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mercoledì 5 dicembre 2018

Questione Tari Pisticci, Caramuscio (Iic): "Rivedere anche tariffe 2018"



E’ di attualità la notizia dell’annullamento da parte del Tar Basilicata della delibera del Consiglio comunale di Pisticci che aveva approvato la Tari 2017.
Sono uno dei tre ricorrenti e posso garantire che abbiamo fatto di tutto per scongiurare questo epilogo. Per quanto mi sia impegnato, l’Amministrazione non ha ritenuto opportuno ascoltare le nostre ragioni.
Spero che questa vicenda faccia capire a tutta la politica locale, che senza dialogo si va a sbattere!
Capisco l’imbarazzo dell’Amministrazione nel commentare la sentenza, ma dichiarare che il Tar ha accolto solo un punto del ricorso, dimostra immaturità.
Gli avvocati sanno bene che è a discrezione del giudice, una volta individuate le questioni dirimenti rispetto alla soluzione della controversia, dichiarare assorbite tutte le altre la cui definizione è inutile o implicitamente accolta.
Alla luce della sentenza del Tar, farebbe bene l’Amministrazione a rivedere anche la Tari del 2018 e a ripristinare le esenzioni precedenti, evitando di colpire i più poveri ed in particolare gli anziani che vivono solo con la pensione sociale.
A chi ritiene che in questi casi non si debba ricorrere alla giustizia amministrativa, rispondo che in un paese normale la politica è ascolto, confronto e rispetto delle opinioni di tutti. In tal senso sono convinto che Pisticci non sia più un paese normale.
Un invito lo faccio a chi ci accusa di essere in mala fede, a dispetto di una giustizia che ha sancito la nostra onestà intellettuale accogliendo il ricorso.
In coerenza con la vostra posizione, rinunciate al rimborso. L’intera comunità pisticcese ve ne sarà grata”.
Rocco Caramuscio
Italia in Comune Sezione Pisticci

mercoledì 3 ottobre 2018

Caramuscio (Italia in Comune): " Dove ci porterà il cambiamento?"



Riceviamo e, volentieri pubblichiamo, la nota di Rocco Caramuscio sul presunto aumento delle tasse a Pisticci.

“Si trova sempre un buon motivo che giustifica l’aumento delle tasse. Si potrà dire che è stato necessario per evitare dissesti finanziari, per coprire le spese dei servizi o anche che in realtà aumenti non ce ne sono stati.
Tutto quindi è rimandato al momento in cui i cittadini dovranno mettere mano alla tasca. E’ il tempo in cui le spiegazioni, i motivi, cadono di fronte all’evidenza.
Il Comune di Pisticci, a Marzo 2018, ha approvato il bilancio previsionale. Nell’occasione il Sindaco dichiarò: “ ….  essere riusciti ad evitare il predissesto e il conseguente innalzamento di tutte le tasse, oltre al taglio dei servizi, è un risultato di cui siamo assolutamente fieri.”
Provo a fare un ragionamento toccando le varie categorie di cittadini.
Gli anziani con pensione sociale, hanno potuto verificare sulla propria pelle che quest’anno, a differenza dei precedenti, hanno pagato la Tari poiché questa Amministrazione ha ridotto le esenzioni. In più tutti i limiti di esenzione sono stati modificati determinando aumenti proprio alle famiglie meno agiate. Sappiamo inoltre, che c’è stato un aumento dal 30 al 40% nel 2017 e che, a dispetto di quanto promesso, non è stato nemmeno ridotto nel 2018. Quindi una stangata memorabile per i cittadini pisticcesi.
Per le famiglie con ragazzi in età scolare, le sorprese già annunciate, si traducono in incubo. Infatti, non solo è stata aumentata la mensa scolastica (se ne è parlato tanto), ma con la delibera 22/2018 di Giunta, è stato aumentato il costo del trasporto scolastico da 5 a 10 euro.
Nella stessa delibera sono state definite le tariffe per il servizio d’illuminazione votiva e per la colonia estiva.
La presentazione di una semplice dichiarazione di edilizia libera, è arrivata addirittura a costare 30€.
Ma anche la tassa di soggiorno, in media nei definiti scaglioni, è raddoppiata.
Poi ha dato il suo contributo il Governo attuale Lega-5S che, tra i ritocchi di Giugno e quelli sanciti dal primo Ottobre, ha aumentato del 14,1% la bolletta della luce e del 14,3% quella del gas.
Non è facile fare un’ipotesi di quanto pesi tutto questo sulle famiglie. Da un calcolo approssimativo non meno di 250€ in più all’anno.
Anche in merito alla qualità dei servizi, non aggiungo nulla di più di quanto ogni singolo pisticcese può costatare di persona.
Forse c’è da rivedere la strategia che porta a definire il bilancio comunale.
Per noi pisticcesi, credo, si possa ottenere un beneficio facendo attenzione ad alcune cose.
Evitare di fare affidamenti diretti a professionisti e imprese per importi che si aggirano sotto la soglia dei quarantamila euro. Un po’ di sana concorrenza non guasta, riduce i costi e fa bene alla trasparenza.
Anche le sponsorizzazioni, i patrocini dovrebbero essere meglio ponderati.
Solo un esempio che non vuole essere esaustivo: bisognerebbe valutare bene l’effettiva necessità di assegnare a pioggia posizioni organizzative che sono costate circa 70 mila euro nel 2017 e altrettanto nel 2018.
Insomma c’è una tecnica che non peggiora la qualità dei servizi e, contemporaneamente, consente di ridurre le entrate fiscali. E’ quella di ridurre le uscite superflue. Ma comporta impegno, pazienza e umiltà nel confrontarsi con la comunità.
Possiamo tutti raccontare la nostra verità, ma la realtà sfugge dall’interpretazione. I fatti non cambiano con le chiacchiere e in questo caso sono le tasse che ci travolgono e ci ricordano che il cambiamento è sì in atto. Ma dove ci porterà?”
      Rocco Caramuscio
   Italia in Comune Pisticci

