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sabato 21 luglio 2018

Agricoltura, interpellanza urgente al Governo da parte di un parlamentare lucano.


“Abbiamo presentato un’interpellanza urgente al Governo ed al ministro della Salute, Giulia Grillo, sulla questione relativa all'uso della Cloropicrina, una molecola utilizzata per la coltura di alcune varietà vegetali tra cui la fragola, vietata a livello europeo e interno. Il Regolamento CE 1107/09 tuttavia consentirebbe agli stati membri di derogare al divieto, potendo utilizzare la molecola per un periodo limitato e a condizione che venga presentata la documentazione essenziale per la tutela dell'ambiente e della salute”.
Lo riporta il portavoce M5S della Basilicata Luciano Cillis, per il quale “senza l’autorizzazione all’uso i fragolicoltori non possono programmare la produzione della prossima campagna agricola 2018/19, soprattutto perché il trattamento dei terreni dovrebbe partire all’inizio di agosto. La conseguente invasione sul mercato di altri paesi europei, come la Spagna, diretta concorrente nel settore della fragola, farebbe perdere di competitività alle nostre aziende agricole. La situazione preoccupa soprattutto gli agricoltori lucani e campani, che sono i maggiori produttori in Italia, con più di 4000 ettari coltivati e circa 3.200 addetti a cui vanno sommati quelli dell’indotto. Il ministero della Salute si è reso disponibile, dato il carattere di elevata urgenza della situazione, a ricevere, anche per via telematica, la documentazione necessaria alla valutazione della molecola, affinché si possa procedere all’autorizzazione all’uso della molecola. Ma la ditta produttrice spagnola non ha al momento prodotto la necessaria documentazione al fine dell’utilizzo della molecola in Italia.
Questa situazione è il risultato di una classe politica, antecedente al Governo del cambiamento, che ha mancato di una seria programmazione a livello nazionale e regionale, anche futura e non ha dato nessuna attenzione alle tematiche ambientali e della salute dell’intero ecosistema, che purtroppo ci costringono all’utilizzo di queste molecole, criticabili dal punto di vista ambientale, ma necessarie ai fini colturali”, conclude il parlamentare.

