mercoledì 2 maggio 2018

Jonio lucano e il sistema di controlli sulla balneabilità: il favore degli operatori.

Il manager del lido Sabbia d'Oro, Giuseppe Ferrara
“Sono assolutamente d’accordo con quanto proposto dall’onorevole Cosimo Latronico: creare un sistema di controlli sistematici e, perché no, anche un sito web sul quale pubblicare quotidianamente i risultati del monitoraggio, aiuterebbe non solo noi operatori, ma anche i turisti e i cittadini”. A parlare è Giuseppe Ferrara, manager del lido “Sabbia d’Oro” di Scanzano Jonico, nonché membro di Confindustria Giovani Basilicata. Ferrara plaude alla proposta pervenuta dal dirigente nazionale di “Noi con l’Italia”, soprattutto perché la ritiene utile ad evitare inutili allarmismi e le conseguenze negative per il litorale jonico lucano. Il caso Itrec-Enea di Rotondella, infatti, con i provvedimenti adottati dalla Procura di Potenza e, prima ancora, con le inchieste finanche giornalistiche condotte pure a livello nazionale, potrebbero avere effetti negativi per il settore balneare in regione. Un settore che, come ha ricordato Ferrara, “è in crescita costante e non vuole fermarsi proprio ora: per questo credo che la Regione Basilicata, insieme a tutti i sindaci della costa e a noi imprenditori del settore, possa concretamente dare corso alla proposta citata, anche al fine di tranquillizzare tutti. Avere un riferimento e un aggiornamento su balneabilità, che, lo voglio ricordare, non è mai stata messa in discussione, e sulla salubrità dell’acqua dello Jonio, nel tratto che va da Metaponto a Nova Siri, sarebbe anche una bella pagina di trasparenza e, a conti fatti, un’ottima cartolina pubblicitaria. Di fatto – ha concluso Ferrara – sono poche le località italiane con siffatta caratteristica e, lo ribadisco, poterla ottenere rappresenterebbe per noi decisamente un’arma in più. Aggiungo che, dopo la positiva notizia della direttiva Bolkestein che non va applicata ai lidi, tutto questo rappresenterebbe un inizio di stagione davvero con una marcia in più”. Insomma, ci vorrebbe poco per trasformare una situazione di presunto allarme, in una di grande trasparenza e chiarezza. Unita, peraltro, al sospiro di sollievo rappresentato dai chiarimenti forniti da Bolkestein, anche se su tale fronte è opportuno ricordare che, adesso, il nuovo esecutivo nazionale dovrà intervenire per evitare che, dal 1° gennaio 2021, gli stabilimenti balneari italiani vadano all’asta. Sarebbe una sorta di iattura per un settore che, specie in Basilicata, sta cercando di costruire anno dopo anno una sua immagine non solo di bellezza legata alla natura, ma anche di managerialità.

LA PROPOSTA DELL'ON. COSIMO LATRONICO:  
“Si faccia chiarezza su salubrità e balneabilità del mar Jonio, da Metaponto a Nova Siri, per certificare lo stato effettivo di salute delle acque. Chiederò al presidente Marcello Pittella di autorizzare da subito tale iniziativa ed ai sindaci ed agli operatori di sostenerla”. Questa la proposta dell’on. Cosimo Latronico, per il quale “avere una certificazione ambientale delle acque di balneazione che sia in grado di replicare alla campagna di stampa nazionale, che accusa di degrado ambientale il mar Jonio: un modo concreto ed efficace per replicare all’allarme ed alla preoccupazione, che ha superato i confini nazionali. Una certificazione che sia accessibile attraverso campionamenti giornalieri che rassicurino la popolazione ed i turisti: ricordo che il settore ha ventimila posti letto ed un milione di presenze. Non mi pare poco. di questi ultimi mesi sul paventato degrado ambientale del mare ionio, con ricadute negative immaginabili”. 
Piero Miolla

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