venerdì 14 settembre 2018

La presunta gaffe di Di Maio su Matera e le riflessioni che ha innescato.



Riceviamo e, volentieri, pubblichiamo una nota di Italia in Comune Basilicata, sezione di Pisticci.

“A volte una gaffe può raccontare più di mille verità.
Non entriamo nel merito delle conoscenze del ministro Di Maio, prendiamo solo spunto dai dubbi che ha innescato il suo interessamento espresso alla Fiera del Levante su Matera Capitale della Cultura 2019.
Senza volerlo ha sollevato perplessità sul ruolo che attualmente ricopre la città di Matera per la provincia, piuttosto che nei confronti della Puglia.
E’ innegabile che la Regione Basilicata è ormai diventata un insieme di distretti. Quello dell’auto a Melfi, energetico a Viggiano, di gestione a Potenza e poi, come dicevamo, della cultura a Matera.
Non abbiamo dimenticato il Metapontino, ma ad esso vorremmo riservare una considerazione. Malgrado sia un territorio vocato all’agricoltura, malgrado il potenziale inespresso nel comparto turistico con le sue vaste spiagge, i musei, i paesi caratteristici, le tradizioni locali, rischia di diventare solo un hub per lo stoccaggio ed il trattamento dei rifiuti.
Può essere questo il prezzo da pagare per i riconoscimenti alla città di Matera? Non sappiamo se c’è realmente un nesso tra le due cose, di fatto bisogna avere il coraggio e denunciare l’abbandono della provincia materana.
Nemmeno questa occasione porta speranza. Matera viaggia con lo sguardo orientato alla Puglia. La città è un cantiere aperto, si lavora al completamento della super strada Matera – Bari, si fanno accordi con gli aeroporti pugliesi, si progetta la ferrovia sempre sulla stessa tratta. Gli alberghi, i ristoranti e i B&B di Altamura, Gravina, Santeramo, beneficiano a pieno di questa opportunità, mentre il metapontino resta al palo.
Certo è quasi demagogico ritornare sugli stessi argomenti, ma è il solo modo per denunciare questo colpevole disinteresse da parte di tutte le forze politiche.
A parte le solite moine, la volontà sul destino della pista Mattei accomuna i vari schieramenti. Stesso disimpegno se parliamo della tutela ambientale. Si riscontrano le solite chiamate alle armi che nascondono, anche malamente, l’unico interesse: il consenso elettorale. Diciamoci la verità! L’aeroporto in Basilicata non lo vuole nessuno e per questo se ne mettono in dubbio gli innumerevoli benefici per l’agricoltura e il turismo. La strada statale Ferrandina – Matera è oramai impercorribile e, gli interventi di manutenzione, servono solo a tener buona l’opinione pubblica. Una ferrovia locale sulla stessa tratta, malgrado siano state consumate già tantissime risorse, rimane un miraggio.
Del resto sono stati assegnati fiumi di denaro per Matera 2019. Quanti di questi soldi sono previsti ad esempio per collegare Matera al metapontino e alla provincia in generale? Quale importo è stato destinato a progetti, idee, alla valorizzazione e conoscenza delle tradizioni dell’entroterra?
Il vero grande bussiness lo farà Matera (e meno male!), con la Puglia intera che ne beneficerà anch’essa. Non ce ne duole affatto, Matera Capitale della Cultura, dovrebbe essere un’opportunità di rilancio per tutto il Sud. Ci rammarica però costatare che a una terra bistrattata, dimenticata, all’occorrenza evocata solo in campagna elettorale, com’è la provincia di Matera, non si destinino nemmeno le briciole.
Per una volta siamo d’accordo con Di Maio. Chiederemmo anche noi ad Emiliano cosa si sta facendo per Matera e a Di Maio stesso cosa sta facendo il suo Governo per il metapontino”.

