“Siamo ancora in attesa delle
autorizzazioni regionali per Tempa Rossa. Questo ritardo priva l’investitore
del giusto profitto, le imprese dei contratti di appalto, i giovani dei posti
di lavoro e la Regione Basilicata di circa 100 milioni di euro”. E’ stata una
vera e propria “bacchettata” quella che il country chair e amministratore delegato
di Total, François Rafin, ha voluto dare venerdì mattina a via Anzio, nel corso
dell’inaugurazione della nuova sede operativa della multinazionale francese a
Taranto.
Un messaggio chiaro e diretto, che Rafin ha dapprima introdotto
parlando del progetto Tempa Rossa, definito “strategico per l’Italia, come
deciso dal Governo italiano. In Basilicata – ha aggiunto l’ad di Total – il
progetto strategico è pronto a produrre il petrolio da fine agosto. Tutte le
prescrizioni, anche ambientali, sono totalmente rispettate ma aspettiamo
tuttora dalle autorizzazioni che devono ancora essere rilasciate dalle autorità
regionali”. Insomma, la multinazionale francese vorrebbe fare in fretta. E
l’ad, che tra qualche giorno (dal 1° gennaio 2019) lascerà il suo posto a
Carsten Sonne Schmidt, non ha fatto mistero di volere maggiore celerità nello
sblocco della vertenza.
“Questo ritardo delle autorizzazioni priva
l’investitore del giusto ritorno dal suo investimento, i cittadini di posti di
lavoro e le imprese di contratti di appalto. Questo ritardo priva la stessa
Regione Basilicata di 100 milioni di euro all’anno di royalties a regime, così
come a regime priva lo Stato italiano di altri 100 milioni di euro all’anno di
imposte sul reddito. Nell’attesa, i giovani continuano a migrare verso altre
regioni e la popolazione del mezzogiorno continua a invecchiare e ad
impoverirsi. I ritardi penalizzano tutti, bisogna sapervi mettere fine senza
aspettare ulteriormente”. Parole chiare, dirette e senza alcuna possibilità di
essere male interpretate. Morale della favola? La Regione deve fare presto e
non perdere altro tempo.
Piero Miolla
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