PIERO MIOLLA
Matera. La tratta ferroviaria
Ferrandina-Matera potrà andare in esercizio commerciale nel 2022; in pratica,
non verrà aperta prima di cinque anni. La precisazione, fornita dal
sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti, Umberto del Basso de Caro, che
ha risposto alla Camera dei Deputati ad un’interrogazione sul tema presentata
dal deputato lucano di Direzione Italia, Cosimo Latronico, non è una doccia
fredda. Non può esserlo perché qui, in Basilicata, nessuno aveva seriamente
creduto che i tempi di realizzazione fossero più celeri. La risposta di ieri,
in buona sostanza, non ha fatto altro che far tornare con i piedi per terra
quei pochi che, un po’ per ingenuità, un po’ per convenienza politica, avevano
spacciato quest’opera come semi-imminente, forse in vista della consultazione
elettorale. De Caro ha ribadito che “le progettazioni saranno ultimate nel 2018
e che dopo verranno acquisite le necessarie autorizzazioni, per cui, nel 2019,
potranno essere svolte le attività negoziali. L’avvio dei lavori è previsto nel
2020”. Una sorta di commedia dell’assurdo, dunque, che non sembra mai avere un
finale. Soprattutto, sembra mancare di un finale con standing ovation, cioè con
il gradimento del pubblico. Va peraltro ricordato che per l’arteria, negli anni
passati, “sono state realizzate gran parte delle opere civili relative alla
nuova linea a semplice binario Ferrandina-Matera La Martella. Successivamente,
l’opera è stata parzialmente de-finanziata”, sono le parole del
sottosegretario. Il quale ha poi aggiunto che “il progetto della nuova linea,
del costo di 255 milioni di euro, prevede il completamento della tratta
ferroviaria e il collegamento diretto tra la nuova linea Ferrandina-Matera e
quella Potenza-Metaponto in direzione Potenza, la cosiddetta Lunetta
Ferrandina”, non dimenticando di precisare che “con le risorse già allocate per
l’intervento di aggiornamento 2016 del contratto di programma 2012-16
(investimenti pari a 45 milioni di euro), i 201 milioni destinati dall’articolo
1, comma 591, della legge di Bilancio 2017, è stata garantita l’intera
copertura finanziaria dell’intervento, fino a Matera La Martella”, e che
“grazie all’attribuzione delle risorse disposte con la citata legge si rende,
quindi, possibile riavviare l’esecuzione dell’opera, unico progetto di Rfi
(Rete ferrovie italiane, ndr) precedentemente incluso tra gli oltre ottocento
investimenti di cui all’anagrafe delle opere incompiute di interesse
nazionale”. Infine, il rappresentante del Governo ha ricordato che “sono in
corso lavori manutentivi sostanzialmente concentrati nella galleria di
Miglionico, lungo la linea e nella stazione di La Martella”. Fatte queste
premesse, in ogni caso, il risultato finale non cambia: la tratta ferroviaria
Ferrandina-Matera sarà pronta solo nel 2022. Questa l’assicurazione di De Caro.
Salvo imprevisti, aggiungiamo noi. Immediata la replica dell’onorevole
Latronico: “Il Governo – ha dichiarato il parlamentare lucano - deve trovare
uno strumento per accelerare i tempi di progettazione e realizzazione
dell’intervento: è impensabile che debbano trascorrere sei anni per chiudere
un’armatura ferroviaria quasi completa. E’ necessario nominare un commissario
che faccia tutto in tempi brevi, come è stato fatto per la tratta ferroviaria
Napoli-Bari”. La vicenda, per il momento, può dirsi conclusa: l’evento del 2019
sarà passato da tempo e, forse, la città dei Sassi vedrà, finalmente,
concretizzato il sogno della ferrovia. Sembra una storia di inizio ‘900, ma è
solo la cronaca di una terra che nel 2017 continua a contare poco.
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