Oggi a Guardia Perticara è in
programma la prima edizione del “Festival dello sguardo”. Il borgo diventa per
l’occasione un set a cielo aperto, in cui fotografi professionisti e amatori
dedicheranno degli “instant portrait” ai visitatori. E dalle 20 al via il talk
“Uno sguardo sul nostro futuro”, con il sociologo e narratore Vincenzo
Moretti.
“Possiamo avere tutti i mezzi di
comunicazione del mondo, ma niente, assolutamente niente, sostituisce lo
sguardo dell’essere umano”. L'aforisma dello scrittore Paulo Coelho fa da
sfondo alla prima edizione del “Festival dello sguardo”, ideata dal Consorzio
Tèo, Territorio è Opportunità, in collaborazione con il Comune di Guardia
Perticara, nell'ambito del cartellone estivo 2018.
La giornata odierna sarà dedicata
interamente al tema dello sguardo, inteso sia in senso fisico che metaforico.
Il borgo delle case di pietra diventa per l’occasione set a cielo aperto fin
dal pomeriggio, quando una serie di gigantografie di sguardi guiderà il
visitatore lungo tutto l'anello, con fotografi professionisti e amatori che si
dedicheranno ad effettuare dei ritratti (instant portrait) a chi vorrà mettersi
in posa. La raccolta di questi ritratti verrà proiettata la sera, in piazza
Vittorio Veneto, location che ospiterà dalle 20 un talk a più voci sul tema
“Sguardo sul nostro futuro”: un dibattito sul divenire di Guardia e della Valle
del Sauro, e più in generale per la Basilicata e il Mezzogiorno, in un momento
di transizione che deve generare obbligatoriamente una profonda riflessione.
Ad agevolare la discussione sarà
il giornalista freelance Vito Verrastro, tra gli ideatori del Festival,
stimolando gli interventi del sindaco di Guardia Perticara, Angelo Mastronardi,
di Michele Cignarale, designer culturale, Valentina Cirillo, fotografa, e dell’ospite
speciale della serata, Vincenzo Moretti, sociologo e narratore partenopeo.
Dopo il talk, il momento di incontro
e scambio di riflessioni continuerà - nella stessa piazza - con il concerto di
Graziano Accinni e Giuseppe Forastiero, i quali presenteranno al pubblico il
loro ultimo progetto musicale dal titolo “Le figure femminili dalla Tradizione
Popolare alla Moderna Canzone d’Autore” e con la degustazione di un piatto
tipico della tradizione guardiese preparato dalla Pro loco del borgo.
“Gli occhi sono lo strumento più
adatto a raccogliere immagini, situazioni, colori, e allo stesso tempo sono il
miglior termometro per calibrare la nostra spinta verso il futuro – dicono gli
organizzatori -. E visto che lo sguardo è lo specchio di tutti i nostri perché,
vogliamo iniziare ad interrogarci, partendo per un viaggio che di anno in anno
potrà declinarsi in maniera tematica. In prospettiva vorremmo che Guardia, un
tempo insieme a tutta la Valle del Sauro un simbolo di chiusura e di isolamento
della Basilicata, diventasse il faro culturale in grado di illuminare un’area
molto vasta, raccogliendo l’eredità degli antichi Enotri, quella recente degli
amministratori illuminati e degli urbanisti coraggiosi, per proiettare in
avanti un modello comunitario, tanto caro ad Olivetti, che dovrà sempre più far
leva sul dialogo e sull’apertura”.
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