Dieci milioni di semi di girasole
per creare un sentiero giallo nelle valli del Basento e del Cavone con
l’obiettivo di dare corso a una rigenerazione eco-artistica partecipata. Il
progetto, denominato "Soli sul fiume", è stato pensato in connessione con Matera
2019 da Angelo Caruso, artista di origini pisticcesi ma ormai milanese
d’adozione, che lo ha presentato alla dodicesima edizione del “Premio Arte
Laguna” di Venezia, dove Caruso è stato finalista nella sezione Land Art.
“La
mia idea – ha spiegato Caruso - è quella di valorizzare il territorio con un
coinvolgimento e una messa in relazione di istituzioni e imprese che potrebbero
dar luogo e portare ad altre iniziative e a progetti di visibilità e
comunicazione e ad eventi ad essi correlati. Per me il territorio è una
risorsa, un’opera aperta a diverse esplorazioni e ricognizioni creative,
un’opportunità critica per investigare sistemi di relazioni possibili come tra
arte, ambiente, agricoltura e gli individui che lo vivono”.
A Pisticci, dove
Caruso è nato, sono note le installazioni di Land Art da lui pensate e
realizzate, così come nei dintorni del paesaggio lucano, dal 1989 più volte
contrassegnato con opere visionarie e di grande impatto scenografico che ancora
molti abitanti del luogo ricordano. A conti fatti, anche secondo alcuni
illustri critici, Caruso con il progetto Soli sul Fiume, “apre una riflessione
sulla responsabilità dell’artista nella società contemporanea. Per comprendere
il sentiero giallo di Caruso ed entrare nel vivo del suo progetto eco-art di
piantare 10 milioni di semi di girasoli che fioriranno nei 70 chilometri del
territorio, compreso tra il fiume Basento e Cavone, per riqualificare,
bonificare, rigenerare un’area lucana fortemente inquinata e riconvertirla in
zona agricola attiva, bisogna avere il coraggio del sogno, molto buon senso
pratico e soprattutto è necessario coinvolgere centinaia e centinaia di
contadini del luogo, interessati a condividere un’opera d’arte impegnata ed
ecologista in maniera semplice, per sensibilizzare tutti al rispetto e alla
tutela degli ecosistemi e degli equilibri tra forze biologiche e tecnologiche”.
Di sicuro le opere di Caruso nascono da un amore per la natura e si manifestano
attraverso una ricognizione poetica ed estetica del “suo” territorio. Il progetto
vuole essere una riscossa che punta sulle condizioni ambientali in cui si trova
il Basento (Sito d’Interesse Nazionale che necessita di bonifica) e la valle
del Cavone. Zone nelle quali lo sviluppo agricolo e del turismo deve
necessariamente incrociarsi con il coinvolgimento delle attività culturali e
dell’arte, per promuovere le bonifiche essenziali alla valorizzazione del
territorio e alla sua restituzione agli abitanti. In conclusione, questi i
numeri del progetto di Caruso: 70 chilometri di lunghezza, 10 milioni di semi
di girasoli, 140 ettari, 200 contadini coinvolti.
Piero Miolla
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