sabato 18 novembre 2017

Clamoroso: medico di guardia a piedi


PIERO MIOLLA
Il medico arriva a piedi, come nei tempi antichi, perché la professione sanitaria, al di là delle rivendicazioni, è anche e soprattutto una missione. Lo sa bene Francesco Avigliano, medico di continuità assistenziale a Vaglio di Basilicata, che, avendo aderito allo stato di agitazione proclamato dalle ex guardie mediche lucane per protestare contro la decisione della Regione Basilicata di chiedere la restituzione delle indennità di rischio percepite dal 2012 al 2016, agitazione che si concreta nell’indisponibilità all’utilizzo della propria auto, ha risposto alle chiamate domiciliari recandosi a piedi a casa dei pazienti. Non una, ma quattro volte nell’arco di una notte, quella tra il 15 e il 16 novembre, la prima nella della protesta. Non potendo raggiungere i pazienti in auto, Avigliano non ci ha pensato due volte ed ha momentaneamente chiuso la sede della guardia medica per assistere i pazienti che ne avevano chiesto l’intervento. “Ho fatto solo il mio dovere – si è schernito il professionista – ben sapendo che la nostra è una vera e propria missione. Non ho avuto difficoltà a raggiungere i pazienti che mi hanno contattato, ma questo solo perché tutti e quattro abitano nel centro urbano di Vaglio: sotto la pioggia, quindi, mi sono recato a fare le visite domiciliari. Mi chiedo, però, come potrei fare se la chiamata dovesse arrivare da Cancellara, visto che la sede di Vaglio ricomprende anche quel comune, se ci dovesse essere bisogno di me in una contrada rurale, o, ancora, in caso di urgenza”. Ci vorrebbe l’auto, che, però, lei ha deciso di non usare, aderendo alla protesta. L’Asp, peraltro, dichiara di non averne. “Ho aderito alla protesta e la condivido pienamente, ma i problemi che le ho elencato potrebbero verificarsi: chiedo all’Azienda come dovrei comportarmi in tal caso. Purtroppo, l’Azienda non risponde e il dubbio rimane: speriamo che ci dia direttive su come comportarci nei casi di urgenza, perché non sappiamo neanche noi cosa fare. Per il momento, come lei ha rimarcato, facciamo le visite a piedi”. Come spiega la scelta dei colleghi di Matera di non aderire alla protesta? “Questo, francamente non lo: anche in provincia di Potenza, in realtà, ci sono colleghi che non hanno aderito. Ciascuno è libero di agire come meglio crede”, ha concluso Avigliano. Frattanto sul tema si registra un’interrogazione al ministro della salute, Beatrice Lorenzin, presentata dai deputati Giovanni Burtone, Maria Amato e Maria Antezza in commissione Affari Sociali. Nel testo i parlamentari hanno ricordato che “è in atto un contenzioso tra i medici di continuità assistenziale e la Corte dei conti in relazione ad accordi integrativi regionali che secondo la magistratura contabile sarebbero in contrasto con l’accordo collettivo nazionale; a seguito di tale contenzioso le regioni coinvolte, Campania, Basilicata, Abruzzo, Molise, non solo hanno deliberato la sospensione degli accordi integrativi regionali relativi ai medici di continuità assistenziale, ma anche chiesto la restituzione delle somme fino ad ora percepite; è notizia di questi giorni che in Basilicata i medici di guardia hanno deciso, come forma di protesta, di non usare più la propria auto per svolgere il servizio; questo significa che non si sposteranno più dal proprio ambulatorio per visite a domicilio creando inevitabili disagi a pazienti che spesso vivono in zone rurali o anziani impossibilitati a muoversi”. Tutto ciò premesso, Burtone, Amato e Antezza hanno chiesto al ministro interrogato se “sia a conoscenza della vertenza che riguarda i medici di continuità assistenziale in Basilicata e quali iniziative intenda assumere, per quanto di competenza, al fine di individuare un percorso istituzionale con l’obiettivo di scongiurare un grave pregiudizio ai livelli essenziali di assistenza e nella tutela della salute per i cittadini più fragili e per consentire alle guardie mediche di svolgere il proprio importante lavoro”. 

2 commenti:

  1. Mercoledi 22/11/2017 nel comune di Bella si terrà un incontro tra medici di guardia e popolazione. Sarà illustrata la situazione creatasi a seguito dell' assurda e unilaterale decisione della Regione Basilicata di sospendere oltre che pretendere la restituzione di indennità economiche previste da AIR. Sarà anche l occasione per denunciare il tentativo maldestro della giunta Pittella di ridimensionare il servizio di guardia medica.
    Florenzo Doino

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  2. Il contenzioso non è tra i Medici di Continuità Assistenziale e la Corte dei Conti, ma tra la Corte dei Conti e 14 amministratori delle Asl e Regione Basilicata che nel 2008 hanno firmato l' AIR.

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