Il Museo “In Viaggio in
Basilicata” all’interno del Palazzo Arcieri Bitonti a San Mauro Forte sta
ospitando la mostra dal titolo “Minoranze Silenziose” del maestro Nico
Paladini. L’evento è patrocinato dal Comune di San Mauro Forte in
collaborazione con il Museo “In Viaggio in Basilicata” e l’azienda agricola
Bitonti. L’apertura è prevista fino al 17 giugno, solo di venerdì, sabato e
domenica, con ingresso libero, dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20.
Il Museo di Palazzo Arcieri
Bitonti, denominato “In Viaggio In Basilicata” è installato negli spazi
dell’omonima dimora settecentesca situata nel centro storico di San Mauro Forte
in provincia di Matera. Il progetto istitutivo dell’area museale si è
sviluppato nell’ambito della Misura 323 per la tutela e la riqualificazione del
patrimonio rurale ricadente nel PSR (Programma Sviluppo Rurale – Regione
Basilicata 2007 – 2013).
Il museo ha aperto i battenti nel
mese di novembre del 2015 grazie all’impegno profuso da Pietro Bitonti, che in
due anni ha sviluppato un proficuo calendario di eventi culturali.
Dottor Bitonti, come nasce l’idea di ospitare la mostra del maestro
Paladini?
“In Viaggio In Basilicata” è un
luogo piuttosto originale. Oltre ad essere un museo connesso ad un'azienda di
famiglia, esso è un presidio culturale che accoglie le forme d'arte tra le
quali quella pittorica assume un ruolo di primo piano. Il progetto culturale
prevede ormai che ogni anno venga ospitata presso il museo una mostra personale
di un noto pittore di arte contemporanea. Il fortunato incontro con il signor
Emanuele Coretti, materano esperto cultore di arte pittorica, ha così
consentito di ospitare fino al prossimo 17 giugno l'esposizione del maestro
Nico Paladini, un evento di grande importanza che riporta in Basilicata la
corrente artistica del Metropolismo, movimento che ha segnato un ritorno al
figurativismo e alla testimonianza più immediata sulle grandi questioni della società
moderna”.
È possibile tracciare un primo bilancio da quando ha aperto i battenti
il suo museo, anche in rapporto alle attività culturali che sono state
sviluppate in questi anni e da ultimo proprio la mostra che ospita in queste
settimane?
“Il bilancio può definirsi
senz'altro positivo. Oltre ad avere registrato un numero complessivo di
visitatori superiore alle duemila presenze, il museo ha ospitato dodici eventi
culturali tra cui un'assemblea regionale dell'Associazione Dimore Storiche
Italiane, varie presentazioni di libri, concerti, serate teatrali e mostre di
pittura. Con la mostra personale del maestro Nico Paladini "Minoranze
Silenziose", che in occasione del vernissage ha contato circa un centinaio
di ospiti, il museo si conferma ancora una volta sede ideale di eventi
prestigiosi, solitamente fruibili in contesti cittadini di vivace fermento
culturale. Ciò che più gratifica è poi l'entusiasmo con il quale la comunità
sanmaurese ha accolto e sostiene l'iniziativa”.
Lei è titolare anche di un’azienda agricola, ma con caparbietà sta
proponendo un nuovo modello di sviluppo e fruizione culturale. Qual è secondo
Lei il nuovo paradigma di riferimento per “fare” cultura nella provincia del
Sud Italia?
“La mia attività di imprenditore
agricolo è il fulcro di tutto il mio progetto e credo che la cosiddetta
"distintivitá" delle produzioni locali sia la migliore leva per la
crescita del nostro territorio. Legare il progetto culturale “In Viaggio In
Basilicata” al marchio Bitonti significa infatti raccontare la nostra
Basilicata e il contesto socio-economico in cui nasce un prodotto di lunga
tradizione, quale è il mio olio extravergine di oliva Majatica di Ferrandina.
Oggi, grazie anche alla multifunzionalitá, stiamo finalmente iniziando a
comprendere quante opportunità possa offrire questo settore, quanti ambiti
innovativi e quanti talenti eccezionali vi possano trovare espressione.
Pertanto fare cultura al sud può significare diffondere uno stile di vita
privilegiato, legato alla bellezza artistica, alla storia, all'alimentazione
sana a mezzo di buone pratiche agricole”.
Quali sono i progetti?
“Posso dire che sono progetti
ambiziosi, per la mia azienda e per il territorio. Al momento però preferirei
non parlarne, anzi sarà meglio che mi rimetta immediatamente a lavoro”.
Giuseppe Balena
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