     
 Italia in Comune Basilicata

venerdì 7 settembre 2018

Caramuscio: "Dare corso al quarto polo".



Riceviamo e, volentieri, pubblichiamo la nota a forma di Rocco Caramuscio.

“La mia non vuole certo essere una chiamata alle armi, ma un invito ad aprire un serrato confronto tra le forze alternative al sistema tripolare.
Ritengo che il vero tema delle prossime elezioni regionali in Basilicata, riponga nella capacità di dare vita al cosiddetto quarto polo.
Al fallimento dei Governi di centrosinistra, travolti da procedimenti penali e incapaci di ascoltare il grido di allarme delle comunità, si contrappongono schieramenti che già in un recente passato hanno guidato il Paese portandolo di fatto nelle sabbie mobili. Non bisogna dimenticare i Governi di Berlusconi il cui alleato principale è stato da sempre la Lega. Ma anche chi, sia pure nella breve esperienza di Governo, ha già evidenziato uno stato confusionale che non lascia spazio ad ottimismi. Una smentita su tutti i fronti: sulla TAP, la TAV, i vaccini, le pensioni. In casa nostra ad esempio, il M5S non parla più delle estrazioni petrolifere e del blocco di nuove concessioni. Dopo i sit in, le manifestazioni, i proclami, tutto tace in barba anche alle acquisite competenze del Governo sulla questione energetica.
Le liste civiche, le associazioni, le espressioni dei territori e delle comunità, che tanto offrono in termini d’impegno fuori dalle istituzioni, oggi devono sentire il dovere di offrire un’alternativa credibile. E’ un mondo che certamente si richiama alla democrazia partecipativa ma che, per compiersi, dovrà necessariamente trovare le migliori personalità che lo rappresentino.
Bisognerebbe pertanto evitare gli errori e i protagonismi del passato dando credito al senso di responsabilità.
Dovrà essere sopita la tentazione di aprire tavoli più disparati con veti incrociati che già in passato hanno di fatto reso vano ogni sforzo.
Non vi possono essere decine di alternative. O un solo quarto polo o il tentativo è destinato a fallire.
La coalizione imperniata sul PD, tenta di prendere tempo sperando di riuscire ad aggregare un’alleanza credibile che faccia dimenticare il recente passato.
Il centro destra è lacerato dalle liti che coinvolgono non solo i vari gruppi politici ma anche all’interno di essi. Emblematica la querelle nella Lega segno che più che gli interessi dei lucani, a questi signori, interessa la poltrona prima di tutto.
Il M5S ha chiarito le proprie intenzioni, rispolverando pezzi della Democrazia Cristiana, di Forza Italia e candidandoli a rappresentare il nuovo che avanza.
Del resto di ritorni al passato ne è piena la storia.
Di fronte a questo scenario asfittico, bisogna abbandonare il davanzale che funge da pulpito e sedersi con umiltà ad un unico tavolo per realizzare insieme il futuro dei Lucani.
Italia in Comune Basilicata è impegnata a promuovere un’alternativa che risulti credibile per gli obbiettivi da perseguire e per le persone da mettere in campo”.

      Rocco Caramuscio
 Italia in Comune Basilicata