Incontro con l’autore, domani
mattina dalle 9, 15 nell’aula magna dell’istituto superiore di Bernalda. Nell’ambito
del cinquantenario del liceo scientifico Parisi, verrà presentato il saggio
storico di Pietro Tamburrano, dal titolo “Cristianesimo e monachesimo nella
Terra di Pitagora”, edito per i tipi della Tipografia Disantis di Bernalda. A
fare gli onori di casa il dirigente scolastico Giosuè Ferruzzi, il sindaco
Domenico Tataranno e la professoressa Barbara Lombardi, che modererà l’incontro
con gli studenti, alla presenza dell’autore.
Poliedrica la personalità
culturale di Tamburrano, storico, docente, filosofo, saggista e critico
letterario. A lui si deve l’istituzione, all’interno dello scientifico
bernaldese, del laboratorio di storia, con la sperimentazione di nuove forme di
didattica attiva e coinvolgente. Protagonista assoluto del volume è un’intera
area geografica, il Metapontino, terra di storia e di religioni, ma anche di
filosofia e di scienza. Crocevia di popoli e di culture. La Terra di Pitagora,
insomma, in cui il pensiero matematico si è fatto Scuola. E il teorema laico
della conoscenza ha incrociato il verbo cristiano dell’esistenza. Espandendosi
con l’evangelizzazione apostolica, fino all’approdo del Monachesimo Basiliano,
capace di riconciliare e ricomporre le due anime del mondo antico: Oriente e
Occidente. Lo studio di Pietro Tamburrano apre scenari di indagine storica
pressoché inesplorati, tracciando le basi per successivi percorsi scientifici.
Fonti religiose di antichi testi
sacri incontrano testimonianze di studio geo-antropologico su Metaponto, all’interno
di una ricerca bibliografica attenta e certosina, corredata da riferimenti
testuali e archeologici. Vengono esaltate la competenza dello studioso, l’asciuttezza
dello storico, l’eleganza dell’abile saggista, ma soprattutto il cuore e la
passione di chi, figlio legittimo di quella terra, vuole entrare nell’animo
della “madre” che l’ha accolto e formato.
La storia di Metaponto, definita
Terra di Pitagora, è narrata sin dalle sue antiche origini (700-800 a.C.).
Attraverso la sua parabola esistenziale, fino alla successiva distruzione,
avvenuta intorno al 73-71 a.C. Quindi l’esodo della popolazione verso le zone
dell’immediato entroterra. Fino a quando la cristianizzazione ne rinfocolò l’esistenza.
Richiamata dalla “risonanza” che la scuola pitagorica di Metaponto esercitava ancora
nel Mediterraneo, nei primi secoli dopo Cristo. In un “non luogo” che
sopravviveva a se stesso, dopo aver assunto l’aspetto di una “città filosofica”.
Nel Medioevo Metaponto tornò a
fiorire con l’avvento dei Monaci orientali Basiliani, che lì trovarono terreno
fertile. In una terra che ha saputo fondere e coniugare, per secoli, sapienza
filosofica, scienza e religione. Attraverso il solidarismo monastico bizantino.
Uno studio a tutto campo, dunque, quello del professor Tamburrano, che rimane
aperto a successive “contaminazioni”, nel segno della ricerca. Con l’unico
obiettivo di far crescere il Metapontino, territorio di varia umanità.
Angelo Morizzi
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