<<La mia storia e la mia passione per il nostro
territorio: se non avessi questo legame che mi motiva a proseguire
un’esperienza fatta di impegno concreto a fianco di persone e comunità, non
sarei stato disponibile>>.
Per Cosimo Latronico, parlamentare uscente (5
anni al Senato e altrettanti alla Camera), candidato capolista nel collegio
plurinominale del Senato per “Noi con l’Italia”, è una campagna elettorale
particolare.
Come mai la giudica
particolare?
<<Non mi avvalgo della protezione di simboli o leader,
semplicemente propongo la mia storia e la mia passione per questa regione,
della quale percepisco le difficoltà che vive, prima tra tutti il declino
demografico che la condanna ad una decadenza e segnala l’inadeguatezza delle
politiche pubbliche praticate in questi anni dai governi di
centrosinistra>>.
A suo giudizio
cosa hanno queste politiche che non vanno?
<<Sono state meramente
distributive e volte a conservare un consenso elettorale di breve
durata>>. La sua ricetta, invece,
qual è?
<<Bisogna provare ad interrompere questa dinamica distruttiva
mettendo al centro di un reale progetto di sviluppo le nostre risorse, a
partire da quelle ambientali e culturali. Ho lavorato in sede legislativa
perché prendesse corpo il parco della Magna Grecia, riuscendo ad istituire un
fondo per lo sviluppo di questo sistema territoriale ed una sua alleanza con
Matera. Inoltre, i comuni del comprensorio jonico hanno potuto partecipare ai
bandi del Mibact per alcune proposte progettuali. E’ un sistema che si può
allargare all’intera regione, valorizzando le emergenze ambientali e culturali,
a partire dai parchi nazionali e da quelli regionali, coinvolgendo il
patrimonio dei beni storici presenti in tanti centri storici della
regione>>.
Nel suo programma c’è
qualcosa che in Basilicata ha funzionato e che potrebbe essere riproposto?
<<L’esperienza del recupero dei Sassi di Matera: secondo me andrebbe
estesa ai centri storici lucani per un recupero strutturale e
funzionale>>.
Capitolo estrazioni
petrolifere. La sua proposta?
<<Le risorse minerarie ed il loro
sfruttamento vanno rinegoziate, a 20 anni degli accordi, per ri-precisare
strategie di sviluppo e controllo ambientale. Vanno ridiscusse le relazioni con
le compagnie petrolifere perché si coinvolgano in una strategia di sviluppo
produttivo della regione, sostenibile e capace di guardare a frontiere
produttive innovative>>.
La Basilicata
è anche ricca d’acqua.
<<A questo proposito, l’idea della banca
dell’acqua per mettere a valore una risorsa strategica come quella idrica, avendo
cura di preservare questo patrimonio che vale più dello stesso petrolio,
potrebbe dare corso a un progetto produttivo e finanziario attorno al ciclo
dell’acqua: potremmo farne una leva di sviluppo>>.
C’è poi il capitolo delle infrastrutture.
<<Parlerei di la
logistica che si associa al tema del potenziamento delle infrastrutture per
superare lo storico isolamento della regione. L’asse Basentano, ad esempio, è
l’asse strategico su cui puntare per connettere il porto di Taranto e di
Salerno e la Basilicata con la sua funzione di cerniera. Ricordo che nel
decreto Sblocca Italia son riuscito a fare includere la ferrovia
Salerno-Potenza-Metaponto-Taranto tra le infrastrutture strategiche del Sud.
Bisogna proseguire su questa strada, utilizzando l’opportunità di una Zes
nell’area retro-portuale di Taranto. Se i lucani vorranno, questi sono alcuni
degli impegni che porterò avanti in Parlamento>>.
Piero Miolla
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