venerdì 16 febbraio 2018

Vincenzo Folino tra le accuse di Fdi-An e i mugugni di Barozzino


<<Le accuse di Fdi-An? Capisco che siamo in campagna elettorale, ma per quanto mi riguarda parla la storia personale: sono stato in Giunta solo 15 mesi ed ho sempre mantenuto la mia autonomia, anche a costo di rimanere fuori dai giochi della politica>>. 
Così parlò Vincenzo Folino, deputato uscente e capolista nel collegio plurinominale del Senato per la Basilicata. L’esponente di Liberi e Uguali ha risposto alle accuse di Fdi-An, che ha ricordato come lo stesso Folino, Bubbico e Speranza siano stati per anni esponenti del Pd e del potere regionale. Onorevole, per quale motivo un lucano dovrebbe votare per lei? Fino all’altro ieri era nel Pd. <<Sono sempre stato una voce fuori dal coro anche nel Partito Democratico: ho sempre e sin da subito contrastato Renzi, e lo dimostra la mia battaglia contro lo Sblocca Italia e, in generale, quel modo di fare politica che non ha tenuto in debito conto le aspettative della Basilicata>>. 
Si riferisce, in particolare, alla faccenda estrazioni? 
<<Certo, ma non solo: anche alla risorsa acqua e a tutte quelle questioni che attengono alla tutela dell’ambiente e delle risorse naturali lucane. Adesso vedo che anche Gianni Pittella si ricorda di questi temi, finalmente>>.  
Perché, a suo giudizio l’eurodeputato non se ne è adeguatamente occupato? 
<<Detto da lui, che insieme al fratello, a De Filippo e a Viceconte hanno in mano da 10 anni le sorti della Basilicata, mi fa piacere ascoltarlo. Questo da un lato. Dall’altro, tutto ciò vuol dire che la nostra regione è uscita seccamente sconfitta dalle azioni di Renzi e dei suoi accoliti>>. 
Sin qui i temi politici. Poi, secondo Folino, andrebbero considerati quelli di appartenenza territoriale. <<Credo di essere l’ambasciatore e il rappresentante di quella determinazione e di quella fierezza tipiche della nostra antica civiltà contadina. Ho sempre cercato di essere coerente con la mia coscienza e di mantenere le mie opinioni, anche a costo di rimanere fuori dai giochi della politica”. 
Si riferisce a cosa? 
<<Alla mia protesta contro Renzi per lo Sblocca Italia, ma non solo. Si ricorda del “patto per la Basilicata”? Bene, io non a caso lo ribattezzai “pacco per la Basilicata”: era un semplice mettere insieme finanziamenti e opere già previste>>. 
Insomma, lei si accredita come voce libera, controcorrente e anche autonoma? 
<<Lo dicono i fatti. Peraltro, voglio ricordare che, da ultimo, anche in merito alla mia, alla nostra proposta di lavorare insieme ad una vertenza Basilicata sulle vicende delle risorse naturali, acqua e petrolio, c’è più di qualche partito che sta manifestando segnali concordanti. Abbiamo la necessità di rivedere un percorso “federalistico” che faccia leva sulle risorse naturali per provare a costruire un rapporto molto più incisivo con il Governo per evitare che la nostra regione muoia>>. 
Fratelli d’Italia, però, vi attacca. 
<<Per me parla la storia personale e l’abbiamo detto. Sono sempre stato una voce fuori dal coro e lo dimostrano i fatti relativi allo Sblocca Italia e al patto per la Basilicata. Ho sempre portato avanti le mie idee con autonomia. Per Filippo Bubbico parlano i fatti. Mi riferisco alla lotta contro le scorie nucleari, che proprio gli esponenti di An intendevano far arrivare in Basilicata, e in merito alle quali l’ex presidente ha indubbiamente rappresentato un argine in favore dei lucani>>. 
Folino, dunque, respinge le accuse al mittente, ma cosa risponde sui mugugni relativi al presunto sacrificio di Giovanni Barozzino in suo favore? 
<<Non mi risulta tutto ciò. La mia candidatura da capolista è stata decisa da Grasso, Speranza, Fratoianni e Civati. Al posto di Barozzino c’è Daniel Farina, deputato uscente di Si. Capisco l’amarezza di Barozzino ma parlare di polemiche mi pare esagerato. Pensiamo, piuttosto, che la mia mancata elezione preluderebbe alla conquista di quel seggio da parte del centrodestra. E’ su questo che dobbiamo concentrarci, non su altro>>.
Piero Miolla 

giovedì 28 dicembre 2017

Parco Magna Grecia: altri 500mila euro.


Cinquecentomila euro per il Parco della Magna Grecia. Sono stati stanziati nell’ultima legge di stabilità, approvata di recente in Parlamento, ad integrazione del milione e 200mila euro già previsti con il decreto legge Mezzogiorno. Somma, quest’ultima, messa a bando dal Mibact ad inizio dicembre. Per il deputato lucano, Cosimo Latronico, che da tempo si spende per centrare l’obiettivo, si tratta di “un altro passo concreto in vista della realizzazione del parco della Magna Grecia. In occasione della ultima legge di stabilità è stato infatti integrato il fondo per il sostegno delle azioni di valorizzazione dei beni culturali, archeologici ed ambientali del comprensorio ricadente nella Magna Grecia, con una dotazione di 500mila euro. Soldi che si aggiungono a quelli già previsti nel decreto Mezzogiorno. Sono risorse aggiuntive prese dal bilancio del Mef per proseguire il consolidamento di un programma di sostegno della progettazione del sistema territoriale della Magna Grecia, connesso con il progetto di Matera capitale europea della cultura”. A conti fatti, ha aggiunto Latronico, questa è “un’altra conferma dell’interesse che l’alleanza di Matera e della Magna Grecia suscita nel Paese per il valore e la consistenza delle emergenze culturali, archeologiche ed ambientali. Entro il 31 gennaio – ha poi ricordato l’esponente di Direzione Italia - gli enti locali potranno candidare al Mibact le proposte per finanziare una banca di progetti che, a loro volta, potranno intercettare programmi regionali, nazionali ed europei. Sono certo che i Comuni della area Metapontina e la città di Matera sapranno cogliere questa importante opportunità, proseguendo una alleanza operativa costituita nei mesi scorsi, con l’obiettivo di progettare un sistema territoriale integrato che abbia l’ambizione di potenziare l’offerta culturale ed estendere le ricadute del dinamismo di Matera a tutto il territorio Metapontino”, ha concluso il parlamentare. Più nel dettaglio, su iniziativa dello stesso Latronico, nell’articolo 1 della citata legge di Stabilità è stato inserito il comma 198 bis, con il quale si incrementa di “150mila euro per il 2018 e 2019 la dotazione del Fondo per il programma Magna Grecia finalizzato a finanziare specifici progetti che valorizzino il ruolo di Matera quale città porta verso il Mediterraneo e connessi al riconoscimento di Matera quale capitale europea della cultura, estendendo il finanziamento anche al 2020”.
Piero Miolla

martedì 12 dicembre 2017

Circoscrizioni elettorali: nuova furbata?


