venerdì 23 febbraio 2018

Elezioni politiche: intervista all'On Cosimo Latronico

<<La mia storia e la mia passione per il nostro territorio: se non avessi questo legame che mi motiva a proseguire un’esperienza fatta di impegno concreto a fianco di persone e comunità, non sarei stato disponibile>>. 
Per Cosimo Latronico, parlamentare uscente (5 anni al Senato e altrettanti alla Camera), candidato capolista nel collegio plurinominale del Senato per “Noi con l’Italia”, è una campagna elettorale particolare.  
Come mai la giudica particolare? 
<<Non mi avvalgo della protezione di simboli o leader, semplicemente propongo la mia storia e la mia passione per questa regione, della quale percepisco le difficoltà che vive, prima tra tutti il declino demografico che la condanna ad una decadenza e segnala l’inadeguatezza delle politiche pubbliche praticate in questi anni dai governi di centrosinistra>>.  
A suo giudizio cosa hanno queste politiche che non vanno? 
<<Sono state meramente distributive e volte a conservare un consenso elettorale di breve durata>>. La sua ricetta, invece, qual è? 
<<Bisogna provare ad interrompere questa dinamica distruttiva mettendo al centro di un reale progetto di sviluppo le nostre risorse, a partire da quelle ambientali e culturali. Ho lavorato in sede legislativa perché prendesse corpo il parco della Magna Grecia, riuscendo ad istituire un fondo per lo sviluppo di questo sistema territoriale ed una sua alleanza con Matera. Inoltre, i comuni del comprensorio jonico hanno potuto partecipare ai bandi del Mibact per alcune proposte progettuali. E’ un sistema che si può allargare all’intera regione, valorizzando le emergenze ambientali e culturali, a partire dai parchi nazionali e da quelli regionali, coinvolgendo il patrimonio dei beni storici presenti in tanti centri storici della regione>>. 
Nel suo programma c’è qualcosa che in Basilicata ha funzionato e che potrebbe essere riproposto? 
<<L’esperienza del recupero dei Sassi di Matera: secondo me andrebbe estesa ai centri storici lucani per un recupero strutturale e funzionale>>. 
Capitolo estrazioni petrolifere. La sua proposta? 
 <<Le risorse minerarie ed il loro sfruttamento vanno rinegoziate, a 20 anni degli accordi, per ri-precisare strategie di sviluppo e controllo ambientale. Vanno ridiscusse le relazioni con le compagnie petrolifere perché si coinvolgano in una strategia di sviluppo produttivo della regione, sostenibile e capace di guardare a frontiere produttive innovative>>. 
La Basilicata è anche ricca d’acqua. 
<<A questo proposito, l’idea della banca dell’acqua per mettere a valore una risorsa strategica come quella idrica, avendo cura di preservare questo patrimonio che vale più dello stesso petrolio, potrebbe dare corso a un progetto produttivo e finanziario attorno al ciclo dell’acqua: potremmo farne una leva di sviluppo>>. 
C’è poi il capitolo delle infrastrutture. 
<<Parlerei di la logistica che si associa al tema del potenziamento delle infrastrutture per superare lo storico isolamento della regione. L’asse Basentano, ad esempio, è l’asse strategico su cui puntare per connettere il porto di Taranto e di Salerno e la Basilicata con la sua funzione di cerniera. Ricordo che nel decreto Sblocca Italia son riuscito a fare includere la ferrovia Salerno-Potenza-Metaponto-Taranto tra le infrastrutture strategiche del Sud. Bisogna proseguire su questa strada, utilizzando l’opportunità di una Zes nell’area retro-portuale di Taranto. Se i lucani vorranno, questi sono alcuni degli impegni che porterò avanti in Parlamento>>.
Piero Miolla
 

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