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giovedì 16 agosto 2018

La pioggia non ferma San Rocco: ecco cosa è accaduto.


Non accadeva da ben 59 anni, da quel 16 agosto del 1959, quando la processione di San Rocco, protettore della nostra città, nel primo pomeriggio fu fermata dalla pioggia mentre attraversava il rione Piro, nella parte nord ovest dell’abitato. La statua - ricordiamo – fu riparata e ospitata in un locale di quel quartiere fino alla mattina dopo. L’organizzazione di allora, attese pazientemente tutto il pomeriggio e le prime ore della serata, fiduciosa che la pioggia smettesse di cadere, ma inutilmente. Si decise così, di sospendere la processione e farla riprenderla la mattina del 17 agosto, quando il sole era tornato a splendere su tutto il territorio pisticcese.
Più o meno quello che è successo oggi, quando la statua del miracoloso santo di Montpellier (venerato dai fedeli pisticcesi dal 1656), accompagnata dal clero e dal primo cittadino, Viviana Verri in forma ufficiale, portata a spalla dai Portatori di San Rocco, dopo essere partita dalla chiesa Madre e aver attraversato i rioni Terravecchia, Osannale e Dirupo, osannata e onorata dalla folla assiepata lungo il tragitto, intorno alle ore 13, a causa di violenti scrosci di pioggia abbattutisi sull’abitato, si è dovuta fermare in piazza Plebiscito.
Adagiata proprio nella chiesa costruita in suo onore nei primi anni ‘30, ormai chiusa al pubblico e al culto dal novembre 2012: un segno del destino che, forse, nessuno avrebbe immaginato e che si auspica possa essere di buon augurio circa un prossimo inizio dei lavori per riportare alla riapertura di un tempio, architettonicamente tra i più belli della nostra regione, realizzato su progetto del famoso architetto Bruno Ernesto Lapadula.
Intorno alle 15 il tempo è migliorato e l’organizzazione ha deciso di far riprendere alla processione il precorso interrotto, ripartendo dalla piazza dove era stato fermata, ma alle 16 nuova interruzione, sempre causa pioggia, con la statua momentaneamente “parcheggiata” in un garage: la processione ha poi ripreso la sua marcia, ma le condizioni meteo restano instabili.
Va ricordato che già da ieri sera, sempre a causa della pioggia, i programmi avevano subito delle variazioni.
Michele Selvaggi

domenica 13 maggio 2018

Piove e la stazione di Ferrandina si allaga. Il disagio dei viaggiatori.


Foto Mikipedia Autera
Una diga o una stazione? C’è stato, per caso, un gemellaggio con Venezia? Sono solo alcune delle domande, invero ironiche, con le quali sui social alcuni utenti e viaggiatori in transito alla stazione di Ferrandina-Matera hanno commentato quanto accaduto negli ultimi giorni, soprattutto nel piazzale della stazione: un vero e proprio lago, come documentato dalle foto, che, qualche giorno fa ha interessato anche il sottopassaggio. Colpa degli acquazzoni violentissimi che si sono abbattuti da domenica in poi nella zona, certo. Ma soprattutto del mancato deflusso delle acque dal piazzale, nonostante qualche anno fa furono effettuati lavori mirati proprio per favorire il deflusso. E’ da tempo, ormai, che dalle nostre colonne ci occupiamo del lago che, puntualmente, si forma nel piazzale della stazione. Che, va ricordato, da poco tempo porta anche il nome di Matera, capitale europea della cultura 2019. 
“Si sta lavorando per un gemellaggio con Venezia – si è chiesto un viaggiatore -? Per uscire dalla piccola e graziosa stazione di Ferrandina e raggiungere un autobus che mai arriverà servirebbero le gondole. A nuoto abbiamo raggiunto la sponda opposta inaugurando, così, un nuovo impianto subacqueo nel materano”, ha commentato con ironia un utente sceso a Ferrandina. Qualche ora prima lo stesso viaggiatore aveva raccontato dell’acqua finanche nella sala d’attesa, praticamente invasa. “Abbiamo aiutato due inservienti a spingere fuori l’acqua entrata nella sala d’attesa”. E, ancora: “Il treno proveniente da Taranto è arrivato sul binario 2 e non potendo attraversare i binari siamo scesi nel sottopassaggio, completamente allagato. Bagnati anche dal basso verso l’alto, siamo riusciti a salire sul treno”. 
E qui sarebbe iniziata un’altra odissea: “Treno sporco, con bagni che sono dei veri cessi, e sedili sfondati: ogni fermata sembra la morte del treno. Si spegne tutto, motore, luci”. Insomma, una sorta di incubo. Tornando all’acqua, giovedì sera il fenomeno del “gemellaggio con Venezia” si è ripetuto: sempre sui social, infatti, un’altra utente ha postato alcune foto abbastanza eloquenti: l’acqua, infatti, arrivava a coprire quasi la metà degli pneumatici. 
E’ mai possibile che ci sia ancora tale situazione? E’ tollerabile che la stazione ferroviaria della capitale della cultura si presenti in questo modo a turisti e viaggiatori? Certo che no. E allora, quando verrà finalmente risolto questo annoso problema? I sindaci di Ferrandina e Matera facciano sentire la loro voce affinché, finalmente, tale fenomeno si possa risolvere o, se non altro, limitare. 
Un fenomeno, però, che non riguarda solo questo scalo: anche quello di Pisticci, infatti, sistematicamente si allaga in caso pioggia, anche se non al livello di Ferrandina. Considerando che a Pisticci scalo il piazzale è pieno di grandi buche, in questo caso l’acqua rimane in loco anche per vari giorni e rappresenta, dunque, un pericolo pure per gli automobilisti. Che qualcuno faccia qualcosa: è anche una questione di civiltà.
Piero Miolla