Senise e il lagonegrese con Potenza, Melfi con Matera e Pisticci. Potrebbe cambiare così la geografia elettorale lucana, tenuto conto che tale ipotesi è contenuta in un parere proposto dalla commissione Affari Costituzionali della Camera. Una proposta che non piace a tutti, ad iniziare dal deputato di Direzione Italia, Cosimo Latronico per il quale cambiare i collegi elettorali, soprattutto se il cambiamento è ispirato a puri calcoli elettorali, non va bene. “Abbiamo contestato quel parere che intende modificare l’assetto dei collegi elettorali della Camera per la Basilicata – ha spiegato Latronico -. Il ministero degli Interni ha diviso la Basilicata in 2 collegi, quello di Potenza, che aggregava il territorio di Potenza a quello di Melfi, e quello di Matera-Pisticci, che aggregava i comuni dell’area sinnica. C’era un criterio di contiguità e di omogeneità territoriale nella delimitazione dei 2 collegi elettorali lucani, seguito dalla commissione tecnica del Ministero degli Interni, che ora viene stravolto con la proposta di correzione della commissione Affari Costituzionali”. Cosa non la convince? “Il risultato sarebbe un collegio elettorale che mette insieme Pisticci, Matera e Melfi, ma se valgono criteri oggettivi, riteniamo che Melfi ed il Vulture siano più organici a Potenza, così come l’area Sud è più organica al Metapontino ed a Matera. Basterebbe rispettare l’attuale assetto sociale dei distretti lucani per difendere la proposta del Ministero degli Interni, rinunciando a manovre per puri calcoli elettorali. Continuiamo a sperare nel rigore e nella serietà istituzionale del ministero per difendere un assetto razionale dei collegi che costituiscono la base sociale della rappresentanza e devono tendere ad avere un assetto territoriale omogeneo”. Il deputato ha poi concluso il suo intervento ribadendo: “E’ singolare il silenzio con cui viene seguita questa decisione che ha una conseguenza rilevante nella formazione della rappresentanza in Parlamento, visto che il parlamentare di un territorio dovrebbe agire in un comprensorio omogeneo per potergli dare voce. Spero che siano impedite interferenze e partigianerie”. Il parere prevede che “nella circoscrizione della Camera Basilicata sono da determinare complessivamente 2 collegi uninominali” e, al fine di “valorizzare l’omogeneità geografica e storico-culturale delle relative aree, anche in relazione alla loro collocazione rispetto all’asse autostradale, si prospetta l’opportunità di una diversa aggregazione dei 5 collegi definiti dal decreto legislativo 535-93. In particolare il collegio uninominale di Potenza andrebbe formato mediante l’aggregazione di Lauria, così da essere orientato lungo l’asse autostradale; il collegio di Matera da quelli uninominali del Senato 1993 di Melfi, Matera e Pisticci, ad eccezione dei Comuni di Senise, Castronuovo, Calvera, Carbone, Teana, Chiaromonte, Fardella, San Severino, Francavilla, Noepoli, Cersosimo, San Costantino, San Paolo e Terranova, rientranti in provincia di Potenza e aggregati al collegio uninominale” del capoluogo. 

mercoledì 6 dicembre 2017

Le ferrovie lucane? Tuttapost!


