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giovedì 15 novembre 2018

Pisticci bella senz'anima







Riceviamo e volentieri pubblichiamo alcune riflessioni dell’avvocato Leonardo Galeazzo sullo stato di salute della nostra comunità.

“Pisticci sarà tra i 100 Comuni d’Italia selezionati dall’editore Rde (Riccardo Dell’Anna Editore) per la realizzazione del libro “100 Mete d’Italia”. Che bella notizia! 
Il nostro bel paese è sempre più visibile e visitato , anche la ruggente Ducati ha scelto i nostri scorci a corollario di un bel video promozionale sulla mitica Multistrada, modello di punta della sua gamma. In effetti è tangibile la presenza di visitatori in numero sempre maggiore e abbastanza costante nei fine settimana di quasi tutto l’anno. Dopotutto non c' è da meravigliarsi viste le bellezze che ci circondano e l’ospitalità atavica della nostra gente. Quello che in tutta sincerità stupisce, invece, è lo stato della nostra bomboniera, le condizioni del nostro paese sono il biglietto da visita che inevitabilmente parla di noi agli altri. La pubblicità è fondamentale ma può fare poco di fronte alla realtà, all’incuria troppo diffusa, alla sporcizia: dalle spiagge alla collina, dalle Varre alla Terravecchia.
La Terravecchia, il fiore all’occhiello del paese…degrado, sufficienza e buio.
Da tempo ai lampioni non mancano solo le lampade ma, addirittura, i porta lampade! (vedi foto)
Allora mi sfugge qualcosa, cosa abbastanza normale date le mie poche competenze riguardo alla promozione turistica, come si agevola il turismo se i posti più visitati sono indecenti?!
Se le spiagge restano sporche tutta l’estate, i rifiuti si ritirano a ora di pranzo, i pullman si fermano in prossimità del conferimento pannoloni usati, il centro storico sembra un mega parcheggio e per evitarlo piantiamo paletti qua e la come se piovesse, impedendo, tra l’altro, la viabilità ai diversamente abili, il dirupo dimenticato, ecc.
Esige una regolamentazione per gli immobili in disuso e fatiscenti, vero cancro della nostra piccola comunità. A tal riguardo tempo addietro si elaborò uno schema di intervento ancora attuabile e di cui mi faccio portavoce ma ci vuole volontà di intervento.
Le risorse certamente sono poche ma un briciolo di decoro e attenzione sono imprescindibili quando si punta all’apprezzamento degli altri: dei turisti e dei cittadini. 
Il tutto contornato da una malsana chiusura che rende suggerimenti, collaborazioni o semplici opinioni cose inutili, dietrologie sadiche e comportamenti da cui difendersi!
Un atteggiamento di diffidenza in netta contrapposizione con lo spirito di collaborazione e confronto tanto sbandierato e in netto contrasto con il principio del contraddittorio e rispetto delle diverse posizioni, principio alla base del vivere civile nonché della vera democrazia, tesoro per tutti noi.  
Invece, a tutti i livelli purtroppo, la fa da padrone questa supremazia poco rispettosa del “diverso da se”, arma a doppio taglio, tanto pericolosa quanto incontrollabile.
Tornando a noi, il cammino che ci attende è sicuramente irto e scivoloso ma non è impossibile, così come nessuno avrebbe puntato su di una governance giovane in un paese di anziani e, invece, è successo, lanciare un segnale di cambiamento e modernità eleggendo, con grande orgoglio per tutti, la prima donna sindaco della nostra storia e invece è successo. È tempo di cambiare marcia perché il rodaggio non può essere infinito, possiamo senz’altro rialzarci ma, forse, bisogna cambiare atteggiamento, confrontarsi, collaborare, sfruttare tutte le risorse soprattutto umane, vero segreto dei piccoli centri maggiormente in questi tempi poveri di finanze.
Smussare le differenze per raggiungere obiettivi condivisi, questa è la politica in contrapposizione all’attuare ciò che si ritiene giusto paradigma di altri principi, di altri scenari.
“E’ importante anche ciò che non si condivide”.
Altrettanto fondamentale è e deve essere mantenere le promesse, pilastro della serietà: Tecnoparco e bonifica Valbasento; Consiglio comunale aperto e regolamento di cittadinanza attiva perché il popolo vuole la democrazia diretta; pulizia, cura, decoro perché senza non può esserci vero turismo e quindi occupazione.
Buon lavoro”.
Leonardo Galeazzo