mercoledì 22 novembre 2017

Impianto biogas: la posizione del Comune di Pisticci.


PIERO MIOLLA
No al progetto di variante per l’introduzione di rifiuti a matrice organica nell’impianto di biogas, ubicato a San Teodoro di Pisticci, richiesto dalla società Spring Bioenergy. Lo ha espresso il Comune di Pisticci che, nell’ambito del procedimento di screening, ha presentato osservazioni all’Ufficio Compatibilità Ambientale della Regione Basilicata, dichiarando il parere non favorevole alla realizzazione del progetto. I motivi? Li ha elencati il sindaco di Pisticci, Viviana Verri. “Attualmente – ha spiegato il primo cittadino - l’impianto a biogas è già attivo, essendo stato autorizzato con verbale di conferenza dei servizi del 16 novembre 2012. La struttura, a tecnologia anaerobica, è in grado di produrre biogas da sottoprodotti degli allevamenti e dell’agricoltura per un totale di 24.653 tonnellate all’anno e il biogas prodotto è utilizzato per la cogenerazione, con potenza pari a 600 kW. La società Bioenergy ha richiesto la modifica del piano di alimentazione dell’impianto, prevedendo l’utilizzo della frazione organica del rifiuto solido urbano (Forsu, ndr) e degli scarti agroindustriali”. Secondo l’Amministrazione comunale basentana “tale variazione comporterebbe uno stravolgimento della mission originaria dell’impianto, in una parte del territorio a forte vocazione archeologica: a poco più di un chilometro, infatti, sono presenti gli scavi dell’Incoronata, da cui è stato possibile evidenziare la presenza greca lungo l’arco jonico nel periodo pre e proto coloniale. A fronte di questa ricchezza storica e culturale, è intenzione di questa Amministrazione provvedere ad un’attività di valorizzazione e maggiore fruizione del sito. La posizione dell’area sede dell’impianto a biomasse interferisce anche con immobili ed aree di notevole interesse pubblico e la zona, essendo fortemente antropizzata e destinata sia ad attività agricole ad elevato pregio che attività agro-turistiche, risulta densamente abitata. Gli stessi residenti, ad oggi, nonostante l’impianto tratti solo i sottoprodotti di attività agricole e di allevamento, lamentano cattivi odori in tutta la zona. La volontà della Bioenergy di trattare Forsu e non più soltanto scarti di attività agricole e di allevamento, non può per questi motivi essere condivisa da questa Amministrazione”, ha concluso la Verri. La decisione, in ogni caso, spetta a via Anzio, che, però, nel prenderla, potrebbe anche tenere conto del no di Palazzo Giannantonio.

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