domenica 10 dicembre 2017

Frana Stigliano: il Governo dorme.


A quando una risposta sulla richiesta di stato di emergenza per Stigliano? La domanda, diretta al premier, Paolo Gentiloni, è del sindaco del centro della montagna Materana, Franco Micucci. “Sono ormai trascorsi 5 lunghissimi, interminabili mesi dalle ordinanze di sgombero per 6 famiglie, le cui abitazioni si trovano a ridosso del fronte frana di via Berardi, mentre a rischio sono altre 63 famiglie”, ha ricordato Micucci. “È stato richiesto, pressoché immediatamente, lo stato di emergenza ma, ad oggi, non si sa ancora nulla delle decisioni che verranno adottate. Eppure vi è stata una visita della Commissione Nazionale del Dipartimento Protezione Civile che ha potuto verificare la gravità della situazione. Eppure, la Regione Basilicata e, per essa, il dipartimento Regionale di Protezione Civile ha prodotto un poderoso dossier a supporto della richiesta, come se non bastasse vedere la frana e i suoi effetti. Sei mesi. È un tempo enorme per i problemi che dobbiamo affrontare. Credo, anche perché la norma lo prevede, che l’emergenza risponda a queste esigenze: dare risposte immediate, tempestive ed adeguate. Immediate, perché la gente e la comunità avvertirebbe la vicinanza delle istituzioni, non si sentirebbe abbandonata. Tempestive, perché la frana non conosce i tempi della burocrazia, della valutazione, della verifica della evidenza. Adeguate, perché risponde ad un criterio di giustizia sociale soccorre chi non esita a dare allo Stato, in varie forme e modi. E, questo territorio, questa comunità hanno dato tanto alle istituzioni: ospedale, viabilità, disoccupazione, emigrazione. È possibile negare che un centro sociale, luogo di incontro ed aggregazione è stato inghiottito dalla frana? È possibile negare che l’unico distributore di benzina è stato divorato dalla frana? È possibile negare che la strada è sprofondata di 50 metri? Come si chiamano queste strutture? È forse ardimentoso chiamarle servizi pubblici per i quali la legge prevede il ripristino della loro funzionalità, interventi per ridurre il rischio residuo?” Ma non è tutto, perché Micucci ha anche chiesto se “è possibile, ancora, negare che 6 famiglie hanno dovuto abbandonare ricordi, luoghi che hanno visto nascere e crescere, in alcuni casi, ahimè, morire i propri cari? Come si può definire questo intervento se non assistenza alla popolazione. Tutto ciò si chiama evidenza, tanto visibile che il rischio, oggi, è imminente, concreto, reale”. Per la frana, va comunque ricordato, il Comune di Stigliano ha ricevuto risorse pari a 5 milioni di euro, pur non ancora disponibili. “Anche questo – ha spiegato Micucci - è difficile da comprendere. Ma queste risorse sono state stanziate per fronteggiare una situazione che dovrebbe definirsi ordinaria e, comunque, risalente nel tempo, quando il centro sociale, il distributore di benzina e la strada erano ancora lì, a presidiare la frana. Quando le famiglie, pur fra mille angosce, erano ancora abitanti delle case tirate su fra tanti sacrifici. Abbiamo chiesto altre risorse che servono per evitare l’abbandono, l’esodo. E se anche ciò si rendesse necessario, risorse per ricostruire”. Morale della favola? “Chiediamo risorse per la dignità di un popolo, per dare una prospettiva di rinascita. Chiediamo risposte rapide, non più procrastinabili. Ognuno si assuma le proprie responsabilità”. 
Piero Miolla
 

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