lunedì 9 aprile 2018

Riqualificare la Valbasento si può: la suggestione di Caruso.


Dieci milioni di semi di girasole per creare un sentiero giallo nelle valli del Basento e del Cavone con l’obiettivo di dare corso a una rigenerazione eco-artistica partecipata. Il progetto, denominato "Soli sul fiume", è stato pensato in connessione con Matera 2019 da Angelo Caruso, artista di origini pisticcesi ma ormai milanese d’adozione, che lo ha presentato alla dodicesima edizione del “Premio Arte Laguna” di Venezia, dove Caruso è stato finalista nella sezione Land Art. 
“La mia idea – ha spiegato Caruso - è quella di valorizzare il territorio con un coinvolgimento e una messa in relazione di istituzioni e imprese che potrebbero dar luogo e portare ad altre iniziative e a progetti di visibilità e comunicazione e ad eventi ad essi correlati. Per me il territorio è una risorsa, un’opera aperta a diverse esplorazioni e ricognizioni creative, un’opportunità critica per investigare sistemi di relazioni possibili come tra arte, ambiente, agricoltura e gli individui che lo vivono”. 
A Pisticci, dove Caruso è nato, sono note le installazioni di Land Art da lui pensate e realizzate, così come nei dintorni del paesaggio lucano, dal 1989 più volte contrassegnato con opere visionarie e di grande impatto scenografico che ancora molti abitanti del luogo ricordano. A conti fatti, anche secondo alcuni illustri critici, Caruso con il progetto Soli sul Fiume, “apre una riflessione sulla responsabilità dell’artista nella società contemporanea. Per comprendere il sentiero giallo di Caruso ed entrare nel vivo del suo progetto eco-art di piantare 10 milioni di semi di girasoli che fioriranno nei 70 chilometri del territorio, compreso tra il fiume Basento e Cavone, per riqualificare, bonificare, rigenerare un’area lucana fortemente inquinata e riconvertirla in zona agricola attiva, bisogna avere il coraggio del sogno, molto buon senso pratico e soprattutto è necessario coinvolgere centinaia e centinaia di contadini del luogo, interessati a condividere un’opera d’arte impegnata ed ecologista in maniera semplice, per sensibilizzare tutti al rispetto e alla tutela degli ecosistemi e degli equilibri tra forze biologiche e tecnologiche”. 
Di sicuro le opere di Caruso nascono da un amore per la natura e si manifestano attraverso una ricognizione poetica ed estetica del “suo” territorio. Il progetto vuole essere una riscossa che punta sulle condizioni ambientali in cui si trova il Basento (Sito d’Interesse Nazionale che necessita di bonifica) e la valle del Cavone. Zone nelle quali lo sviluppo agricolo e del turismo deve necessariamente incrociarsi con il coinvolgimento delle attività culturali e dell’arte, per promuovere le bonifiche essenziali alla valorizzazione del territorio e alla sua restituzione agli abitanti. In conclusione, questi i numeri del progetto di Caruso: 70 chilometri di lunghezza, 10 milioni di semi di girasoli, 140 ettari, 200 contadini coinvolti.
Piero Miolla

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