Il “tuttappostismo” emigra a Roma ed entra anche nella querelle relativa alla situazione, presente e futura, delle ferrovie lucane. Il sottosegretario alle Infrastrutture, Umberto del Basso de Caro, infatti, in risposta all’interrogazione presentata dall’on. Cosimo Latronico sullo stato dell’asse ferroviario di Basilicata ha, di fatto, applicato il principio del “tutto a posto”, fornendo risposte tranquillizzanti su un settore che, invece, quotidianamente rivela problemi pesanti. L’esponente del Governo, in relazione alla qualità del servizio ferroviario in Basilicata, ha riferito che, secondo Trenitalia, “il materiale rotabile impiegato viene sottoposto ad operazioni di manutenzione programmata; parte dei collegamenti ferroviari regionali viene effettuata con materiale rotabile di recente costruzione o ristrutturazione”, tanto che la flotta comprende convogli “Minuetto, Swing e vetture a piano ribassato ristrutturate” e, udite udite, “nel 2016 è stata completata la sostituzione del materiale rotabile utilizzato per gli Intercity che servono la Basilicata che, attualmente, vengono effettuati con carrozze del tipo Frecciabianca”. Peccato che accumulino anche 4 ore di ritardo e, in taluni tratti, non riescano a superare lievi pendenze. Inoltre, “per i prossimi anni sono previsti oltre 300 mln di euro per il restyling del parco rotabili e adeguamenti tecnologici; c’è una notevole riduzione dell’età media del parco Intercity. Quanto ai servizi a carattere regionale, l’offerta attuale è stabilita dalla Regione Basilicata, mentre Trenitalia evidenzia che da giugno 2016 è attivo il nuovo servizio integrato di bus Freccialink, con 4 corse al giorno che collegano Matera e Potenza con Salerno. Da dicembre 2016 è stato attivato il prolungamento su Potenza/Taranto di una coppia di treni Frecciarossa Milano-Salerno e viceversa. Inoltre il Governo sta lavorando al potenziamento delle interconnessioni”, tanto che è stato ricordato il finanziamento della Ferrandina-Matera La Martella, “con lavori per oltre 200 milioni che consentiranno di collegare per la prima volta Matera alla rete ferroviaria nazionale, oltre al restyling della locale stazione. Anche sulle ferrovie Appulo-Lucane ci sono cantieri aperti per oltre 15 chilometri; si stanno raddoppiando altre tratte e procedendo all’ammodernamento della Foggia-Potenza”. Immediata la replica di Cosimo Latronico, che si è detto “deluso dalla risposta perché il Sottosegretario conferma, di fatto, che per i prossimi 10 anni sulle infrastrutture delle ferrovie lucane non ci sono investimenti. Come si può parlare della Matera-Ferrandina, che peraltro non sarà pronta prima del 2022, se poi i treni a Ferrandina neanche riescono ad arrivarci perché slittano quando piove? E’ dalle infrastrutture che bisognerebbe partire per poi arrivare al materiale che, nonostante le notizia fornite dal sottosegretario, risulta vetusto e maltenuto specie in merito agli Intercity. Infine, non mi pare che sia previsto alcunché sulla Taranto-Potenza-Salerno, la dorsale che attraversa la Basilicata”.
Piero Miolla 

giovedì 30 novembre 2017

Nuovo avviso pubblico che interessa la Basilicata.

Il ministero dei Beni Culturali ha pubblicato l’avviso pubblico per l’attuazione del programma “Magna Grecia”, la misura che mira, attraverso la progettazione a livello di amministrazioni pubbliche locali in campo culturale, a favorire la gestione integrata e sostenibile del patrimonio culturale pubblico, anche attraverso forme di partenariati pubblico-privati. In buona sostanza, si vuole unire il sistema territoriale di Matera capitale europea della cultura nel 2019 con quello del territorio circostante. Il programma, va ricordato, ha trovato previsione normativa nell’articolo 7 sexies del decreto legge “Mezzogiorno”, su proposta dell’onorevole lucano Cosimo Latronico, con l’obiettivo di elevare la qualità dell’offerta culturale, da veicolarsi anche per ambiti territoriali, per rafforzare la capacità di promuovere processi di integrazione tra risorse territoriali, attori pubblici e privati coinvolti negli strumenti gestionali e, più in generale, nei processi di governance partecipata delle azioni di valorizzazione culturale. L’avviso pubblico riferito alla Basilicata ha una dotazione di un milione e 200mila euro e le proposte progettuali, riservate agli enti locali, dovranno pervenire al Mibact entro e non oltre il 31 gennaio 2018. In particolare l’avviso mira a sostenere lo sviluppo di proposte progettuali presentate dai Comuni con il finanziamento di attività di elaborazione della progettualità, tale da pervenire alla predisposizione di progetti anche a carattere integrato di scala territoriale/locale. Latronico ha commentato con soddisfazione la pubblicazione dell’avviso da parte del Segretariato generale del ministero. “Dagli auspici siamo passati a fatti concreti – ha dichiarato il deputato -. C’è stata la volontà del legislatore che ha destinato un capitolo di spesa a questo tema della Magna Grecia e della sua alleanza con Matera, ma io spero che si trovino anche altre risorse. Sicuramente questa esperienza dà inizio a una visione territoriale che si traduce in una visione unitaria e condivisa. Inoltre, c’è l’alleanza con Matera affinché l’effetto dell’evento del 2019 possa avere un ritorno sul resto del territorio lucano e, in particolare, su quello della Magna Grecia. Adesso naturalmente spetterà agli enti locali dare concretezza alle proprie idee progettuali, nella speranza che questo avviso non resti lettera morta: sono, però, assolutamente persuaso che gli amministratori sapranno fare squadra e dare lustro alle tante peculiarità del nostro territorio”.
Piero Miolla

