giovedì 22 febbraio 2018

La Basilicata, la Zes (Zona economica speciale) e quella voglia tutta lucana di non scontentare nessuno.


Ci sono tutti e quattro i punti cardinali nel nuovo perimetro della Zes (Zona economica speciale) lucana, quella che farà riferimento al porto di Taranto. 
Se, infatti, l’ambito complessivo rimane quello prefissato nel decreto istitutivo (poco più di 10 chilometri quadrati), la Regione Basilicata ha inteso per così dire “allungare” questa area, ricomprendendovi anche le zone industriali di Galdo di Lauria, Melfi, Pisticci e Tito, oltre a quello di Ferrandina che era già nell’istituenda Zes appulo-lucana. 
Pertanto, la Zona Economica Speciale Taranto-Basilicata dovrebbe ricomprendere l’area sud-ovest (Galdo di Lauria), quella nord-ovest (Tito), così come le due ad est: la nord (Melfi) e la sud (Ferrandina e Pisticci). La nuova proposta, come è noto, è stata già inviata da via Anzio alla task force della Regione Puglia insediata presso il dipartimento allo Sviluppo Economico: al suo interno il perimetro di competenza lucana, aumentato di 600 ettari rispetto alla primissima ipotesi, adesso interesserà anche i Comuni di Matera, Pisticci, Ferrandina, Melfi, Tito e Lauria. La nuova proposta lucana è stata concordata durante la riunione tra i due gruppi di lavoro sulle Aree Zes. 
Ma come si è arrivati a questo coinvolgimento di Melfi, Tito, Pisticci e Galdo? In realtà, si apprende da fonti vicine alla Regione, a questo traguardo si stava lavorando già da tempo, nella convinzione che l’istituzione di aree Zes in regione possa costituire una concreta opportunità di crescita. Non a caso, l’assessore regionale, Roberto Cifarelli, ha parlato di un'occasione di crescita particolarmente indicata per la Basilicata, in quanto <<l’introduzione della previsione di Zes, ovvero di aree in cui sono presenti agevolazioni fiscali, condizioni di accesso infrastrutturale e logistico, può costituire un elemento di frattura positiva per circostanziate aree produttive, con lo scopo di attrarre investimenti e favorire la crescita economica sull’esempio di Paesi che hanno già sperimentato con successo la creazione di zone di vantaggio, come ad esempio la Polonia. Per la Basilicata è previsto, a seguito di processo di negoziazione in sede di Conferenza Stato Regioni, una superficie da destinare a Zes pari 1.061 ettari, incrementati di circa 600 ha rispetto alla prima versione del decreto ministeriale>>. Proprio questo allargamento, a conti fatti, avrebbe consentito di coinvolgere altre aree rispetto alla prima ipotesi preliminare. Sul punto, però, si annunciano altre novità già all’inizio della prossima settimana: pare che il decreto che finalmente porterà all’istituzione delle Zes sia già stato sottoscritto dal presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni e che sia attualmente al vaglio della Corte dei Conti. Una volta superato l’esame della magistratura contabile al decreto verrà dato l’ok e, a quel punto, le Zes potranno ufficialmente vedere la luce. 
Sul versante interno, infine, adesso si attende che il nuovo piano lucano venga, per così dire, armonizzato con quello pugliese e presentato all’esecutivo nazionale. Dal fronte pugliese, infatti, non dovrebbero esserci particolari problemi nel recepire le novità lucane, anche perché, probabilmente, la Puglia non avrebbe alcun interesse a mettersi di traverso alla nuova proposta dell’esecutivo di Basilicata.
Piero Miolla 

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