaglia per difendere la patria”. Interessante il contributo di
Antonio Barbalinardo, autore di un recente libro sul centenario della Prima
Guerra Mondiale, che con i 186 caduti pisticcesi sul Carso, ha ricordato il
fante Michele Capece, morto proprio il 4 novembre 1918. Alla cerimonia è
seguita una messa di suffragio da parte di don Antonio Lopatriello.
Michele Selvaggi
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