martedì 14 novembre 2017

Viabilità: nuovo sollecito dell'on. Latronico (Direzione Italia) ad Anas sulla variante Nova Siri.

Mi preme richiamare ancora una volta la sua attenzione sullo stato di realizzazione dei lavori della variante della strada statale 106 a Nova Siri (MT), un  progetto approvato nel lontano 2009 e non ancora completato.  Pendono sul progetto riserve iscritte dall'impresa appaltatrice per un importo di 16 milioni di euro a fronte di 45 milioni di euro di lavori liquidati; risorse finanziarie peraltro non disponibili se non si risolvono le problematiche afferenti le riserve medesime. Mentre non risultano realizzate una serie di opere incluse nel progetto originario: riqualificazione idraulica del torrente San Nicola con la realizzazione di un tratto di strada arginale nella sinistra idraulica del torrente; la realizzazione di tre rotatorie per la razionalizzazione dei flussi di traffico sulla strada provinciale ex ss104;  sulla strada provinciale Trisaia e sulla strada provinciale Laccata”. Così scrive l’on. Cosimo Latronico (Direzione Italia), in una lettera al presidente dell’Anas, Gianni Vittorio Armani. “Non risultano ancora realizzate le opere di compensazione accordate al Comune di Nova Siri, sia il collegamento di viale delle Libertà alla vecchia sede della ss 106 (via Eraclea ); che l'attraversamento del torrente San Nicola per assicurare il raccordo tra la viabilità intercomunale ed il regio tratturo, servendo un vasto comprensorio agri/turistico ricadente nei comuni di Nova Siri e Rocca Imperiale, nel Cosentino. Appaiono del tutto carenti ed incompleti gli interventi di riqualificazione della vecchia ss 106 e tutto il sistema del verde ( privo di impianti di irrigazione ). In sintesi le aree di ingresso a Nova Siri marina contigue  agli svincoli ed alle strade complanari  andrebbero sottoposte ad un generale intervento di riqualificazione ambientale.  Essendo trascorsi 9 anni dall'avvio del progetto della variante Nova Siri – conclude Latronico - sarebbe il caso che si assumano tutti gli atti necessari per concludere tutte le opere e renderle funzionali ed accettabili sotto il profilo ambientale”.    

Trasporti: aggiornata al 21 novembre il tavolo sull'attivazione della ferrovia della Magna Grecia.


PIERO MIOLLA
Presentare un progetto integrato su Basilicata, Calabria e Puglia da proporre al ministero delle Infrastrutture e a Trenitalia. Con questo obiettivo la riunione che si è svolta a Taranto per discutere dell’attivazione della cosiddetta ferrovia della Magna Grecia è stata aggiornata al 21 novembre. Al summit hanno partecipato gli assessori ai Trasporti di Basilicata, Calabria e Puglia, rispettivamente Nicola Benedetto, Roberto Musmanno e Antonio Nunziante, presenti anche i deputati Cosimo Latronico (Direzione Italia) e Ludovico vico del Partito Democratico. Al termine l'on. Latronico ha dichiarato: “Le tre Regioni hanno condiviso l’importanza del progetto di mobilità ferroviaria che arricchirebbe i servizi trasportistici nel comprensorio jonico e servirebbe a razionalizzare i servizi esistenti. L’offerta vuole anche potenziare un comprensorio che ha grandi potenzialità nel campo turistico ed è sempre più metà di flussi provenienti da tutto il mondo. La ferrovia oltre ad offrire un servizio di trasporto ad un bacino di 500mila persone stabilmente insediate nel comprensorio jonico delle tre regioni, rapprenderebbe un attrattore di prima grandezza muovendosi nelle aree archeologiche della Magna Grecia”. Vico, invece, ha spiegato che “l’obiettivo è attivare 8 coppie di treni al fine di realizzare un servizio su scala interregionale che metta in connessione, con fermate in tutte le stazioni, le comunità dell’arco jonico appulo-lucano-calabresi. Alla richiesta di operare in questa direzione, Trenitalia ha dato il suo assenso formulando una proposta di potenziamento elaborata sulla base del nuovo regolamento comunitario 1370, che non prevedrebbe un rimborso forfettario delle spese, ma terrebbe conto esclusivamente dei costi effettivi”. 

