La
Valbasento e una parte della Basilicata sede di un sito di stoccaggio di
metano? La nostra terra quale hub privilegiato per la connessione tra la
cosiddetta dorsale adriatica e quella tirrenica del gas? Tali interrogativi,
insieme allo scenario tetro che si intravede, sono stati paventati a Pisticci,
nel corso di un’assemblea pubblica informativa sul progetto Tap (Trans adriatic
pipe line) e la sua prosecuzione in Italia, fino a Cremona, con il gasdotto
Snam, che si è tenuta nella sala consiliare di piazza Umberto I. Come è noto da
circa 6 anni in Salento, a Melendugno, è in atto una dura e pacifica lotta
contro lo Stato italiano da parte delle popolazioni locali, che si battono per
impedire che il progetto, che dovrebbe approdare sulla splendida spiaggia di
San Foca, porti milioni di metri cubi di gas dall’Azerbaijgian. Quella lotta,
che si preannuncia sempre più cruenta a causa di un vero e proprio
atteggiamento intransigente delle istituzioni, adesso sta per fare il salto di
qualità e diventare, per così dire, itinerante. Quella di Pisticci, infatti, è
stata solo la prima di una serie di tappe che porteranno le associazioni a
facilitare la solidarietà dal basso, e soprattutto, la comunicazione che sul
tema è sempre meno agevole, come spesso accade in Italia quando, dietro ai
progetti, si celano interessi non sempre chiari e cristallini. Dopo Pisticci,
quindi, la carovana dei No Tap toccherà Campochiaro in Molise, Sulmona e
L’Aquila in Abruzzo, Norcia in Umbria, Arcevia nelle Marche, Minerbio in
Emilia, Crema e Milano in Lombardia. “L’iniziativa – hanno spiegato gli
organizzatori - è finalizzata ad illustrare e discutere complessità del
progetto, caratteristiche, implicazioni tecniche, ambientali, economiche,
sociali, nonché le criticità legate alla sua realizzazione e le motivazioni di
una condivisa opposizione in atto, che si inscrive in un percorso di crescente
solidarietà espresso dal basso in favore di comitati, amministrazioni e
cittadini che da tempo lottano nel leccese, ma anche in Abruzzo, Marche, Umbria,
Emilia Romagna e Lombardia, contro un’opera voluta da un consorzio
multinazionale e prontamente definita strategica dal Governo. Da Melendugno,
dove, in località San Foca, dovrebbe approdare il tubo del gas, abbiamo dato
vita a una carovana di solidarietà e informazione in grado di coinvolgere le 10
regioni interessate dall’attraversamento delle infrastrutture del megaprogetto,
dalla Puglia all’Emilia Romagna”. Cosa c’entra con il Tap la Basilicata? “La
vostra regione – hanno spiegato i No Tap - è interessata in più punti dal mega
progetto. In Val Basento, in un contesto di stratificazione di cause ed
elementi inquinanti, tra Pisticci, Ferrandina, Salandra è in progetto un
controverso sito di stoccaggio dove dovrebbero essere compressi milioni di metri
cubi di gas, prima che questo possa proseguire lungo la dorsale adriatica fin
oltre Bologna, a Minerbio, completando, soltanto in Italia, un percorso di
circa 700 chilometri”. Purtroppo, nessuna amministrazione comunale della
Valbasento ha partecipato all’assemblea, al tavolo dei relatori. Solo Pisticci
ha inviato Cinzia Camardo, membro della commissione comunale Ambiente e
consigliera comunale del M5S, presente però solo nel pubblico. Per guardare il video clicca QUIhttps://youtu.be/5V3xA26tBgw
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