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martedì 18 dicembre 2018

Caso Total-Tempa Rossa, Pietrantuono: "Tipica arroganza francese"



“Il richiamo di Total è fuori luogo: se pensa di comprarci e di ricattare, con la tipica arroganza francese, ha sbagliato indirizzo”. Così l’assessore regionale all’Ambiente, Francesco Pietrantuono, ha risposto alle critiche rivolte a via Anzio dal country chair e amministratore delegato della multinazionale, François Rafin, il quale in occasione dell’inaugurazione della nuova sede di Total, a Taranto, aveva parlato di Tempa Rossa e del suo mancato avvio “bacchettando” la Regione Basilicata per i ritardi nell’avvio della produzione del giacimento saurino. 
“Piuttosto – ha aggiunto Pietrantuono - pensi a come recuperare credibilità rispetto alle tante approssimazioni messe in campo. Non voglio ripetermi rispetto ai tanti errori: dall’estensione del punto zero, al monitoraggio delle acque di falda, alla partenza con le autobotti, allo scarico del depuratore nel Sauro, alla bonifica di siti storici in area concessione, all’avvio delle prove di estrazione senza la verifica di ottemperanza alle prescrizioni; alcune delle quali ancora non risolte. Perciò trovo il richiamo di Total fuori luogo”. Il titolare della delega all’Ambiente della Regione Basilicata è poi andato oltre: 
“Nel merito, deve essere chiaro a tutti un punto: senza anche la validazione di Ispra un’impresa come Total non può partire. Per questo rivolgo un ennesimo invito al ministro Costa di sbloccare l’accordo tra la Regione, il Ministero, Ispra ed Arpab. Avevamo messo in campo un percorso sinergico che stava dando importanti risultati in termini di livelli di qualità: dal riesame delle autorizzazioni ambientali, sia del Cova che di Tempa Rossa, ai sopralluoghi tecnici, alla verifica della caratterizzazione finalizzata alla bonifica a seguito dello sversamento dei serbatoi del Cova. Il rischio è di mettere tutto in discussione se non si procede immediatamente al rinnovo dell'accordo. Per tali ragioni mi auguro, per la Basilicata, che si arrivi quanto prima alla sua definizione, ha concluso Pietrantuono che ha dunque fornito una posizione ufficiale di via Anzio alle parole di Rafin. 
Il quale giova ricordarlo, era stato piuttosto esplicito dichiarando che il ritardo “delle autorizzazioni priva l’investitore del giusto ritorno dal suo investimento, i cittadini di posti di lavoro, le imprese di contratti di appalto, stessa Regione Basilicata di 100 milioni di euro all’anno di royalties a regime e lo Stato italiano di altri 100 milioni di euro all’anno di imposte sul reddito. I ritardi penalizzano tutti, bisogna sapervi mettere fine senza aspettare ulteriormente”.
Piero Miolla

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“Siamo ancora in attesa delle autorizzazioni regionali per Tempa Rossa. Questo ritardo priva l’investitore del giusto profitto, le imprese dei contratti di appalto, i giovani dei posti di lavoro e la Regione Basilicata di circa 100 milioni di euro”. E’ stata una vera e propria “bacchettata” quella che il country chair e amministratore delegato di Total, François Rafin, ha voluto dare venerdì mattina a via Anzio, nel corso dell’inaugurazione della nuova sede operativa della multinazionale francese a Taranto. 
Un messaggio chiaro e diretto, che Rafin ha dapprima introdotto parlando del progetto Tempa Rossa, definito “strategico per l’Italia, come deciso dal Governo italiano. In Basilicata – ha aggiunto l’ad di Total – il progetto strategico è pronto a produrre il petrolio da fine agosto. Tutte le prescrizioni, anche ambientali, sono totalmente rispettate ma aspettiamo tuttora dalle autorizzazioni che devono ancora essere rilasciate dalle autorità regionali”. Insomma, la multinazionale francese vorrebbe fare in fretta. E l’ad, che tra qualche giorno (dal 1° gennaio 2019) lascerà il suo posto a Carsten Sonne Schmidt, non ha fatto mistero di volere maggiore celerità nello sblocco della vertenza. 
“Questo ritardo delle autorizzazioni priva l’investitore del giusto ritorno dal suo investimento, i cittadini di posti di lavoro e le imprese di contratti di appalto. Questo ritardo priva la stessa Regione Basilicata di 100 milioni di euro all’anno di royalties a regime, così come a regime priva lo Stato italiano di altri 100 milioni di euro all’anno di imposte sul reddito. Nell’attesa, i giovani continuano a migrare verso altre regioni e la popolazione del mezzogiorno continua a invecchiare e ad impoverirsi. I ritardi penalizzano tutti, bisogna sapervi mettere fine senza aspettare ulteriormente”. Parole chiare, dirette e senza alcuna possibilità di essere male interpretate. Morale della favola? La Regione deve fare presto e non perdere altro tempo.
Piero Miolla