sabato 11 novembre 2017

Trasporti: Il Governo ribadisce che la ferrovia Matera-Ferrandina sarà pronta nel 2022. Forse


PIERO MIOLLA
Matera. La tratta ferroviaria Ferrandina-Matera potrà andare in esercizio commerciale nel 2022; in pratica, non verrà aperta prima di cinque anni. La precisazione, fornita dal sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti, Umberto del Basso de Caro, che ha risposto alla Camera dei Deputati ad un’interrogazione sul tema presentata dal deputato lucano di Direzione Italia, Cosimo Latronico, non è una doccia fredda. Non può esserlo perché qui, in Basilicata, nessuno aveva seriamente creduto che i tempi di realizzazione fossero più celeri. La risposta di ieri, in buona sostanza, non ha fatto altro che far tornare con i piedi per terra quei pochi che, un po’ per ingenuità, un po’ per convenienza politica, avevano spacciato quest’opera come semi-imminente, forse in vista della consultazione elettorale. De Caro ha ribadito che “le progettazioni saranno ultimate nel 2018 e che dopo verranno acquisite le necessarie autorizzazioni, per cui, nel 2019, potranno essere svolte le attività negoziali. L’avvio dei lavori è previsto nel 2020”. Una sorta di commedia dell’assurdo, dunque, che non sembra mai avere un finale. Soprattutto, sembra mancare di un finale con standing ovation, cioè con il gradimento del pubblico. Va peraltro ricordato che per l’arteria, negli anni passati, “sono state realizzate gran parte delle opere civili relative alla nuova linea a semplice binario Ferrandina-Matera La Martella. Successivamente, l’opera è stata parzialmente de-finanziata”, sono le parole del sottosegretario. Il quale ha poi aggiunto che “il progetto della nuova linea, del costo di 255 milioni di euro, prevede il completamento della tratta ferroviaria e il collegamento diretto tra la nuova linea Ferrandina-Matera e quella Potenza-Metaponto in direzione Potenza, la cosiddetta Lunetta Ferrandina”, non dimenticando di precisare che “con le risorse già allocate per l’intervento di aggiornamento 2016 del contratto di programma 2012-16 (investimenti pari a 45 milioni di euro), i 201 milioni destinati dall’articolo 1, comma 591, della legge di Bilancio 2017, è stata garantita l’intera copertura finanziaria dell’intervento, fino a Matera La Martella”, e che “grazie all’attribuzione delle risorse disposte con la citata legge si rende, quindi, possibile riavviare l’esecuzione dell’opera, unico progetto di Rfi (Rete ferrovie italiane, ndr) precedentemente incluso tra gli oltre ottocento investimenti di cui all’anagrafe delle opere incompiute di interesse nazionale”. Infine, il rappresentante del Governo ha ricordato che “sono in corso lavori manutentivi sostanzialmente concentrati nella galleria di Miglionico, lungo la linea e nella stazione di La Martella”. Fatte queste premesse, in ogni caso, il risultato finale non cambia: la tratta ferroviaria Ferrandina-Matera sarà pronta solo nel 2022. Questa l’assicurazione di De Caro. Salvo imprevisti, aggiungiamo noi. Immediata la replica dell’onorevole Latronico: “Il Governo – ha dichiarato il parlamentare lucano - deve trovare uno strumento per accelerare i tempi di progettazione e realizzazione dell’intervento: è impensabile che debbano trascorrere sei anni per chiudere un’armatura ferroviaria quasi completa. E’ necessario nominare un commissario che faccia tutto in tempi brevi, come è stato fatto per la tratta ferroviaria Napoli-Bari”. La vicenda, per il momento, può dirsi conclusa: l’evento del 2019 sarà passato da tempo e, forse, la città dei Sassi vedrà, finalmente, concretizzato il sogno della ferrovia. Sembra una storia di inizio ‘900, ma è solo la cronaca di una terra che nel 2017 continua a contare poco.